Intervenendo in un contesto storico-momumentale, il rapporto tra contenuto e contenitore è alla base. L’obiettivo principale è nel non confondere i due elementi, anzi nella volontà di distinguere i due aspetti, esaltando il contenitore caratterizzando il contenuto. Il concetto è nell’essenza stessa dell’attuale assetto funzionale dell’edificio-museo. Espositore di sé stesso, ma contenitore ed espositore di prestigiose collezioni e di importanti ed esclusive mostre. Il rapporto contenitore/contenu-to è stato l’elemento cardine del progetto, anche se in pratica il rapporto è ribaltato: l’edifico, con l’intorno, mostra se stesso con le opere di allestimento e le modalità di fruizione degli spazi che non solo non ne inficiano la percezione, ma contribuiscono a nuove. L’intervento è collocato nella tipologia dell’allestimento: significativo caratterizzante, ma comunque oggetto estraneo e temporaneo. Allestimento non arredamento, la differenza è nella volontà di modificazione dello spazio architettonico, con un obiettivo teorico-concettuale ed un obiettivo praticofunzionale, In termini architettonici, l’obiettivo è nella realizzazione di un sistema di spazi “continui” utilizzabili, nei modi e nel tempo.

Spazio di Ristoro nel Museo di Capodimonte / Ippolito, Achille; S., Bastelli; M., Locci; S., Ranellucci; M., Valente; Wallach, Riccardo. - (2005).

Spazio di Ristoro nel Museo di Capodimonte

IPPOLITO, Achille;WALLACH, Riccardo
2005

Abstract

Intervenendo in un contesto storico-momumentale, il rapporto tra contenuto e contenitore è alla base. L’obiettivo principale è nel non confondere i due elementi, anzi nella volontà di distinguere i due aspetti, esaltando il contenitore caratterizzando il contenuto. Il concetto è nell’essenza stessa dell’attuale assetto funzionale dell’edificio-museo. Espositore di sé stesso, ma contenitore ed espositore di prestigiose collezioni e di importanti ed esclusive mostre. Il rapporto contenitore/contenu-to è stato l’elemento cardine del progetto, anche se in pratica il rapporto è ribaltato: l’edifico, con l’intorno, mostra se stesso con le opere di allestimento e le modalità di fruizione degli spazi che non solo non ne inficiano la percezione, ma contribuiscono a nuove. L’intervento è collocato nella tipologia dell’allestimento: significativo caratterizzante, ma comunque oggetto estraneo e temporaneo. Allestimento non arredamento, la differenza è nella volontà di modificazione dello spazio architettonico, con un obiettivo teorico-concettuale ed un obiettivo praticofunzionale, In termini architettonici, l’obiettivo è nella realizzazione di un sistema di spazi “continui” utilizzabili, nei modi e nel tempo.
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