Il progetto riguarda le opere di consolidamento strutturale e riparazione dell’edificio sito in località Pettino a L’Aquila. L’immobile, danneggiato dal sisma e classificato con livello di inagibilità E, è costituito da un corpo di fabbrica realizzato con elementi costruttivi semplici, disposto su due livelli, presumibilmente frutto di molteplici fasi costruttive che si sono giustapposte nel tempo su una cellula originaria corrispondente alla parte centrale del fabbricato. L’edificio ad unico corpo di fabbrica, è costituito da murature continue in pietre sbozzate, legate con malta di modesta qualità e discreta apparecchiatura; le pareti sono distribuite su entrambe le direzioni principali e i volumi sono sufficientemente regolari. Il livello inferiore è coperto con solide volte murarie a botte impostate sui muri trasversali; il piano superiore è coperto con il tetto ligneo appoggiato su muri trasversali elevati a timpano. A seguito della crisi sismica del 6.4.2009, l’edificio risultava fortemente deteriorato: le murature danneggiate, con ampie lesioni diffuse su tutte le pareti, alcune interessate da strapiombi e spanciamenti, con distacchi di intonaci e sconnessioni delle connessioni verticali; le coperture del primo piano, in gran parte costituite da voltine sottili laterizie di controsoffittatura, sono collassate sotto l’impeto sismico; il tetto ligneo appariva dissestato e reso localmente discontinuo e permeabile. Le volte del piano inferiore hanno resistito meglio all’azione sismica ma risultavano tuttavia sconnesse dalle pareti adiacenti dalle quali solo la presenza di alcune catene ha impedito il distacco. L’intervento propone dunque il consolidamento delle pareti murarie ottenuto con iniezioni di malta in corrispondenza delle lesioni, il rifacimento in cuci e scuci delle porzioni più danneggiate che non presentino la necessaria compattezza e solidità, la ricostruzione delle creste murarie più degradate e la tamponatura di forza di alcuni vani di passaggio interni. Si prevede anche l’armatura delle piattabande di porte e finestre e, inoltre, per ottenere il rinforzo delle pareti più esposte al rischio di una pressoflessione per forze normali al piano medio, l’adozione di armature (in resina sintetica, da disporre sui paramenti murari) opportunamente connesse alla muratura e protette dall’intonaco. Al fine di ottenere una maggiore solidità e compattezza della struttura muraria, sono stati predisposti interventi di collegamento a livello di piano. Le coperture lignee, insufficienti per dimensioni e condizione di degrado, devono essere sostituite con analoga copertura lignea costituita da struttura di travi ed alcune capriate che sostengono l’orditura di terzere; ad esse sarà appoggiato direttamente il doppio tavolato ligneo inchiodato. L’intera struttura di legno sarà collegata al cordolo di acciaio (previsto in corrispondenza dalla parte apicale delle murature, sul perimetro e sui muri trasversali) che imbriglierà, a livello di imposta del tetto, l’intera costruzione, andando a costituire una sorta di coronamento, rigido per la presenza del tavolato doppio e incrociato, ma leggero ed isolante. Detto cordolo sarà ancorato profondamente alla muratura, con radicamenti metallici, per assicurarne l’efficacia di collegamento perimetrale.

Restauro e miglioramento sismico dell'ala ad uso residenziale classificata con livello di inagibilità "E" danneggiata a seguito dell'evento sismico che ha colpito la regione Abruzzo nei giorni 6 aprile e seguenti / DE CESARIS, Fabrizio. - (2010).

Restauro e miglioramento sismico dell'ala ad uso residenziale classificata con livello di inagibilità "E" danneggiata a seguito dell'evento sismico che ha colpito la regione Abruzzo nei giorni 6 aprile e seguenti

DE CESARIS, FABRIZIO
2010

Abstract

Il progetto riguarda le opere di consolidamento strutturale e riparazione dell’edificio sito in località Pettino a L’Aquila. L’immobile, danneggiato dal sisma e classificato con livello di inagibilità E, è costituito da un corpo di fabbrica realizzato con elementi costruttivi semplici, disposto su due livelli, presumibilmente frutto di molteplici fasi costruttive che si sono giustapposte nel tempo su una cellula originaria corrispondente alla parte centrale del fabbricato. L’edificio ad unico corpo di fabbrica, è costituito da murature continue in pietre sbozzate, legate con malta di modesta qualità e discreta apparecchiatura; le pareti sono distribuite su entrambe le direzioni principali e i volumi sono sufficientemente regolari. Il livello inferiore è coperto con solide volte murarie a botte impostate sui muri trasversali; il piano superiore è coperto con il tetto ligneo appoggiato su muri trasversali elevati a timpano. A seguito della crisi sismica del 6.4.2009, l’edificio risultava fortemente deteriorato: le murature danneggiate, con ampie lesioni diffuse su tutte le pareti, alcune interessate da strapiombi e spanciamenti, con distacchi di intonaci e sconnessioni delle connessioni verticali; le coperture del primo piano, in gran parte costituite da voltine sottili laterizie di controsoffittatura, sono collassate sotto l’impeto sismico; il tetto ligneo appariva dissestato e reso localmente discontinuo e permeabile. Le volte del piano inferiore hanno resistito meglio all’azione sismica ma risultavano tuttavia sconnesse dalle pareti adiacenti dalle quali solo la presenza di alcune catene ha impedito il distacco. L’intervento propone dunque il consolidamento delle pareti murarie ottenuto con iniezioni di malta in corrispondenza delle lesioni, il rifacimento in cuci e scuci delle porzioni più danneggiate che non presentino la necessaria compattezza e solidità, la ricostruzione delle creste murarie più degradate e la tamponatura di forza di alcuni vani di passaggio interni. Si prevede anche l’armatura delle piattabande di porte e finestre e, inoltre, per ottenere il rinforzo delle pareti più esposte al rischio di una pressoflessione per forze normali al piano medio, l’adozione di armature (in resina sintetica, da disporre sui paramenti murari) opportunamente connesse alla muratura e protette dall’intonaco. Al fine di ottenere una maggiore solidità e compattezza della struttura muraria, sono stati predisposti interventi di collegamento a livello di piano. Le coperture lignee, insufficienti per dimensioni e condizione di degrado, devono essere sostituite con analoga copertura lignea costituita da struttura di travi ed alcune capriate che sostengono l’orditura di terzere; ad esse sarà appoggiato direttamente il doppio tavolato ligneo inchiodato. L’intera struttura di legno sarà collegata al cordolo di acciaio (previsto in corrispondenza dalla parte apicale delle murature, sul perimetro e sui muri trasversali) che imbriglierà, a livello di imposta del tetto, l’intera costruzione, andando a costituire una sorta di coronamento, rigido per la presenza del tavolato doppio e incrociato, ma leggero ed isolante. Detto cordolo sarà ancorato profondamente alla muratura, con radicamenti metallici, per assicurarne l’efficacia di collegamento perimetrale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/408519
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