Simonetta Ciranna (Fortunato, Pietro e Domenico Martinori. Tre artieri della pietra nella Roma dell’Ottocento, pp. 12-136) delinea un accurato ‘profilo’ per ogni protagonista, iniziando dal capostipite Giacomo, scalpellino della romana Confraternita dei Santi Quattro Coronati, impegnato nell’ultima grande impresa della ‘Roma papalina’, vale a dire la riedificazione della basilica di S. Paolo fuori le Mura, successiva all’incendio del 15 luglio 1823; occasione lavorativa questa, peraltro favorita dai rapporti della famiglia con la Curia romana, che segna decisamente l’ascesa economica e sociale del modesto ‘tagliapietre’. L’autrice prosegue approfondendo, in maniera analitica, gli altri personaggi del nucleo familiare: Carolina Pittarelli, vedova di Giacomo, donna volitiva che continua l’attività del marito sostenendo contemporaneamente il peso della bottega e quello del cantiere ostiense; Fortunato, “scultore di ornati e scalpellino” occupato nella continua ricerca di uno ’status’ specifico, quello di architetto; Pietro, intraprendente e abile artigiano del marmo, impegnato nel ruolo d’impresario emergente nella ricca borghesia imprenditoriale romana; Domenico, dinamico e industrioso personaggio, “il più legato all’aspetto tecnico del suo mestiere” (p. 22); per finire, con il più giovane dei fratelli Martinori, Luigi, pittore e architetto.

[Recensione a]: S. CIRANNA, I Martinori. Scalpellini, inventori, imprenditori dalla città dei papi a Roma Capitale / Turco, Maria Grazia. - ELETTRONICO. - (2008).

[Recensione a]: S. CIRANNA, I Martinori. Scalpellini, inventori, imprenditori dalla città dei papi a Roma Capitale

TURCO, Maria Grazia
2008

Abstract

Simonetta Ciranna (Fortunato, Pietro e Domenico Martinori. Tre artieri della pietra nella Roma dell’Ottocento, pp. 12-136) delinea un accurato ‘profilo’ per ogni protagonista, iniziando dal capostipite Giacomo, scalpellino della romana Confraternita dei Santi Quattro Coronati, impegnato nell’ultima grande impresa della ‘Roma papalina’, vale a dire la riedificazione della basilica di S. Paolo fuori le Mura, successiva all’incendio del 15 luglio 1823; occasione lavorativa questa, peraltro favorita dai rapporti della famiglia con la Curia romana, che segna decisamente l’ascesa economica e sociale del modesto ‘tagliapietre’. L’autrice prosegue approfondendo, in maniera analitica, gli altri personaggi del nucleo familiare: Carolina Pittarelli, vedova di Giacomo, donna volitiva che continua l’attività del marito sostenendo contemporaneamente il peso della bottega e quello del cantiere ostiense; Fortunato, “scultore di ornati e scalpellino” occupato nella continua ricerca di uno ’status’ specifico, quello di architetto; Pietro, intraprendente e abile artigiano del marmo, impegnato nel ruolo d’impresario emergente nella ricca borghesia imprenditoriale romana; Domenico, dinamico e industrioso personaggio, “il più legato all’aspetto tecnico del suo mestiere” (p. 22); per finire, con il più giovane dei fratelli Martinori, Luigi, pittore e architetto.
2008
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/408657
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact