Viene discusso e approfondito il legame tra alcuni artisti e letterati dell’Emilia del Cinquecento prendendo in esame le "Symbolicae Quaestiones" (1555) di Achille Bocchi, le cui immagini simboliche vengono messe a confronto con l’"Hyperotomachia Poliphili" di Francesco Colonna romano, stampata a Venezia nel 1499 ed il "Liber de nichilo" del neoplatonista parigino Charles de Bovelles. E’ trattata e messa in dubbio la reale appartenenza di Achille Bocchi al movimento nicodemita affermata da parte della critica: si riconduce invece la sostanza della sua matrice religioso-filosofica all’esoterismo rinascimentale. Sono poi discusse le iconografie degli affreschi della Biblioteca di San Giovanni Evangelista di Parma ideate dall’abate del Monastero stesso Stefano Cattaneo da Novara. Partendo dalla ricostruzione proposta di Maria Luisa Madonna viene illustrato il ciclo pittorico anche in relazione alle incisioni della "Bibbia poliglotta" di Anversa (1568-1573) in una lettura in chiave filofarnesiana. Le fonti degli emblemi del ciclo di San Giovanni Evangelista sono individuate principalmente nei testi dell'Alciato, del Bocchi e del Valeriano tramite opportuna messa a confronto delle rispettive immagini. Viene illustrata la palazzina di Marfisa d’Este di Ferrara la cui ricca decorazione a fresco esprime uno dei più interessanti esempi di “emblematica araldica”. Infine è analizzata la diffusione dell’emblema di "Eros ed Anteros" dal testo di Cartari fino all’Accademia dei Gelati di Bologna, all’affresco di Bartolomeo Cesi in Palazzo Magnani e agli affreschi di Annibale ed Agostino Carracci della Galleria Farnese di Roma con una ricca serie di riferimenti a testi e manoscritti editi ed inediti coevi. [English:] The relationships among artists and men of letters in 16th-century Emilia is discussed and investigated throughout the analysis of Achille Bocchi’s "Symbolicae Quaestiones" (1555), the symbolic images of which are compared to the those in the "Hyperotomachia Poliphili" by the Roman Francesco Colonna, printed in Venice in 1499, and in the "Liber de nichilo" by the Parisian neoplatonist Charles de Bovelles. Achille Bocchi’s effective affiliation to the Nicodemite movement, assumed by part of the scholarship, is questioned and doubted, while the essence of Bocchi’s religious and philosophic matrix is traced back to Renaissance esotericism. Furthermore, the discussion concerns the iconographies of the frescoes in the Library of St. John the Evangelist in Parma, conceived by the abbot of the monastery himself, Stefano Cattaneo from Novara. Starting from the reconstruction proposed by Maria Luisa Madonna, the pictorial cycle is also related to the engravings included in the "Bibbia poliglotta" of Antwerp (1568-1573), in a philo-Farnese reading key. The sources for the emblems in the cycle of St. John the Evangelist are mainly identified with those included in the volumes by Alciato, Bocchi and Valeriano throughout a comparison of the respective images. The palace of Marfisa d’Este in Ferrara is then illustrated since its fresco decoration stands out as a chief example of “emblematic heraldry”. Eventually, the diffusion of the emblem of "Eros and Anteros" is investigated, from Cartari’s text to the Accademia dei Gelati in Bologna, to Bartolomeo Cesi’s frescoes in Palazzo Magnani and to Annibale and Agostino Carracci’s frescoes in the Farnese Gallery in Rome, with a rich set of references to both published and unpublished contemporary print sources and manuscripts.
Arte e Letteratura. La civiltà dell’emblema in Emilia nel Cinquecento / Colonna, Stefano. - STAMPA. - 1(1994), pp. 102-128.
Arte e Letteratura. La civiltà dell’emblema in Emilia nel Cinquecento
COLONNA, Stefano
1994
Abstract
Viene discusso e approfondito il legame tra alcuni artisti e letterati dell’Emilia del Cinquecento prendendo in esame le "Symbolicae Quaestiones" (1555) di Achille Bocchi, le cui immagini simboliche vengono messe a confronto con l’"Hyperotomachia Poliphili" di Francesco Colonna romano, stampata a Venezia nel 1499 ed il "Liber de nichilo" del neoplatonista parigino Charles de Bovelles. E’ trattata e messa in dubbio la reale appartenenza di Achille Bocchi al movimento nicodemita affermata da parte della critica: si riconduce invece la sostanza della sua matrice religioso-filosofica all’esoterismo rinascimentale. Sono poi discusse le iconografie degli affreschi della Biblioteca di San Giovanni Evangelista di Parma ideate dall’abate del Monastero stesso Stefano Cattaneo da Novara. Partendo dalla ricostruzione proposta di Maria Luisa Madonna viene illustrato il ciclo pittorico anche in relazione alle incisioni della "Bibbia poliglotta" di Anversa (1568-1573) in una lettura in chiave filofarnesiana. Le fonti degli emblemi del ciclo di San Giovanni Evangelista sono individuate principalmente nei testi dell'Alciato, del Bocchi e del Valeriano tramite opportuna messa a confronto delle rispettive immagini. Viene illustrata la palazzina di Marfisa d’Este di Ferrara la cui ricca decorazione a fresco esprime uno dei più interessanti esempi di “emblematica araldica”. Infine è analizzata la diffusione dell’emblema di "Eros ed Anteros" dal testo di Cartari fino all’Accademia dei Gelati di Bologna, all’affresco di Bartolomeo Cesi in Palazzo Magnani e agli affreschi di Annibale ed Agostino Carracci della Galleria Farnese di Roma con una ricca serie di riferimenti a testi e manoscritti editi ed inediti coevi. [English:] The relationships among artists and men of letters in 16th-century Emilia is discussed and investigated throughout the analysis of Achille Bocchi’s "Symbolicae Quaestiones" (1555), the symbolic images of which are compared to the those in the "Hyperotomachia Poliphili" by the Roman Francesco Colonna, printed in Venice in 1499, and in the "Liber de nichilo" by the Parisian neoplatonist Charles de Bovelles. Achille Bocchi’s effective affiliation to the Nicodemite movement, assumed by part of the scholarship, is questioned and doubted, while the essence of Bocchi’s religious and philosophic matrix is traced back to Renaissance esotericism. Furthermore, the discussion concerns the iconographies of the frescoes in the Library of St. John the Evangelist in Parma, conceived by the abbot of the monastery himself, Stefano Cattaneo from Novara. Starting from the reconstruction proposed by Maria Luisa Madonna, the pictorial cycle is also related to the engravings included in the "Bibbia poliglotta" of Antwerp (1568-1573), in a philo-Farnese reading key. The sources for the emblems in the cycle of St. John the Evangelist are mainly identified with those included in the volumes by Alciato, Bocchi and Valeriano throughout a comparison of the respective images. The palace of Marfisa d’Este in Ferrara is then illustrated since its fresco decoration stands out as a chief example of “emblematic heraldry”. Eventually, the diffusion of the emblem of "Eros and Anteros" is investigated, from Cartari’s text to the Accademia dei Gelati in Bologna, to Bartolomeo Cesi’s frescoes in Palazzo Magnani and to Annibale and Agostino Carracci’s frescoes in the Farnese Gallery in Rome, with a rich set of references to both published and unpublished contemporary print sources and manuscripts.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.