L'analisi della condizione contemporanea chiede di esaminar la differenza tra la ragione che forma il dono del senso e la ragione che organizza il commercio dell’utile. Con il termine ragione si intende qui sia la motivazione della ricerca del senso, nell’esistenza dell’io e nelle istituzioni della coesistenza, sia la motivazione delle operazioni utili, funzionali in un definito sistema sociale, economico, politico, mediatico, etc. L’io esiste nella scissione ineliminabile tra la gratuità e l’utilità, tra il dono ed il commercio. L’io profondo si manifesta nel dono del senso, l’io quotidiano nel commercio dell’utile. Questi due versanti sono irriducibili l’uno all’altro. Il primo è proprio dello scegliersi incondizionato nel dialogo; il secondo appartiene al calcolare gli elementi che caratterizzano il modo in condizioni definite. Il senso e l’utile si formano superando l’in-forme. Costituiscono delle unità. Il senso è una unità aperta all’interpretazione, l’utile è una unità chiusa nella quantificazione monetaria che la commercializza. Il senso è una forma sempre in formazione, l’utile è una forma già formata ed immessa nel mercato. Le motivazioni riguardano il costituirsi delle scelte compiute dall’io delle donne e degli uomini. Quando sono assenti le scelte, sono assenti le motivazioni che le argomentano. Residua solo il flusso di elementi necessari.
Dono del senso e commercio dell'utile. Diritti dell'io e leggi dei mercanti / Romano, Bruno. - STAMPA. - (2011), pp. 1-286.
Dono del senso e commercio dell'utile. Diritti dell'io e leggi dei mercanti
ROMANO, Bruno
2011
Abstract
L'analisi della condizione contemporanea chiede di esaminar la differenza tra la ragione che forma il dono del senso e la ragione che organizza il commercio dell’utile. Con il termine ragione si intende qui sia la motivazione della ricerca del senso, nell’esistenza dell’io e nelle istituzioni della coesistenza, sia la motivazione delle operazioni utili, funzionali in un definito sistema sociale, economico, politico, mediatico, etc. L’io esiste nella scissione ineliminabile tra la gratuità e l’utilità, tra il dono ed il commercio. L’io profondo si manifesta nel dono del senso, l’io quotidiano nel commercio dell’utile. Questi due versanti sono irriducibili l’uno all’altro. Il primo è proprio dello scegliersi incondizionato nel dialogo; il secondo appartiene al calcolare gli elementi che caratterizzano il modo in condizioni definite. Il senso e l’utile si formano superando l’in-forme. Costituiscono delle unità. Il senso è una unità aperta all’interpretazione, l’utile è una unità chiusa nella quantificazione monetaria che la commercializza. Il senso è una forma sempre in formazione, l’utile è una forma già formata ed immessa nel mercato. Le motivazioni riguardano il costituirsi delle scelte compiute dall’io delle donne e degli uomini. Quando sono assenti le scelte, sono assenti le motivazioni che le argomentano. Residua solo il flusso di elementi necessari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.