Il volume raccoglie gli interventi di Franco Purini e Francesco Moschini, Oscar Giannino e Velasco, Enzo Cucchi e Ludovico Pratesi, Renato Nicolini e Marilù Prati, Orazio Carpenzano, Lucia Latour con Altroteatro, Massimo Ilardi e Antonino Terranova tenuti nell’ambito di Trasversalità. Incontri, performance video, uno degli eventi che hanno caratterizzato la manifestazione Roma Design più 2006. L’insieme dei contributi di questo libro, restituiti sotto forma di testo teatrale, restituisce una delle molteplici visioni degli elementi e dei processi che caratterizzano la cultura progettuale della contemporaneità, ma è anche, nel suo dipanarsi, l’insieme eterogeneo delle esperienze e dei luoghi mentali di artisti, professori, critici, architetti e di un giornalista. Le reciproche influenze e contaminazioni sono indagate rileggendo le interazioni dei diversi percorsi creativi. La dinamica degli incontri riflette il tema proposto: il confronto tra le esperienze teoriche ed artistiche ne scompone e ricompone i passaggi dialettici e le linee di ricerca. La scelta di restituire gli interventi adeguandoli ad un testo teatrale nasce da un’idea semplice: rompere lo schema tradizionale della “raccolta di contributi” utilizzando un dispositivo trasversale che rende interpretabile la scrittura con tante, possibili mise en scène. La trasformazione dei dialoghi in atti ha messo in risalto la capacità di dare identità, corpo e senso a mondi reali e virtuali e ha valorizzato l’ironia e la componente immaginifica contenuta nelle trascrizioni. Il racconto mitologico-critico di Franco Purini e Francesco Moschini, i monologhi autobiografici di Velasco, Tatti Sanguineti e Renato Nicolini, la singolare interpretazione del tema di Oscar Giannino, la lezione di Orazio Carpenzano, il carattere scientifico e progettuale della ricerca di Altroteatro, i duetti Cucchi-Pratesi e Ilardi-Terranova, ricchi di elementi che ricordano le opere di Ionesco, l’intervista impossibile a Ettore Sottsass ironica e toccante; hanno acquistato, filtrati attraverso la struttura teatrale, un carattere più narrativo. Nel testo non c’è inizio e non c’è fine. Gli atti non hanno un centro, si producono a partire da un punto di vista su cui si innestano più voci, anche di personaggi inventati. La loro sequenza è intercambiabile e la trama complessiva, di stravagante complicazione, sembra essersi formata da un intreccio casuale che ha prodotto una sorta di rizoma verbale i cui nodi si collegano tramite analogie a volte remote. Così, i nostri ospiti sono diventati gli attori di un genere di rappresentazione ibrido, fatto di monologhi e dialoghi con note di regia che ne sottolineano il carattere e valorizzano gli accenti ironici e vagamente surreali racchiusi nelle trascrizioni. Il progetto delle scenografie simula una delle possibili rappresentazioni di Trasversalità: sullo sfondo di un grande palcoscenico nero e spoglio sono proiettate immagini costruite intorno ad uno spunto narrativo, alla suggestione racchiusa in una frase. I dieci sipari che aprono e collegano gli atti tra loro sono concepiti come basi di una serie di video. Le scene sono sfumate, composte dalla sovrapposizione di pattern, luoghi e figure che affiorano con trasparenze graduate illuminate da giganteschi occhi di bue che con la loro “consistenza” immateriale sono un omaggio ad uno dei più celebri fotogrammi di Le Voyage dans la Lune, la luna dal volto umano di Georges Méliès.

Prefazione. Moving beyond design / DAL FALCO, Federica; Greco, Antonella. - STAMPA. - 02(2009), pp. 7-8.

Prefazione. Moving beyond design

DAL FALCO, Federica;GRECO, Antonella
2009

Abstract

Il volume raccoglie gli interventi di Franco Purini e Francesco Moschini, Oscar Giannino e Velasco, Enzo Cucchi e Ludovico Pratesi, Renato Nicolini e Marilù Prati, Orazio Carpenzano, Lucia Latour con Altroteatro, Massimo Ilardi e Antonino Terranova tenuti nell’ambito di Trasversalità. Incontri, performance video, uno degli eventi che hanno caratterizzato la manifestazione Roma Design più 2006. L’insieme dei contributi di questo libro, restituiti sotto forma di testo teatrale, restituisce una delle molteplici visioni degli elementi e dei processi che caratterizzano la cultura progettuale della contemporaneità, ma è anche, nel suo dipanarsi, l’insieme eterogeneo delle esperienze e dei luoghi mentali di artisti, professori, critici, architetti e di un giornalista. Le reciproche influenze e contaminazioni sono indagate rileggendo le interazioni dei diversi percorsi creativi. La dinamica degli incontri riflette il tema proposto: il confronto tra le esperienze teoriche ed artistiche ne scompone e ricompone i passaggi dialettici e le linee di ricerca. La scelta di restituire gli interventi adeguandoli ad un testo teatrale nasce da un’idea semplice: rompere lo schema tradizionale della “raccolta di contributi” utilizzando un dispositivo trasversale che rende interpretabile la scrittura con tante, possibili mise en scène. La trasformazione dei dialoghi in atti ha messo in risalto la capacità di dare identità, corpo e senso a mondi reali e virtuali e ha valorizzato l’ironia e la componente immaginifica contenuta nelle trascrizioni. Il racconto mitologico-critico di Franco Purini e Francesco Moschini, i monologhi autobiografici di Velasco, Tatti Sanguineti e Renato Nicolini, la singolare interpretazione del tema di Oscar Giannino, la lezione di Orazio Carpenzano, il carattere scientifico e progettuale della ricerca di Altroteatro, i duetti Cucchi-Pratesi e Ilardi-Terranova, ricchi di elementi che ricordano le opere di Ionesco, l’intervista impossibile a Ettore Sottsass ironica e toccante; hanno acquistato, filtrati attraverso la struttura teatrale, un carattere più narrativo. Nel testo non c’è inizio e non c’è fine. Gli atti non hanno un centro, si producono a partire da un punto di vista su cui si innestano più voci, anche di personaggi inventati. La loro sequenza è intercambiabile e la trama complessiva, di stravagante complicazione, sembra essersi formata da un intreccio casuale che ha prodotto una sorta di rizoma verbale i cui nodi si collegano tramite analogie a volte remote. Così, i nostri ospiti sono diventati gli attori di un genere di rappresentazione ibrido, fatto di monologhi e dialoghi con note di regia che ne sottolineano il carattere e valorizzano gli accenti ironici e vagamente surreali racchiusi nelle trascrizioni. Il progetto delle scenografie simula una delle possibili rappresentazioni di Trasversalità: sullo sfondo di un grande palcoscenico nero e spoglio sono proiettate immagini costruite intorno ad uno spunto narrativo, alla suggestione racchiusa in una frase. I dieci sipari che aprono e collegano gli atti tra loro sono concepiti come basi di una serie di video. Le scene sono sfumate, composte dalla sovrapposizione di pattern, luoghi e figure che affiorano con trasparenze graduate illuminate da giganteschi occhi di bue che con la loro “consistenza” immateriale sono un omaggio ad uno dei più celebri fotogrammi di Le Voyage dans la Lune, la luna dal volto umano di Georges Méliès.
2009
Moving beyond design
9788889819227
Arti; architettura; design; trasversalità disciplinare
02 Pubblicazione su volume::02c Prefazione/Postfazione
Prefazione. Moving beyond design / DAL FALCO, Federica; Greco, Antonella. - STAMPA. - 02(2009), pp. 7-8.
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