La Filosofia del diritto è la chiarificazione della differnza nomologica che presenta il diritto sia nel suo essere non riducibile ad un qualche insieme di norme, sia nel suo alimentare la possibilità del presentarsi di ogni norma e di ogni insieme di norme. Il diritto, in quanto differenza nomologica, è oggetto della filosofia del diritto in un modo radicalmente distinto da quello in cui i vari ambiti delle diverse attività scientifica sono oggetto delle scienze. La differenza nomologica non si chiarisce con l’accrescersi delle conoscenze, perché le possibilità di chiarificazioni della differenza nomologica implicano, diversamente dalla condizione delle scienze, il presentare una interpretazione del se stesso, ossia lo scegliersi dell’esistente nello scegliere un orientamento dell’esistere con gli altri, ma lo scegliersi del se stesso non è un materiale riducibile alla conoscenza. Una interpretazione filosofica del diritto, compiendosi come discussione della differenza nomologica, non è, pertanto, esauribile né nella conoscenza del diritto che c’è ora, né in quella di tutto il diritto che c’è stato ma si svolge nella questione del ‘senso’, intesa come ricerca-creazione di senso quanto al singolarizzarsi di ciascuno nella sua esistenza con gli altri. L’interezza di questo lavoro è orientata a mostrare che il principio della motivazione, nello scegliere e concretizzare una possibilità, è la struttura relazionale del senso.
Senso e differenza nomologica / Romano, Bruno. - STAMPA. - (1993).
Senso e differenza nomologica
ROMANO, Bruno
1993
Abstract
La Filosofia del diritto è la chiarificazione della differnza nomologica che presenta il diritto sia nel suo essere non riducibile ad un qualche insieme di norme, sia nel suo alimentare la possibilità del presentarsi di ogni norma e di ogni insieme di norme. Il diritto, in quanto differenza nomologica, è oggetto della filosofia del diritto in un modo radicalmente distinto da quello in cui i vari ambiti delle diverse attività scientifica sono oggetto delle scienze. La differenza nomologica non si chiarisce con l’accrescersi delle conoscenze, perché le possibilità di chiarificazioni della differenza nomologica implicano, diversamente dalla condizione delle scienze, il presentare una interpretazione del se stesso, ossia lo scegliersi dell’esistente nello scegliere un orientamento dell’esistere con gli altri, ma lo scegliersi del se stesso non è un materiale riducibile alla conoscenza. Una interpretazione filosofica del diritto, compiendosi come discussione della differenza nomologica, non è, pertanto, esauribile né nella conoscenza del diritto che c’è ora, né in quella di tutto il diritto che c’è stato ma si svolge nella questione del ‘senso’, intesa come ricerca-creazione di senso quanto al singolarizzarsi di ciascuno nella sua esistenza con gli altri. L’interezza di questo lavoro è orientata a mostrare che il principio della motivazione, nello scegliere e concretizzare una possibilità, è la struttura relazionale del senso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.