Il libro, curato da Stefano Scarcella Prandstraller e con i contributi del medesimo (cap. I, II, III, V, VI, VII, VIII, IX, X, XIII, XIV, XVI, XIX e XX), di Ferruccio di Paolo (cap. XI, XII, XVII e XVIII), di Angela Marchese (cap.XV) e di Maddalena Arzillo (cap. IV e VI), prendendo in considerazione l’attuale dibattito e in particolare gli apporti della letteratura di settore, europea e statunitense, cerca di contribuire a dare una maggiore organicità e rigore scientifico al campo delle relazioni istituzionali, allo scopo di precisarne l’ambito di riferimento e rafforzarne i caratteri, sia come disciplina accademica, che come professione. La novità più rilevante consiste nel voler riproporre uno studio, per certi versi inusuale, delle relazioni istituzionali come “fenomeno della società” e nell’adozione, quale quadro di riferimento, del paradigma della sociologia relazionale, con il fine di aggiungere spessore teorico ai principali contenuti e delineare l’apporto di metodi e tecniche propri della ricerca sociale a molte delle prassi operative. Ci si discosta in tal modo da approcci più marcatamente manageriali, divenuti prevalenti nella letteratura specialistica degli ultimi decenni. Si evidenzia in particolare che se le relazioni istituzionali sono per eccellenza il luogo del sociale, delle interazioni di ruolo tra soggetti, sono anche il luogo dell’umano, vale a dire delle relazioni tra persone, ed è proprio l’umano in molti casi a fare la differenza in una esperienza relazionale, che è come tale innanzi tutto una esperienza umana. Il volume, tracciato un quadro introduttivo dei concetti fondamentali della disciplina sulla base dei diversi apporti della teoria sociale, tratta i principali aspetti delle relazioni istituzionali in generale, tra cui i target, a cominciare dai pubblici e dagli stakeholders, gli obiettivi, la storia negli Stati Uniti e in Italia, i modelli, i caratteri e i ruoli quale funzione dell’organizzazione, i rapporti con le culture organizzative, le tecniche di ricerca, i contenuti e i vari aspetti della professione, compresi quelli del mercato, associativi e deontologici. Affronta quindi i diversi servizi delle relazioni istituzionali, da quelli di base come le media relations e l’organizzazione di eventi, a quelli specialistici, come i public affairs e il lobbying, le marketing e le financial public relations, la comunicazione di crisi, quella della responsabilità sociale d’impresa e quella attraverso la rete internet e i nuovi media. Approfondisce infine tematiche trasversali, come la comunicazione istituzionale integrata, il GoRel come metodo operativo e la questione del genere nell’esercizio della professione.
Relazioni istituzionali e sociologia relazionale: una disciplina, una professione, un paradigma / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - STAMPA. - (2011), pp. 3-644.
Relazioni istituzionali e sociologia relazionale: una disciplina, una professione, un paradigma
SCARCELLA PRANDSTRALLER, STEFANO
2011
Abstract
Il libro, curato da Stefano Scarcella Prandstraller e con i contributi del medesimo (cap. I, II, III, V, VI, VII, VIII, IX, X, XIII, XIV, XVI, XIX e XX), di Ferruccio di Paolo (cap. XI, XII, XVII e XVIII), di Angela Marchese (cap.XV) e di Maddalena Arzillo (cap. IV e VI), prendendo in considerazione l’attuale dibattito e in particolare gli apporti della letteratura di settore, europea e statunitense, cerca di contribuire a dare una maggiore organicità e rigore scientifico al campo delle relazioni istituzionali, allo scopo di precisarne l’ambito di riferimento e rafforzarne i caratteri, sia come disciplina accademica, che come professione. La novità più rilevante consiste nel voler riproporre uno studio, per certi versi inusuale, delle relazioni istituzionali come “fenomeno della società” e nell’adozione, quale quadro di riferimento, del paradigma della sociologia relazionale, con il fine di aggiungere spessore teorico ai principali contenuti e delineare l’apporto di metodi e tecniche propri della ricerca sociale a molte delle prassi operative. Ci si discosta in tal modo da approcci più marcatamente manageriali, divenuti prevalenti nella letteratura specialistica degli ultimi decenni. Si evidenzia in particolare che se le relazioni istituzionali sono per eccellenza il luogo del sociale, delle interazioni di ruolo tra soggetti, sono anche il luogo dell’umano, vale a dire delle relazioni tra persone, ed è proprio l’umano in molti casi a fare la differenza in una esperienza relazionale, che è come tale innanzi tutto una esperienza umana. Il volume, tracciato un quadro introduttivo dei concetti fondamentali della disciplina sulla base dei diversi apporti della teoria sociale, tratta i principali aspetti delle relazioni istituzionali in generale, tra cui i target, a cominciare dai pubblici e dagli stakeholders, gli obiettivi, la storia negli Stati Uniti e in Italia, i modelli, i caratteri e i ruoli quale funzione dell’organizzazione, i rapporti con le culture organizzative, le tecniche di ricerca, i contenuti e i vari aspetti della professione, compresi quelli del mercato, associativi e deontologici. Affronta quindi i diversi servizi delle relazioni istituzionali, da quelli di base come le media relations e l’organizzazione di eventi, a quelli specialistici, come i public affairs e il lobbying, le marketing e le financial public relations, la comunicazione di crisi, quella della responsabilità sociale d’impresa e quella attraverso la rete internet e i nuovi media. Approfondisce infine tematiche trasversali, come la comunicazione istituzionale integrata, il GoRel come metodo operativo e la questione del genere nell’esercizio della professione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.