L’architettura rurale nel cui ambito il complesso architettonico odierno del Verlasce rientra, non occupa generalmente, un ruolo di peso nella manualistica e più specificamente nella bibliografia né a livello stilistico né per quanto concerne l’aspetto tecnico costruttivo e tecnico funzionale. L’ars aedificatoria rurale, fatti salvi i pochi casi in cui non risulti integrata in organismi edilizi afferenti realizzazioni di rilevante importanza, da sempre viene relegata nell’ambito architettonico minore, quello per intenderci definito anche come “spontaneo”. Il complesso edilizio del Verlasce rappresenta sotto questo punto di vista, sia pure entro i limiti delle specificità territoriali e funzionali, un interessante esempio “manualistico” proprio riguardante quelle tecniche costruttive che, per quanto definibili come “povere”, non per questo risultano esenti dal fascino tecnologico comunque estrinsecato attraverso il caratteristico minimalismo strutturale. Per quanto l’impianto del sito del Verlasce debba la sua configurazione odierna alle trasformazioni legate alle esigenze dell’economia prettamente rurale della zona, l’antico impianto dell’anfiteatro romano risulta ancora visibile in varie zone del sito: inglobato nelle murature di elevazione o anche solo “spiccato” sul piano di calpestio all’interno di alcuni ambienti a terra, o ancora, all’esterno del perimetro dell’attuale manufatto al di sotto dell’attuale piano di campagna.
Ab astra ad stabula: le trasformazioni del Verlasce attraverso le sue tecniche costruttive / Lanfranchi, Fabio. - (2009), pp. 61-68.
Ab astra ad stabula: le trasformazioni del Verlasce attraverso le sue tecniche costruttive
LANFRANCHI, FABIO
2009
Abstract
L’architettura rurale nel cui ambito il complesso architettonico odierno del Verlasce rientra, non occupa generalmente, un ruolo di peso nella manualistica e più specificamente nella bibliografia né a livello stilistico né per quanto concerne l’aspetto tecnico costruttivo e tecnico funzionale. L’ars aedificatoria rurale, fatti salvi i pochi casi in cui non risulti integrata in organismi edilizi afferenti realizzazioni di rilevante importanza, da sempre viene relegata nell’ambito architettonico minore, quello per intenderci definito anche come “spontaneo”. Il complesso edilizio del Verlasce rappresenta sotto questo punto di vista, sia pure entro i limiti delle specificità territoriali e funzionali, un interessante esempio “manualistico” proprio riguardante quelle tecniche costruttive che, per quanto definibili come “povere”, non per questo risultano esenti dal fascino tecnologico comunque estrinsecato attraverso il caratteristico minimalismo strutturale. Per quanto l’impianto del sito del Verlasce debba la sua configurazione odierna alle trasformazioni legate alle esigenze dell’economia prettamente rurale della zona, l’antico impianto dell’anfiteatro romano risulta ancora visibile in varie zone del sito: inglobato nelle murature di elevazione o anche solo “spiccato” sul piano di calpestio all’interno di alcuni ambienti a terra, o ancora, all’esterno del perimetro dell’attuale manufatto al di sotto dell’attuale piano di campagna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.