Come suggerito nel titolo, il libro non è solo un ripercorrimento della storia della filosofia politica, benché presenti il pensiero politico dei maggiori filosofi da Platone ai nostri giorni. Di costoro è messo in luce l’approccio di fondo ovvero i grandi concetti e la prospettiva, attraverso cui l’ambito del politico, mutando notevolmente dalla pòlis greca alla civitas romana, dai regni e dall’Impero medioevali agli Stati moderni e contemporanei, viene ritagliato, concepito e illuminato entro una tradizione di pensiero, fatta di riprese e profonde innovazioni. Al contempo questa tradizione discorsiva e argomentativa dell’Occidente è posta in relazione ai contesti geo-storici (dal mondo mediterraneo prima e cristiano-europeo poi a quello globalizzato), giuridico-istituzionali (dal diritto romano e medioevale alle Costituzioni degli Stati nazionali verso un ordine internazionale) e culturali, a loro volta connessi con l’affermarsi di nuovi saperi (la teologia sistematica, le scienze esatte della natura, l’economia politica, la sociologia) e di differenti forme di trasmissione di questi saperi (dalle accademie alle università). Se il politico nasce in Grecia per opera dei filosofi, che da un lato lo rimettono alle umane decisioni ed elaborazioni e dall’altro lo identificano con l’intero sociale, autenticamente umano, esso dovrà poi misurarsi e incontrarsi con emergenti sfere di interazione, le quali si pretendono o indipendenti o socialmente egemoni (come il diritto, le Chiese cristiane, l’economia, la società civile, la tecnica) e che in pari tempo rompono i confini territoriali dell’unità politica.
Filosofia politica: storia, concetti, contesti / Marzocchi, Virginio. - STAMPA. - (2011), pp. 1-382.
Filosofia politica: storia, concetti, contesti
MARZOCCHI, Virginio
2011
Abstract
Come suggerito nel titolo, il libro non è solo un ripercorrimento della storia della filosofia politica, benché presenti il pensiero politico dei maggiori filosofi da Platone ai nostri giorni. Di costoro è messo in luce l’approccio di fondo ovvero i grandi concetti e la prospettiva, attraverso cui l’ambito del politico, mutando notevolmente dalla pòlis greca alla civitas romana, dai regni e dall’Impero medioevali agli Stati moderni e contemporanei, viene ritagliato, concepito e illuminato entro una tradizione di pensiero, fatta di riprese e profonde innovazioni. Al contempo questa tradizione discorsiva e argomentativa dell’Occidente è posta in relazione ai contesti geo-storici (dal mondo mediterraneo prima e cristiano-europeo poi a quello globalizzato), giuridico-istituzionali (dal diritto romano e medioevale alle Costituzioni degli Stati nazionali verso un ordine internazionale) e culturali, a loro volta connessi con l’affermarsi di nuovi saperi (la teologia sistematica, le scienze esatte della natura, l’economia politica, la sociologia) e di differenti forme di trasmissione di questi saperi (dalle accademie alle università). Se il politico nasce in Grecia per opera dei filosofi, che da un lato lo rimettono alle umane decisioni ed elaborazioni e dall’altro lo identificano con l’intero sociale, autenticamente umano, esso dovrà poi misurarsi e incontrarsi con emergenti sfere di interazione, le quali si pretendono o indipendenti o socialmente egemoni (come il diritto, le Chiese cristiane, l’economia, la società civile, la tecnica) e che in pari tempo rompono i confini territoriali dell’unità politica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.