La riflessione sul tema Dinamiche Architettoniche ha prodotto una serie di ipotesi progettuali nelle quali l’articolazione delle masse investe aspetti appartenenti tanto alla scultura quanto all’architettura. Tali modelli sono costituiti da volumi puri sezionati secondo linee di taglio intersecanti tra loro che producono pluralità di significati: architettonici, materici, naturalistici, cibernetici. Per loro tramite si intende investigare temi che vanno oltre la dimensione statica dell’opera, non più vista solo come oggetto, ma anche come realtà spaziale disarticolabile, che da un’originaria condizione monolitica acconsente a generare plurime configurazioni morfologiche attraverso l’estrazione di sue parti. Questa dinamicità, questo assetto variabile, dà luogo alla variazione della dimensione topologica del volume iniziale, degli elementi che lo compongono, della somma delle superfici, della sua complessità, indagando il tema della densità spaziale della materia, nonché quello del passaggio da una condizione primigenia, di azzeramento segnico, alle singole ecceità pluri-significanti nelle quali ogni inizio si scompone e riconfigura. Vi è la volontà di interpretare in senso artistico le continue e ripetute condizioni di equilibrio di un sistema dinamico attivo nel processo di traduzione di un codice, che trova rappresentazione in alcune significative intersezioni spaziali tracciabili in un solido. Gettando ponti sottili tra la biogenetica e la scultura, tali oggetti dinamici traggono ispirazione concettuale dal processo di traduzione del codice genetico che si esprime attraverso la sequenza delle basi azotate A, T, G, C di un polinucleotide di DNA. Poche significative sezioni operate su un monolito primordiale, così come poche sono le basi azotate del DNA, riescono a esprimere una vastissima complessità e complementarietà di superfici e membrane a somiglianza dei legami molecolari non covalenti e stereospecifici che rendono possibili vasta parte delle trasformazioni biologiche. In modo atipico rispetto alle modalità tradizionali, questo approccio orbita intorno alla scultura, all’architettura e all’ingegneria prefiggendosi l’obiettivo di fonderne insieme alcuni principi nella materia grezza. Alla scultura per quanto riguarda la modellazione, la scissione in parti, la violazione dello stato originario della materia; all’architettura per il tentativo di ampliare i confini teorici del progetto con l’estrazione dalla materia di configurazioni morfologiche primigenie, di famiglie di morfemi archetipi, di fenotipi articolabili nello spazio; all’ingegneria per l’utilizzo dell’informatica e di metodologie a controllo numerico per la realizzazione dell’opera con strumentazioni meccaniche di alta precisione. Inesplorate modalità di intendere il progetto aprono alla lettura delle invisibili tensioni e forze geometriche presenti nella struttura intima dei solidi, che si scindono in parti essenziali organizzando e articolando il tutto secondo sistemi di faglie derivanti da una mitosi topologica concettualmente guidata da famiglie di attrattori81 morfogenetici. Tali modalità solo talvolta potranno trovare reale campo di applicazione, anche parziale, in un progetto di architettura eseguibile. Negli altri casi rimarranno confinate nell’ambito di apporti teorici alla disciplina, producendo una migliore conoscenza delle proprietà geometriche dei volumi nello spazio, più approfondita rispetto a quella raggiungibile con il solo disegno architettonico tradizionale (manuale o virtuale). Il riferimento non è alla maquette di un progetto edilizio, realtà troppo poco duttile in senso suprematista in quanto rispondente a plurime esigenze funzionali dell’architettura, bensì a stadi di indagine precedenti, a ricerche concettuali su volumi ancora svincolati da specifici compiti prestazionali, nei quali sono ancora del tutto assenti esigenze a priori.

Morfemi dinamici/Dynamic Morphemes (introduzioni/introductions N. Agostini, G. Galdi, F. Purini, M. C. Simotti) Italian and English texts / Lenci, Ruggero. - STAMPA. - (2011), pp. 1-120.

Morfemi dinamici/Dynamic Morphemes (introduzioni/introductions N. Agostini, G. Galdi, F. Purini, M. C. Simotti) Italian and English texts

LENCI, Ruggero
2011

Abstract

La riflessione sul tema Dinamiche Architettoniche ha prodotto una serie di ipotesi progettuali nelle quali l’articolazione delle masse investe aspetti appartenenti tanto alla scultura quanto all’architettura. Tali modelli sono costituiti da volumi puri sezionati secondo linee di taglio intersecanti tra loro che producono pluralità di significati: architettonici, materici, naturalistici, cibernetici. Per loro tramite si intende investigare temi che vanno oltre la dimensione statica dell’opera, non più vista solo come oggetto, ma anche come realtà spaziale disarticolabile, che da un’originaria condizione monolitica acconsente a generare plurime configurazioni morfologiche attraverso l’estrazione di sue parti. Questa dinamicità, questo assetto variabile, dà luogo alla variazione della dimensione topologica del volume iniziale, degli elementi che lo compongono, della somma delle superfici, della sua complessità, indagando il tema della densità spaziale della materia, nonché quello del passaggio da una condizione primigenia, di azzeramento segnico, alle singole ecceità pluri-significanti nelle quali ogni inizio si scompone e riconfigura. Vi è la volontà di interpretare in senso artistico le continue e ripetute condizioni di equilibrio di un sistema dinamico attivo nel processo di traduzione di un codice, che trova rappresentazione in alcune significative intersezioni spaziali tracciabili in un solido. Gettando ponti sottili tra la biogenetica e la scultura, tali oggetti dinamici traggono ispirazione concettuale dal processo di traduzione del codice genetico che si esprime attraverso la sequenza delle basi azotate A, T, G, C di un polinucleotide di DNA. Poche significative sezioni operate su un monolito primordiale, così come poche sono le basi azotate del DNA, riescono a esprimere una vastissima complessità e complementarietà di superfici e membrane a somiglianza dei legami molecolari non covalenti e stereospecifici che rendono possibili vasta parte delle trasformazioni biologiche. In modo atipico rispetto alle modalità tradizionali, questo approccio orbita intorno alla scultura, all’architettura e all’ingegneria prefiggendosi l’obiettivo di fonderne insieme alcuni principi nella materia grezza. Alla scultura per quanto riguarda la modellazione, la scissione in parti, la violazione dello stato originario della materia; all’architettura per il tentativo di ampliare i confini teorici del progetto con l’estrazione dalla materia di configurazioni morfologiche primigenie, di famiglie di morfemi archetipi, di fenotipi articolabili nello spazio; all’ingegneria per l’utilizzo dell’informatica e di metodologie a controllo numerico per la realizzazione dell’opera con strumentazioni meccaniche di alta precisione. Inesplorate modalità di intendere il progetto aprono alla lettura delle invisibili tensioni e forze geometriche presenti nella struttura intima dei solidi, che si scindono in parti essenziali organizzando e articolando il tutto secondo sistemi di faglie derivanti da una mitosi topologica concettualmente guidata da famiglie di attrattori81 morfogenetici. Tali modalità solo talvolta potranno trovare reale campo di applicazione, anche parziale, in un progetto di architettura eseguibile. Negli altri casi rimarranno confinate nell’ambito di apporti teorici alla disciplina, producendo una migliore conoscenza delle proprietà geometriche dei volumi nello spazio, più approfondita rispetto a quella raggiungibile con il solo disegno architettonico tradizionale (manuale o virtuale). Il riferimento non è alla maquette di un progetto edilizio, realtà troppo poco duttile in senso suprematista in quanto rispondente a plurime esigenze funzionali dell’architettura, bensì a stadi di indagine precedenti, a ricerche concettuali su volumi ancora svincolati da specifici compiti prestazionali, nei quali sono ancora del tutto assenti esigenze a priori.
2011
9788889400647
Architettura; scultura; intersezioni; dinamiche architettoniche; granuli
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Morfemi dinamici/Dynamic Morphemes (introduzioni/introductions N. Agostini, G. Galdi, F. Purini, M. C. Simotti) Italian and English texts / Lenci, Ruggero. - STAMPA. - (2011), pp. 1-120.
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