Bellezza e fortezza. Disegni bibieneschi per le porte di Bologna

A series of projects for the doors of Bologna stored in a folder of the University Library is brought to the attention of the reader to the richness and variety of ideas brilliantly condensed, as well as for high quality graphics. And 'This is a significant milestone, as no concrete outcomes, nell'alterna each of the proposals for the fortifications of Bologna in modern times, oscillating between conservation and skilled interventions that see the contribution of figures such as Bramante and Vignola, a story here traced with significant new acquisitions. But these designs pose more questions about their actual function and their paternity. And 'possible to trace in the graph ductus intake of students in the Academy of the Bibienas operating Clementina such as the whimsical Giuseppe Antonio Landi, who would show his maturity as an architect nell'imprevisto scenery of the Amazon? Or that Joseph Civoli involved in the design of the library of the Academy of Sciences from Mark Antony, triumph, likely collator folder of drawings? Or maybe the acrobatic reconstruction of languages ​​deployed in these projects is to indicate the direction of a much more important and influential figure? These are the roads on which the book proceeds, with surveys that are many approaches to a fascinating and little-known body of drawings.

Una serie di progetti per le porte di Bologna conservata in una cartella della Biblioteca Universitaria viene posta all’attenzione del lettore per la ricchezza e la varietà di spunti brillantemente condensati, oltre che per l’alta qualità grafica. E’ questa una tappa significativa, per quanto priva di esiti concreti, nell’alterna vicenda delle proposte per le fortificazioni di Bologna in epoca moderna, oscillante tra conservazione e interventi qualificati che vedono l’apporto di figure quali Bramante e Vignola; una vicenda qui ripercorsa con nuove e significative acquisizioni. Ma questi disegni pongono ulteriori interrogativi sulla loro effettiva funzione e sulla loro paternità. E’ possibile rintracciare in quel ductus grafico l’apporto di allievi dei Bibiena operanti nell’Accademia Clementina quali l’estroso Giuseppe Antonio Landi, che avrebbe mostrato la sua maturità di architetto nell’imprevisto scenario dell’Amazzonia? O quel Giuseppe Civoli coinvolto nella progettazione della Biblioteca dell’Istituto delle Scienze da Marco Antonio Sbaraglia, probabile collazionatore della cartella di disegni? O forse la funambolica ricomposizione di linguaggi dispiegata in questi progetti sta a indicare la regia di una figura ben più rilevante e autorevole? Sono queste le strade su cui il libro procede, con ricognizioni che sono altrettanti avvicinamenti a un affascinante e ancora poco noto corpus di disegni.