Gli Epigrammi di Giulia Balbilla, insieme con altre testimonianze di omaggio, sono incisi sulle gambe del “Colosso di Memnone”, che si innalza presso Tebe d’Egitto: tale caratteristica della trasmissione ha contribuito a lungo a far considerare questi testi materiale di quasi esclusiva rilevanza antiquaria, epigrafica ed archeologica; essi, invece, risultano importanti anche sotto il profilo storico-letterario e linguistico, perché sono l’ultima testimonianza a noi nota dell’uso dell’eolico come dialetto letterario. Lo studio di questi Epigrammi risulta anche di notevole interesse dal punto di vista storico-geografico per l’ambientazione in un’area particolare dell’Impero Romano, l’Egitto adrianeo, ed in età tarda rispetto ai primi documenti in eolico letterario, risalenti all’età arcaica, di Saffo e Alceo. Inoltre il contesto costituito dalle epigrafi, sia in lingua greca sia in lingua latina, che corredano il “Colosso”, documenta le pratiche, di tipo religioso e sacrale, che si svilupparono, a partire dall’età imperiale, intorno alla statua.
Gli epigrammi di Giulia Balbilla: (ricordi di una dama di corte) e altri testi al femminile sul colosso di Memnone / Cirio, Amalia Margherita. - STAMPA. - 9:(2011), pp. 1-175.
Gli epigrammi di Giulia Balbilla: (ricordi di una dama di corte) e altri testi al femminile sul colosso di Memnone
CIRIO, Amalia Margherita
2011
Abstract
Gli Epigrammi di Giulia Balbilla, insieme con altre testimonianze di omaggio, sono incisi sulle gambe del “Colosso di Memnone”, che si innalza presso Tebe d’Egitto: tale caratteristica della trasmissione ha contribuito a lungo a far considerare questi testi materiale di quasi esclusiva rilevanza antiquaria, epigrafica ed archeologica; essi, invece, risultano importanti anche sotto il profilo storico-letterario e linguistico, perché sono l’ultima testimonianza a noi nota dell’uso dell’eolico come dialetto letterario. Lo studio di questi Epigrammi risulta anche di notevole interesse dal punto di vista storico-geografico per l’ambientazione in un’area particolare dell’Impero Romano, l’Egitto adrianeo, ed in età tarda rispetto ai primi documenti in eolico letterario, risalenti all’età arcaica, di Saffo e Alceo. Inoltre il contesto costituito dalle epigrafi, sia in lingua greca sia in lingua latina, che corredano il “Colosso”, documenta le pratiche, di tipo religioso e sacrale, che si svilupparono, a partire dall’età imperiale, intorno alla statua.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.