Gli interventi di restauro, che hanno permesso di risolvere alcuni problemi relativi alla stabilità complessiva del manufatto, hanno cercato rispettarne il più possibile l'immagine storicizzata; essi si imponevano di contenere la spinta delle arcate e di bloccare possibili scivolamenti di porzioni murarie che, come evidenziava lo stato fessurativo, sembravano essere coinvolte in meccanismi innescati e di incipiente evoluzione. Si è ritenuto opportuno solidarizzare le fodere laterizie che rinforzavano e proteggevano i conci litici ma che a loro volta presentavano distacchi dal corpo originario e facevano temere per la loro stabilità locale. Come ulteriore carattere dell'intervento si è assunto l'obiettivo di perseguire una sostanziale reversibilità delle aggiunte e la loro compatibilità materiale con il manufatto. In sintesi, gli interventi sono consistiti in un incatenamento longitudinale che abbraccia le due arcate a cui si sono aggiunti alcuni tiranti trasversali, in corrispondenza delle buche pontaie originarie, per solidarizzare le fodere laterizie. Tutti i tiranti metallici, sia longitudinali che trasversali, realizzati con acciaio inossidabile, sono smontabili e removibili. Inoltre, è stato necessario studiare lo speciale perno centrale destinato ad assolvere compiti di ancoraggio (come capochiave centrale che assicura il disaccoppiamento dei tiranti) e di nodo da cui si diramano i bracci per contenere una massa muraria quanto possibile ampia. Anche per tale perno è stata ottenuta la completa reversibilità degli elementi metallici e, a seguito di essa, la removibilità anche dei tiranti longitudinali. I perni trasversali, realizzati in corrispondenza delle buche pontaie delle fodere laterizie, sono costituiti da barre inox filettate e trattenute da piccoli capochiave che si inseriscono parzialmente nella cavità in cui erano inseriti i legni dei ponteggi usati nella realizzazione. E' stata infine reintegrata una porzione dell'arcata meridionale che risultava mancante e necessaria a ristabilire il comportamento strutturale del sottarco laterizio. Per assicurare la connessione della nuova muratura, sono stati realizzati particolari perni litici, a doppia coda di rondine ruotata, rinforzati con fibre di vetro e inseriti in carotaggi di misura appena superiore al tassello.
Progetto opere di messa in sicurezza di un tronco dell’Acquedotto Claudio / DE CESARIS, Fabrizio. - (2009).
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Nome del progetto: | Progetto opere di messa in sicurezza di un tronco dell’Acquedotto Claudio |
Data di pubblicazione: | 2009 |
Autore/i del progetto: | |
Breve descrizione del progetto: | Gli interventi di restauro, che hanno permesso di risolvere alcuni problemi relativi alla stabilità complessiva del manufatto, hanno cercato rispettarne il più possibile l'immagine storicizzata; essi si imponevano di contenere la spinta delle arcate e di bloccare possibili scivolamenti di porzioni murarie che, come evidenziava lo stato fessurativo, sembravano essere coinvolte in meccanismi innescati e di incipiente evoluzione. Si è ritenuto opportuno solidarizzare le fodere laterizie che rinforzavano e proteggevano i conci litici ma che a loro volta presentavano distacchi dal corpo originario e facevano temere per la loro stabilità locale. Come ulteriore carattere dell'intervento si è assunto l'obiettivo di perseguire una sostanziale reversibilità delle aggiunte e la loro compatibilità materiale con il manufatto. In sintesi, gli interventi sono consistiti in un incatenamento longitudinale che abbraccia le due arcate a cui si sono aggiunti alcuni tiranti trasversali, in corrispondenza delle buche pontaie originarie, per solidarizzare le fodere laterizie. Tutti i tiranti metallici, sia longitudinali che trasversali, realizzati con acciaio inossidabile, sono smontabili e removibili. Inoltre, è stato necessario studiare lo speciale perno centrale destinato ad assolvere compiti di ancoraggio (come capochiave centrale che assicura il disaccoppiamento dei tiranti) e di nodo da cui si diramano i bracci per contenere una massa muraria quanto possibile ampia. Anche per tale perno è stata ottenuta la completa reversibilità degli elementi metallici e, a seguito di essa, la removibilità anche dei tiranti longitudinali. I perni trasversali, realizzati in corrispondenza delle buche pontaie delle fodere laterizie, sono costituiti da barre inox filettate e trattenute da piccoli capochiave che si inseriscono parzialmente nella cavità in cui erano inseriti i legni dei ponteggi usati nella realizzazione. E' stata infine reintegrata una porzione dell'arcata meridionale che risultava mancante e necessaria a ristabilire il comportamento strutturale del sottarco laterizio. Per assicurare la connessione della nuova muratura, sono stati realizzati particolari perni litici, a doppia coda di rondine ruotata, rinforzati con fibre di vetro e inseriti in carotaggi di misura appena superiore al tassello. |
Appartiene alla tipologia: | 10a Progetto di architettura, di restauro, urbano o di paesaggio |