« Questo scritto vuole indagare le relazioni che intercorrono tra le due operazioni fondamentali per la costruzione fisica dello spazio museale, quella “museografica” e quella “allestitiva”, a partire da un contesto preesistente. È questa una caratteristica tipicamente italiana che ha fatto la storia della nostra museografia e che oramai fa parte del patrimonio condiviso dalla cultura progettuale europea. (...) Museografia ed allestimento sono azioni appartenenti alla stessa famiglia concettuale ma differenti per grado d’integrazione con lo spazio architettonico. Tanto l’operazione museografica è legata alla costituzione fisica dello spazio museale, tanto l’allestimento partecipa di un’idea di fruizione e percezione dello stesso, che può esprimersi proprio grazie all’impalcato fisico-tecnologico definito dall’intervento museografico. La “museografia” interpreta la preesistenza, leggendone le tracce fisiche concretizzatesi nelle masse volumetriche che decodifica, ordinandole e predisponendole alla successiva operazione allestitiva. (...) L’“allestimento” invece è quella parte della musealizzazione che concretizza l’idea comunicativa, a volte in sintonia con lo spazio ospitante, del quale può divenire strumento d’interpretazione, a volte in totale autonomia dallo spazio contenente, in una ricerca di significati figurativo-compositivi autonomi. L’allestimento è l’evento, lo spettacolo; è la messinscena del testo museologico (la sceneggiatura) per la quale risulta di fondamentale importanza la programmazione dei tempi registici, il succedersi dei piani sequenza espositivi».
Musealizzare le preesistenze. Definizione e caratteri delle operazioni museografica ed allestitiva / Grimaldi, Andrea. - (2010), pp. 54-57.
Musealizzare le preesistenze. Definizione e caratteri delle operazioni museografica ed allestitiva
GRIMALDI, ANDREA
2010
Abstract
« Questo scritto vuole indagare le relazioni che intercorrono tra le due operazioni fondamentali per la costruzione fisica dello spazio museale, quella “museografica” e quella “allestitiva”, a partire da un contesto preesistente. È questa una caratteristica tipicamente italiana che ha fatto la storia della nostra museografia e che oramai fa parte del patrimonio condiviso dalla cultura progettuale europea. (...) Museografia ed allestimento sono azioni appartenenti alla stessa famiglia concettuale ma differenti per grado d’integrazione con lo spazio architettonico. Tanto l’operazione museografica è legata alla costituzione fisica dello spazio museale, tanto l’allestimento partecipa di un’idea di fruizione e percezione dello stesso, che può esprimersi proprio grazie all’impalcato fisico-tecnologico definito dall’intervento museografico. La “museografia” interpreta la preesistenza, leggendone le tracce fisiche concretizzatesi nelle masse volumetriche che decodifica, ordinandole e predisponendole alla successiva operazione allestitiva. (...) L’“allestimento” invece è quella parte della musealizzazione che concretizza l’idea comunicativa, a volte in sintonia con lo spazio ospitante, del quale può divenire strumento d’interpretazione, a volte in totale autonomia dallo spazio contenente, in una ricerca di significati figurativo-compositivi autonomi. L’allestimento è l’evento, lo spettacolo; è la messinscena del testo museologico (la sceneggiatura) per la quale risulta di fondamentale importanza la programmazione dei tempi registici, il succedersi dei piani sequenza espositivi».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.