La figura e l’opera di Alessandro Antonelli si possono considerare al margine delle aree di influenza che attualmente si riconoscono all’architetto ed all’ingegnere. Storicamente si inquadrano in una epoca in cui sta emergendo la figura dell’ingegnere quale tecnico addetto alla risoluzione delle problematiche relative al controllo della produzione, tra cui quella edilizia. Con ciò viene ad essere relegato ad un ruolo secondario l’impegno dell’architetto, che si trova di fronte a due possibili alternative: arroccarsi nell’ambito delle accademie, limitandosi al controllo degli aspetti formali della costruzione, oppure scendere in lizza coll’ingegnere per mantenere il ruolo di capo dei costruttori che gli era ormai proprio da alcuni secoli. Antonelli non ha dubbi: il suo ruolo positivo nella società in progresso deve estrinsecarsi in una attività direttamente produttiva che ponga a frutto le risorse del suo paese. Egli però non intende agire con le stesse metodologie dell’ingegnere, ma, nell’ambito della tradizione costruttiva muraria, assume l’empiria del cantiere ed il proporzionamento classico quali guide per la sua progettazione. Antonelli non rinuncerà per questo agli aspetti formali della progettazione, anzi la sua opera è precisamente definibile nell’alveo dell’architettura neoclassica anche se l’istanza strutturale delle sue opere impone dapprima modifiche all’ordine canonico e poi, gradualmente, fin quasi il suo abbandono per proporzioni sempre meno classiche e più influenzate dalla funzione strutturale. La sua è un’attività intensissima che gli consente di produrre numerosi edifici e un notevole corpus di progetti. Con questa ampia produzione Antonelli ha modo di distillare, dall’esperienza diretta, dallo studio delle costruzioni antiche e attraverso le moderne suggestioni delle strutture metalliche, un metodo costruttivo che si pone al livello di quello romanico-gotico. Le costruzioni eccezionali di Antonelli possono forse solo attribuirsi alla genialità del personaggio e considerarsi frutto singolare di una particolare coincidenza di intenti e possibilità. Ma oltre ad esse Antonelli produce una metodologia costruttiva ed un approccio alla struttura che sono perfettamente ripetibili.
Sperimentazione di metodi costruttivi nell'edilizia muraria ottocentesca / DE CESARIS, Fabrizio. - STAMPA. - 5(2004), pp. 114-117.
Sperimentazione di metodi costruttivi nell'edilizia muraria ottocentesca
DE CESARIS, FABRIZIO
2004
Abstract
La figura e l’opera di Alessandro Antonelli si possono considerare al margine delle aree di influenza che attualmente si riconoscono all’architetto ed all’ingegnere. Storicamente si inquadrano in una epoca in cui sta emergendo la figura dell’ingegnere quale tecnico addetto alla risoluzione delle problematiche relative al controllo della produzione, tra cui quella edilizia. Con ciò viene ad essere relegato ad un ruolo secondario l’impegno dell’architetto, che si trova di fronte a due possibili alternative: arroccarsi nell’ambito delle accademie, limitandosi al controllo degli aspetti formali della costruzione, oppure scendere in lizza coll’ingegnere per mantenere il ruolo di capo dei costruttori che gli era ormai proprio da alcuni secoli. Antonelli non ha dubbi: il suo ruolo positivo nella società in progresso deve estrinsecarsi in una attività direttamente produttiva che ponga a frutto le risorse del suo paese. Egli però non intende agire con le stesse metodologie dell’ingegnere, ma, nell’ambito della tradizione costruttiva muraria, assume l’empiria del cantiere ed il proporzionamento classico quali guide per la sua progettazione. Antonelli non rinuncerà per questo agli aspetti formali della progettazione, anzi la sua opera è precisamente definibile nell’alveo dell’architettura neoclassica anche se l’istanza strutturale delle sue opere impone dapprima modifiche all’ordine canonico e poi, gradualmente, fin quasi il suo abbandono per proporzioni sempre meno classiche e più influenzate dalla funzione strutturale. La sua è un’attività intensissima che gli consente di produrre numerosi edifici e un notevole corpus di progetti. Con questa ampia produzione Antonelli ha modo di distillare, dall’esperienza diretta, dallo studio delle costruzioni antiche e attraverso le moderne suggestioni delle strutture metalliche, un metodo costruttivo che si pone al livello di quello romanico-gotico. Le costruzioni eccezionali di Antonelli possono forse solo attribuirsi alla genialità del personaggio e considerarsi frutto singolare di una particolare coincidenza di intenti e possibilità. Ma oltre ad esse Antonelli produce una metodologia costruttiva ed un approccio alla struttura che sono perfettamente ripetibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.