Illustration and location of the finish of the masonry units, relative to the surface treatment of bricks and stones, Pointing of the mortar joints, processing finishes. We consider in particular the region of Lazio, Abruzzo and Umbria, which move the comparisons with other Italian regions, especially in the north, and other European countries, such as France. The text owes much to the acquisitions resulting from the numerous surveys and direct attempts to place the different techniques observed within a general framework, in many ways still provisional and incomplete, but organic and extensive. Among the reasons that contribute to particularly vulnerable medieval finishes there is a shortage of documentary and literary references, as well as the limitations of the findings are still preserved: both of these aspects do not help to grasp the richness of the solutions proposed by the builders of the past, nor to understand the level of alteration that has occurred as a result of the architecture simple failure to safeguard the original finishes in just the last two centuries. The factory medieval, unlike what happened to classical architecture, Renaissance or Baroque, continues to be perceived as an architecture of stone or brick, in which the mortar, which is relegated to a secondary role and accessory, it is easy to restore, at least in limited areas and confined spaces such as masonry joints. The lack of knowledge thus appears to be directly connected to a recognition void and the latter, in turn, seems to depend mainly by insufficient awareness of the material reality of architecture in the Middle Ages, occurring as a perfect mirror image of the path between knowing and doing that characterizes most of the time the restoration. The result, therefore, is the constant sacrifice of finishes, which are now becoming increasingly rare and valuable.

Illustrazione e localizzazione delle finiture degli apparecchi murari, relative al trattamento superficiale di mattoni e pietre, alla stilatura dei giunti di malta, alla lavorazione dei rivestimenti. Si considerano in particolare il territorio laziale, abruzzese e umbro, da cui muovono i confronti con altre regioni italiane, soprattutto del nord, e altri paesi europei, come la Francia. Il testo deve molto alle acquisizioni derivanti dai numerosi sopralluoghi diretti e cerca di collocare le diverse tecniche osservate all’interno di un quadro generale, per molti versi ancora provvisorio e incompleto, ma organico ed estensivo. Fra le ragioni che contribuiscono a rendere particolarmente vulnerabili le finiture medievali vi sono la scarsità di riferimenti documentari e letterari, nonché la limitatezza dei reperti ancora conservati: entrambi questi aspetti non aiutano a cogliere la ricchezza di soluzioni proposte dai costruttori del passato, né a comprendere il livello di alterazione che si è prodotto sull’architettura a seguito della semplice mancata salvaguardia delle finiture originali nel corso anche solo degli ultimi due secoli. La fabbrica medievale, a differenza di quanto è accaduto per le architetture classiche, rinascimentali o barocche, continua a essere percepita come un’architettura di pietra o di mattoni a vista, in cui la malta, che appare relegata ad un ruolo accessorio e secondario, risulta facilmente ripristinabile, almeno in ambiti limitati e circoscritti come i giunti murari. La mancata conoscenza appare dunque direttamente connessa ad un non avvenuto riconoscimento e quest’ultimo, a sua volta, sembra soprattutto dipendere da un’insufficiente consapevolezza della realtà materiale dell’architettura nel medioevo, verificandosi così la perfetta specularità del percorso fra sapere e fare che caratterizza il più delle volte il restauro. Il risultato, pertanto, è il sacrificio costante delle finiture, le quali stanno diventando ormai sempre più rare e preziose.

Finiture murarie nel Medioevo: un profilo dell’Italia centro-meridionale / Fiorani, Donatella. - STAMPA. - (2008), pp. 15-62.

Finiture murarie nel Medioevo: un profilo dell’Italia centro-meridionale

FIORANI, Donatella
2008

Abstract

Illustration and location of the finish of the masonry units, relative to the surface treatment of bricks and stones, Pointing of the mortar joints, processing finishes. We consider in particular the region of Lazio, Abruzzo and Umbria, which move the comparisons with other Italian regions, especially in the north, and other European countries, such as France. The text owes much to the acquisitions resulting from the numerous surveys and direct attempts to place the different techniques observed within a general framework, in many ways still provisional and incomplete, but organic and extensive. Among the reasons that contribute to particularly vulnerable medieval finishes there is a shortage of documentary and literary references, as well as the limitations of the findings are still preserved: both of these aspects do not help to grasp the richness of the solutions proposed by the builders of the past, nor to understand the level of alteration that has occurred as a result of the architecture simple failure to safeguard the original finishes in just the last two centuries. The factory medieval, unlike what happened to classical architecture, Renaissance or Baroque, continues to be perceived as an architecture of stone or brick, in which the mortar, which is relegated to a secondary role and accessory, it is easy to restore, at least in limited areas and confined spaces such as masonry joints. The lack of knowledge thus appears to be directly connected to a recognition void and the latter, in turn, seems to depend mainly by insufficient awareness of the material reality of architecture in the Middle Ages, occurring as a perfect mirror image of the path between knowing and doing that characterizes most of the time the restoration. The result, therefore, is the constant sacrifice of finishes, which are now becoming increasingly rare and valuable.
2008
Finiture murarie e architetture nel medioevo. Una panoramica e tre casi di studio nell’Italia centro-meridionale
9788849215403
Illustrazione e localizzazione delle finiture degli apparecchi murari, relative al trattamento superficiale di mattoni e pietre, alla stilatura dei giunti di malta, alla lavorazione dei rivestimenti. Si considerano in particolare il territorio laziale, abruzzese e umbro, da cui muovono i confronti con altre regioni italiane, soprattutto del nord, e altri paesi europei, come la Francia. Il testo deve molto alle acquisizioni derivanti dai numerosi sopralluoghi diretti e cerca di collocare le diverse tecniche osservate all’interno di un quadro generale, per molti versi ancora provvisorio e incompleto, ma organico ed estensivo. Fra le ragioni che contribuiscono a rendere particolarmente vulnerabili le finiture medievali vi sono la scarsità di riferimenti documentari e letterari, nonché la limitatezza dei reperti ancora conservati: entrambi questi aspetti non aiutano a cogliere la ricchezza di soluzioni proposte dai costruttori del passato, né a comprendere il livello di alterazione che si è prodotto sull’architettura a seguito della semplice mancata salvaguardia delle finiture originali nel corso anche solo degli ultimi due secoli. La fabbrica medievale, a differenza di quanto è accaduto per le architetture classiche, rinascimentali o barocche, continua a essere percepita come un’architettura di pietra o di mattoni a vista, in cui la malta, che appare relegata ad un ruolo accessorio e secondario, risulta facilmente ripristinabile, almeno in ambiti limitati e circoscritti come i giunti murari. La mancata conoscenza appare dunque direttamente connessa ad un non avvenuto riconoscimento e quest’ultimo, a sua volta, sembra soprattutto dipendere da un’insufficiente consapevolezza della realtà materiale dell’architettura nel medioevo, verificandosi così la perfetta specularità del percorso fra sapere e fare che caratterizza il più delle volte il restauro. Il risultato, pertanto, è il sacrificio costante delle finiture, le quali stanno diventando ormai sempre più rare e preziose.
finiture; tecniche costruttive; medioevo
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Finiture murarie nel Medioevo: un profilo dell’Italia centro-meridionale / Fiorani, Donatella. - STAMPA. - (2008), pp. 15-62.
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