The mutual guarantee Institutions (confidi) are an important phenomenon in Italy. They are involved in the bank-firm relationship in several ways: provide real and personal guarantees, negotiate collectively with banks, interest rates and the other conditions of the credit, realize selection and monitoring of their associates. Enterprises, especially those of smaller dimensions, which have greater problems in accessing credit seem to have found, for years, a good support providers in the Confidi.The international financial crisis and the new prudential supervision have revived the role of Confidi and have produced a renewed interest for this operator in the financial system. As is known, in fact, the deterioration of loan portfolio's risk profile, resulting from the financial crisis and economic international, has been accompanied by a growth in the volume of direct guarantees, co-guarantees and counter-guarantees granted (UniCredit MedioCredito Central 2010).

I consorzi di garanzia collettiva dei fidi (Confidi) costituiscono un fenomeno di assoluto rilievo in Italia, essi intervengono nel rapporto banca-impresa in diversi modi: prestano garanzie di natura reale e personale, negoziano collettivamente, con le banche, i tassi di interesse e le altre condizioni del denaro preso a prestito dai loro associati, svolgono un’attività di selezione e di monitoraggio delle imprese consorziate. Le imprese, specie quelle di più ridotte dimensioni che hanno maggiori problemi nell’accesso al credito sembrano aver trovato, da anni, un valido supporto nei prestatori di schemi di mutua garanzia. La crisi finanziaria internazionale e le novità di vigilanza prudenziale hanno riportato in auge il ruolo dei Confidi ed hanno prodotto un rinnovato interesse, dei practioners e dei regulators, per questo operatore del sistema finanziario che da sempre intermedia il rapporto banca-impresa. Come noto, infatti, il deterioramento del profilo di rischiosità del portafoglio crediti delle banche, conseguente alla crisi finanziario-economica internazionale, è stato accompagnato da una crescita del volume delle garanzie dirette, co-garanzie e controgaranzie concesse (UniCredit MedioCredito Centrale 2010). È aumentato il numero delle imprese che oggi richiedono assistenza ai consorzi di garanzia collettiva dei fidi; nel corso del 2009, pur in presenza di una contrazione del credito alle imprese con meno di 20 addetti, il valore delle garanzie concesse dai Confidi nei confronti di queste imprese è aumentato di circa il 16 per cento e il numero di imprese assistite dell’11 per cento (Banca d’Italia 2010). L’estrema frammentazione e la quasi totale assenza di regole hanno rappresentato, per tanti anni, i due caratteri tipici del sistema degli intermediari di mutua garanzia: il loro elemento di forza e, contemporaneamente, di debolezza. Soltanto negli ultimi tempi si sta assistendo ad un intervento forte e puntuale del legislatore comunitario e italiano i quali hanno messo a punto un quadro di interventi normativo-regolamentari destinato ad incidere profondamente sulla morfologia e sulla struttura del sistema Confidi. Tra le novità del contesto normativo, un’importanza particolare assume sicuramente il framework regolamentare sul capitale (Basilea 2) che disciplina puntualmente il tema della mitigazione del rischio, attribuendo alle garanzie consortili maggior “valore” qualora siano in possesso di ben individuati requisiti generali e specifici (differenti a seconda che la garanzia sia funded o unfunded). Le prescrizioni in materia di credit risk mitigation modificano le possibilità/opportunità per i Confidi di continuare ad operare seguendo esclusivamente le logiche e le modalità tecniche tradizionali (De Laurentis G., Caselli S. 2006). Ciò non significa che Basilea 2 riduce la richiesta delle garanzie, anzi sembra che di fatto crei l’effetto opposto; essa offre nuove e interessanti opportunità a tutti i garanti che sappiano adeguarsi ai suoi dettami proponendo garanzie elegible. Tali interventi normativi, però, chiedono un riposizionamento strategico-organizzativo-gestionale importante a tutti gli operatori (pubblici e privati) che, a diverso titolo e con differenti strumenti, operano nel business delle garanzie e supportano le imprese, specie quelle di ridotte dimensioni (PMI), nell’accesso al credito (D’Auria 2005, Erzegovesi L-2008/2009 Columba F., Gambacorta L. e Mistrulli P.E., 2008, Parini P. 2009). Nell’attuale congiuntura economica, i Confidi sono utilizzati, anche dai policy maker, come strumento anti-crisi. Tali intermediari -che sono partner di una filiera di erogazione del credito lungo la quale si distribuiscono le funzioni di origination, funding, assunzione del rischio, trasmissione di fondi pubblici- sono, specie in questo periodo di crisi, un anello debole della filiera a motivo del mancato rispetto del vincolo di economicità; dell’incapacità a garantire la copertura della crescita dei tassi di perdita attesa e dei livelli patrimoniali necessari a compensare le maggiori perdite inattese connesse all’aumentare del credito problematico in portafoglio (Piatti D., 2008). Interventi di matrice pubblica a favore dei Confidi, di cui questi hanno da sempre beneficiato, possono ridurre il vincolo economico, ma non eliminarlo del tutto e, contemporaneamente fornire un sostegno che può tradursi in financial additionality, ossia benefici netti per gli associati, se collegati ad abbattere il rischio o a progetti di riorganizzazione strategico-gestionali, dei singoli intermediari di garanzia adeguati alle caratteristiche dei settori (industriale, artigianato, terziario) in cui operano. In tale prospettiva, le modifiche del quadro normativo-regolamentare e del contesto competitivo pongono quesiti importanti: cosa deve fare il Confidi per rendere la garanzia contemporaneamente idonea per le banche beneficiarie, vantaggiosa per l’impresa cliente ed economicamente sostenibile per la propria struttura consortile? che “contenuti” ha assunto il supporto offerto dal Confidi alle imprese beneficiarie nel corso dell’attuale crisi economico-finanziaria e quale è il ruolo prospettico che questi assumerà nel rapporto banca-impresa? Obiettivi della ricerca Il presente lavoro intende individuare il contributo che il sistema degli intermediari di mutua garanzia sono in grado di apportare al rapporto banca-impresa in relazione all’attuale contesto di riferimento. In tale prospettiva, gli obiettivi del lavoro sono: A. analizzare le modifiche intervenute nel quadro regolamentare e di mercato che hanno un impatto sulla morfologia degli intermediari di garanzia; B. esaminare le caratteristiche gestionali, operative ed economiche degli intermediari di mutua garanzia che allo stato attuale intermediano il rapporto banca-impresa; C. individuare le prospettive evolutive degli intermediari di mutua garanzia nel rapporto banca-impresa.

Banche-confidi-pmi: un trinomio “notevole” tra presente, passato e futuro? / Leone, Paola; Porretta, Pasqualina. - STAMPA. - XVI Rapporto(2011), pp. 213-250.

Banche-confidi-pmi: un trinomio “notevole” tra presente, passato e futuro?

LEONE, Paola;PORRETTA, Pasqualina
2011

Abstract

The mutual guarantee Institutions (confidi) are an important phenomenon in Italy. They are involved in the bank-firm relationship in several ways: provide real and personal guarantees, negotiate collectively with banks, interest rates and the other conditions of the credit, realize selection and monitoring of their associates. Enterprises, especially those of smaller dimensions, which have greater problems in accessing credit seem to have found, for years, a good support providers in the Confidi.The international financial crisis and the new prudential supervision have revived the role of Confidi and have produced a renewed interest for this operator in the financial system. As is known, in fact, the deterioration of loan portfolio's risk profile, resulting from the financial crisis and economic international, has been accompanied by a growth in the volume of direct guarantees, co-guarantees and counter-guarantees granted (UniCredit MedioCredito Central 2010).
2011
L’EUROPA E OLTRE? BANCHE, IMPRESE E NUOVA GLOBALIZZAZIONE
9788844904951
I consorzi di garanzia collettiva dei fidi (Confidi) costituiscono un fenomeno di assoluto rilievo in Italia, essi intervengono nel rapporto banca-impresa in diversi modi: prestano garanzie di natura reale e personale, negoziano collettivamente, con le banche, i tassi di interesse e le altre condizioni del denaro preso a prestito dai loro associati, svolgono un’attività di selezione e di monitoraggio delle imprese consorziate. Le imprese, specie quelle di più ridotte dimensioni che hanno maggiori problemi nell’accesso al credito sembrano aver trovato, da anni, un valido supporto nei prestatori di schemi di mutua garanzia. La crisi finanziaria internazionale e le novità di vigilanza prudenziale hanno riportato in auge il ruolo dei Confidi ed hanno prodotto un rinnovato interesse, dei practioners e dei regulators, per questo operatore del sistema finanziario che da sempre intermedia il rapporto banca-impresa. Come noto, infatti, il deterioramento del profilo di rischiosità del portafoglio crediti delle banche, conseguente alla crisi finanziario-economica internazionale, è stato accompagnato da una crescita del volume delle garanzie dirette, co-garanzie e controgaranzie concesse (UniCredit MedioCredito Centrale 2010). È aumentato il numero delle imprese che oggi richiedono assistenza ai consorzi di garanzia collettiva dei fidi; nel corso del 2009, pur in presenza di una contrazione del credito alle imprese con meno di 20 addetti, il valore delle garanzie concesse dai Confidi nei confronti di queste imprese è aumentato di circa il 16 per cento e il numero di imprese assistite dell’11 per cento (Banca d’Italia 2010). L’estrema frammentazione e la quasi totale assenza di regole hanno rappresentato, per tanti anni, i due caratteri tipici del sistema degli intermediari di mutua garanzia: il loro elemento di forza e, contemporaneamente, di debolezza. Soltanto negli ultimi tempi si sta assistendo ad un intervento forte e puntuale del legislatore comunitario e italiano i quali hanno messo a punto un quadro di interventi normativo-regolamentari destinato ad incidere profondamente sulla morfologia e sulla struttura del sistema Confidi. Tra le novità del contesto normativo, un’importanza particolare assume sicuramente il framework regolamentare sul capitale (Basilea 2) che disciplina puntualmente il tema della mitigazione del rischio, attribuendo alle garanzie consortili maggior “valore” qualora siano in possesso di ben individuati requisiti generali e specifici (differenti a seconda che la garanzia sia funded o unfunded). Le prescrizioni in materia di credit risk mitigation modificano le possibilità/opportunità per i Confidi di continuare ad operare seguendo esclusivamente le logiche e le modalità tecniche tradizionali (De Laurentis G., Caselli S. 2006). Ciò non significa che Basilea 2 riduce la richiesta delle garanzie, anzi sembra che di fatto crei l’effetto opposto; essa offre nuove e interessanti opportunità a tutti i garanti che sappiano adeguarsi ai suoi dettami proponendo garanzie elegible. Tali interventi normativi, però, chiedono un riposizionamento strategico-organizzativo-gestionale importante a tutti gli operatori (pubblici e privati) che, a diverso titolo e con differenti strumenti, operano nel business delle garanzie e supportano le imprese, specie quelle di ridotte dimensioni (PMI), nell’accesso al credito (D’Auria 2005, Erzegovesi L-2008/2009 Columba F., Gambacorta L. e Mistrulli P.E., 2008, Parini P. 2009). Nell’attuale congiuntura economica, i Confidi sono utilizzati, anche dai policy maker, come strumento anti-crisi. Tali intermediari -che sono partner di una filiera di erogazione del credito lungo la quale si distribuiscono le funzioni di origination, funding, assunzione del rischio, trasmissione di fondi pubblici- sono, specie in questo periodo di crisi, un anello debole della filiera a motivo del mancato rispetto del vincolo di economicità; dell’incapacità a garantire la copertura della crescita dei tassi di perdita attesa e dei livelli patrimoniali necessari a compensare le maggiori perdite inattese connesse all’aumentare del credito problematico in portafoglio (Piatti D., 2008). Interventi di matrice pubblica a favore dei Confidi, di cui questi hanno da sempre beneficiato, possono ridurre il vincolo economico, ma non eliminarlo del tutto e, contemporaneamente fornire un sostegno che può tradursi in financial additionality, ossia benefici netti per gli associati, se collegati ad abbattere il rischio o a progetti di riorganizzazione strategico-gestionali, dei singoli intermediari di garanzia adeguati alle caratteristiche dei settori (industriale, artigianato, terziario) in cui operano. In tale prospettiva, le modifiche del quadro normativo-regolamentare e del contesto competitivo pongono quesiti importanti: cosa deve fare il Confidi per rendere la garanzia contemporaneamente idonea per le banche beneficiarie, vantaggiosa per l’impresa cliente ed economicamente sostenibile per la propria struttura consortile? che “contenuti” ha assunto il supporto offerto dal Confidi alle imprese beneficiarie nel corso dell’attuale crisi economico-finanziaria e quale è il ruolo prospettico che questi assumerà nel rapporto banca-impresa? Obiettivi della ricerca Il presente lavoro intende individuare il contributo che il sistema degli intermediari di mutua garanzia sono in grado di apportare al rapporto banca-impresa in relazione all’attuale contesto di riferimento. In tale prospettiva, gli obiettivi del lavoro sono: A. analizzare le modifiche intervenute nel quadro regolamentare e di mercato che hanno un impatto sulla morfologia degli intermediari di garanzia; B. esaminare le caratteristiche gestionali, operative ed economiche degli intermediari di mutua garanzia che allo stato attuale intermediano il rapporto banca-impresa; C. individuare le prospettive evolutive degli intermediari di mutua garanzia nel rapporto banca-impresa.
Mutual schemes; Credit Risk Mitigation; Financial Crises
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Banche-confidi-pmi: un trinomio “notevole” tra presente, passato e futuro? / Leone, Paola; Porretta, Pasqualina. - STAMPA. - XVI Rapporto(2011), pp. 213-250.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/388300
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact