Il libro tratta delle prospettive sociologiche che si riferiscono alla soggettività intendendola non già come proprietà innata di ogni essere umano, ma piuttosto come una forma di autocostruzione dell’uomo, storicamente affermatasi nel solo Occidente nell’Età Moderna, e come tecnologia sociale che ha trasformato l’autoriferimento dell’uomo moderno in una “forza utile”, l’egoicità disciplinata e prevedibile del cittadino, rendendo così possibile l’esistenza della società così come noi la conosciamo. Vengono in particolare esaminati gli approcci al tema di Durkheim, Mead, Parsons, Marcuse, Luhmann e Foucault, che si dimostra costituiscono il progressivo completamento di un’unica e coerente prospettiva teorica, da cui emerge quanto la soggettività sia una tecnologia complessa e fragile, che necessita del mantenimento di determinati presupposti per poter continuare a funzionare e ad essere riprodotta. Alla soggettività, oggi sempre più in crisi e sotto attacco, si contrappongono due forme alternative. La prima è l’ascrittività, sia una forma che una tecnologia semplice, fondata sull’eteroriferimento e la condivisione necessaria, tuttora prevalente in molte società non occidentali, che ci si presenta alle porte con la globalizzazione e l’immigrazione. La seconda è la post-soggettività, egoicità non disciplinata, fondata su narcisismo e ricerca del piacere, vera forza sociale emergente e comune origine di diversi fenomeni sociali, dalla crisi della famiglia e del sistema educativo, alla fuga nella realtà virtuale, alle nuove dipendenze e marginalità, fino a certi comportamenti in apparenza sconcertanti degli adolescenti. Essa è una forma, ma non una tecnologia, in quanto ben difficilmente potrebbe rendere possibile qualunque società. Delineato tale scenario, il libro si conclude con la proposta di tre possibili strade di intervento fondate sulla sociologia: una a livello micro, la socioterapia, che applica le conoscenze sociologiche in un approccio ecologico al disagio; una a livello meso, con la ricerca-azione, ed una a livello macro, con l’orientamento delle politiche attraverso la ricerca finalizzata e l’intervento di rete, come proposto dalla sociologia relazionale.

La soggettività come tecnologia sociale: un orientamento per le politiche / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - STAMPA. - 1520.604:(2008), pp. 3-256.

La soggettività come tecnologia sociale: un orientamento per le politiche

SCARCELLA PRANDSTRALLER, STEFANO
2008

Abstract

Il libro tratta delle prospettive sociologiche che si riferiscono alla soggettività intendendola non già come proprietà innata di ogni essere umano, ma piuttosto come una forma di autocostruzione dell’uomo, storicamente affermatasi nel solo Occidente nell’Età Moderna, e come tecnologia sociale che ha trasformato l’autoriferimento dell’uomo moderno in una “forza utile”, l’egoicità disciplinata e prevedibile del cittadino, rendendo così possibile l’esistenza della società così come noi la conosciamo. Vengono in particolare esaminati gli approcci al tema di Durkheim, Mead, Parsons, Marcuse, Luhmann e Foucault, che si dimostra costituiscono il progressivo completamento di un’unica e coerente prospettiva teorica, da cui emerge quanto la soggettività sia una tecnologia complessa e fragile, che necessita del mantenimento di determinati presupposti per poter continuare a funzionare e ad essere riprodotta. Alla soggettività, oggi sempre più in crisi e sotto attacco, si contrappongono due forme alternative. La prima è l’ascrittività, sia una forma che una tecnologia semplice, fondata sull’eteroriferimento e la condivisione necessaria, tuttora prevalente in molte società non occidentali, che ci si presenta alle porte con la globalizzazione e l’immigrazione. La seconda è la post-soggettività, egoicità non disciplinata, fondata su narcisismo e ricerca del piacere, vera forza sociale emergente e comune origine di diversi fenomeni sociali, dalla crisi della famiglia e del sistema educativo, alla fuga nella realtà virtuale, alle nuove dipendenze e marginalità, fino a certi comportamenti in apparenza sconcertanti degli adolescenti. Essa è una forma, ma non una tecnologia, in quanto ben difficilmente potrebbe rendere possibile qualunque società. Delineato tale scenario, il libro si conclude con la proposta di tre possibili strade di intervento fondate sulla sociologia: una a livello micro, la socioterapia, che applica le conoscenze sociologiche in un approccio ecologico al disagio; una a livello meso, con la ricerca-azione, ed una a livello macro, con l’orientamento delle politiche attraverso la ricerca finalizzata e l’intervento di rete, come proposto dalla sociologia relazionale.
2008
9788846498717
soggettività; forma di autocostruzione; tecnologia sociale; presupposti; ascrittività; post-soggettività
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
La soggettività come tecnologia sociale: un orientamento per le politiche / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - STAMPA. - 1520.604:(2008), pp. 3-256.
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