Il volume presenta in maniera organica una discussione delle implicazioni pedagogiche della teoria antropologica elaborata da René Girard, dal recupero del concetto di "modello" ai temi del desiderio e delle virtù, carichi di una lunga tradizione nella storia delle idee. In particolare, si ricostruisce l'insieme della teoria girardiana, puntando ad integrarla con gli apporti di altre tradizioni di pensiero, come l'attuale etica delle virtù avanzata da Alasdair Mac Intyre ed il comunitarismo di Charles Taylor, cercando di mostrare la rilevanza euristica dei concetti sopra menzionati (modello e virtù, in particolare) per una prospettiva storico-critica sui problemi dell'educazione. Il testo si articola in dodici capitoli, partendo da un'analisi del dinamismo dell'agire e del desiderio umano sulla base dell'antropologia mimetica girardiana, per definire il rapporto tra desideri e modelli e, quindi, la relazione tra desiderio del bene e ricerca di senso, tra bene e significato, tra i vari beni disponibili, ponendo, così, direttamente la questione educativa del rapporto tra modelli, comunità e tradizioni discordi, in cui la mediazione ed il conflitto sono esperienze fondamentali, fino all'estremo della violenza e della disgregazione; rispetto a questa prospettiva le tradizioni sapienziali e filosofiche hanno sempre posto come fondamentali e prioritari i valori dell'amore e della virtù, consentendo di definire una concezione della maturità umana che può ancora resistere alla critica corrosiva del decostruzionismo postmoderno.
Desideri, beni, virtù, felicità: la teoria mimetica di René Girard e l'educazione contemporanea / Pesci, Furio. - STAMPA. - (2010).
Desideri, beni, virtù, felicità: la teoria mimetica di René Girard e l'educazione contemporanea
PESCI, Furio
2010
Abstract
Il volume presenta in maniera organica una discussione delle implicazioni pedagogiche della teoria antropologica elaborata da René Girard, dal recupero del concetto di "modello" ai temi del desiderio e delle virtù, carichi di una lunga tradizione nella storia delle idee. In particolare, si ricostruisce l'insieme della teoria girardiana, puntando ad integrarla con gli apporti di altre tradizioni di pensiero, come l'attuale etica delle virtù avanzata da Alasdair Mac Intyre ed il comunitarismo di Charles Taylor, cercando di mostrare la rilevanza euristica dei concetti sopra menzionati (modello e virtù, in particolare) per una prospettiva storico-critica sui problemi dell'educazione. Il testo si articola in dodici capitoli, partendo da un'analisi del dinamismo dell'agire e del desiderio umano sulla base dell'antropologia mimetica girardiana, per definire il rapporto tra desideri e modelli e, quindi, la relazione tra desiderio del bene e ricerca di senso, tra bene e significato, tra i vari beni disponibili, ponendo, così, direttamente la questione educativa del rapporto tra modelli, comunità e tradizioni discordi, in cui la mediazione ed il conflitto sono esperienze fondamentali, fino all'estremo della violenza e della disgregazione; rispetto a questa prospettiva le tradizioni sapienziali e filosofiche hanno sempre posto come fondamentali e prioritari i valori dell'amore e della virtù, consentendo di definire una concezione della maturità umana che può ancora resistere alla critica corrosiva del decostruzionismo postmoderno.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.