Le caratteristiche pregevoli sia storiche che architettoniche della chiesa di Sant’Eusebio hanno motivato la ricerca di interventi minimali che, preservando le murature, si sono applicati nella modifica della copertura, già manomessa e carente, in chiave di presidio migliorativo della risposta sismica dell’edificio. Lo studio per il progetto di intervento strutturale costituisce l’esito esecutivo di un precedente progetto preliminare, sviluppato tenendo conto delle ineludibili esigenze conservative evidenziate anche dagli organi preposti alla tutela del Monumento. Fin dalle fasi iniziali appariva evidente la necessità di risolvere le problematiche statiche dell’edificio e della protezione della costruzione dai rischi legati ai fenomeni sismici che, seppur non particolarmente elevati (in questo caso per la zona si attendono eventi compresi nella terza categoria di intensità sismica) affliggono sostanzialmente tutto il territorio nazionale e costituiscono un problema essenziale per la stessa conservazione del patrimonio culturale e, nella fattispecie, del Santuario. Le esigenze della conservazione, tuttavia, apparvero per taluni aspetti conflittuali con le richieste di sicurezza strutturale. Questo progetto, come d’altronde in tutti i casi di intervento sulle preesistenze, scaturisce dunque dalla contemperazione delle due esigenze tra le quali è stata individuata una praticabile possibilità operativa. L’insieme delle operazioni di consolidamento e rinforzo strutturale ha inteso conservare le strutture esistenti, consolidarle e colmare le insufficienze (riscontrate sia sullo schema complessivo che nel degrado degli elementi componenti) con l’introduzione di dispositivi antisismici che non alterassero sostanzialmente la logica costruttiva originale. Era dunque manifesta la necessità di produrre operazioni in grado di incrementare significativamente la sicurezza agendo, dato lo speciale valore storico artistico del Santuario, nel rispetto di tali valenze ma intervenendo sulle criticità e le anomalie costruttive (soprattutto se prodotte dal degrado); dunque, un dispositivo operativo basato sulla conoscenza della costruzione, improntato al concetto di miglioramento da raggiungere con materiali compatibili e durevoli, scegliendo di volta in volta materiali analoghi a quelli originali o altri moderni ad integrazione ma di sicura efficacia.

Restauro del Santuario di Sant’Eusebio a Ronciglione (VT) / DE CESARIS, Fabrizio; P., Lateano. - (2005).

Restauro del Santuario di Sant’Eusebio a Ronciglione (VT)

DE CESARIS, FABRIZIO;
2005

Abstract

Le caratteristiche pregevoli sia storiche che architettoniche della chiesa di Sant’Eusebio hanno motivato la ricerca di interventi minimali che, preservando le murature, si sono applicati nella modifica della copertura, già manomessa e carente, in chiave di presidio migliorativo della risposta sismica dell’edificio. Lo studio per il progetto di intervento strutturale costituisce l’esito esecutivo di un precedente progetto preliminare, sviluppato tenendo conto delle ineludibili esigenze conservative evidenziate anche dagli organi preposti alla tutela del Monumento. Fin dalle fasi iniziali appariva evidente la necessità di risolvere le problematiche statiche dell’edificio e della protezione della costruzione dai rischi legati ai fenomeni sismici che, seppur non particolarmente elevati (in questo caso per la zona si attendono eventi compresi nella terza categoria di intensità sismica) affliggono sostanzialmente tutto il territorio nazionale e costituiscono un problema essenziale per la stessa conservazione del patrimonio culturale e, nella fattispecie, del Santuario. Le esigenze della conservazione, tuttavia, apparvero per taluni aspetti conflittuali con le richieste di sicurezza strutturale. Questo progetto, come d’altronde in tutti i casi di intervento sulle preesistenze, scaturisce dunque dalla contemperazione delle due esigenze tra le quali è stata individuata una praticabile possibilità operativa. L’insieme delle operazioni di consolidamento e rinforzo strutturale ha inteso conservare le strutture esistenti, consolidarle e colmare le insufficienze (riscontrate sia sullo schema complessivo che nel degrado degli elementi componenti) con l’introduzione di dispositivi antisismici che non alterassero sostanzialmente la logica costruttiva originale. Era dunque manifesta la necessità di produrre operazioni in grado di incrementare significativamente la sicurezza agendo, dato lo speciale valore storico artistico del Santuario, nel rispetto di tali valenze ma intervenendo sulle criticità e le anomalie costruttive (soprattutto se prodotte dal degrado); dunque, un dispositivo operativo basato sulla conoscenza della costruzione, improntato al concetto di miglioramento da raggiungere con materiali compatibili e durevoli, scegliendo di volta in volta materiali analoghi a quelli originali o altri moderni ad integrazione ma di sicura efficacia.
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