La cultura architettonica italiana, diversamente da altre, ha una sua specificità nella sua maniera di dialogare con il luogo, la storia, le preesistenze. Essa è in grado non solo di gestire progetti più o meno, complessi ma pure di conservare con orgoglio un’anima un po’ artigianale per quanto riguarda la sua attenzione al dettaglio, ai particolari costruttivi nonché alla scelta dei materiali, condotta sempre in maniera molto accurata. All’interno di questa sua identità avverto una grande ricchezza culturale in continua oscillazione di teorie e proposte progettuali sospese tra convinzioni culturali di matrice razionalista e organica. Quest’ultime continuamente rielaborate e adattate attraverso quella maniera che alcuni hanno definito essere la misura italiana dell’architettura. Le oscillazioni tra il progetto razionalista e quello organico nell’attuale scenario italiano fanno parte, infatti, dello sviluppo di un’architettura che, come reazione ai problemi della globalizzazione, tentano di dare una risposta distinta e attenta ai carattere proprio del luogo e con esso alla sua storia, al tessuto sociale di appartenenza. In altre parole alla continuità con la tradizione di cui si parlava pocanzi, non tralasciando l’evolversi delle mutazioni tecnologiche. Ma se il progetto organico e razionale, pur apparendo antitetici, hanno in vari modi convissuto, dialogato o prevalso l’uno sull’altro nel corso della storia dell’architettura moderna e contemporanea, è altrettanto vero che tradizione e innovazione, seppur sono qualità contrapposte insieme sintetizzano il pensiero che rende l’architettura italiana espressione reale del proprio tempo.
L'oscillazione compatibile della cultura italiana tra razionalismo e organicismo / Valentin, NILDA MARIA. - STAMPA. - (2012), pp. 140-145.
L'oscillazione compatibile della cultura italiana tra razionalismo e organicismo
VALENTIN, NILDA MARIA
2012
Abstract
La cultura architettonica italiana, diversamente da altre, ha una sua specificità nella sua maniera di dialogare con il luogo, la storia, le preesistenze. Essa è in grado non solo di gestire progetti più o meno, complessi ma pure di conservare con orgoglio un’anima un po’ artigianale per quanto riguarda la sua attenzione al dettaglio, ai particolari costruttivi nonché alla scelta dei materiali, condotta sempre in maniera molto accurata. All’interno di questa sua identità avverto una grande ricchezza culturale in continua oscillazione di teorie e proposte progettuali sospese tra convinzioni culturali di matrice razionalista e organica. Quest’ultime continuamente rielaborate e adattate attraverso quella maniera che alcuni hanno definito essere la misura italiana dell’architettura. Le oscillazioni tra il progetto razionalista e quello organico nell’attuale scenario italiano fanno parte, infatti, dello sviluppo di un’architettura che, come reazione ai problemi della globalizzazione, tentano di dare una risposta distinta e attenta ai carattere proprio del luogo e con esso alla sua storia, al tessuto sociale di appartenenza. In altre parole alla continuità con la tradizione di cui si parlava pocanzi, non tralasciando l’evolversi delle mutazioni tecnologiche. Ma se il progetto organico e razionale, pur apparendo antitetici, hanno in vari modi convissuto, dialogato o prevalso l’uno sull’altro nel corso della storia dell’architettura moderna e contemporanea, è altrettanto vero che tradizione e innovazione, seppur sono qualità contrapposte insieme sintetizzano il pensiero che rende l’architettura italiana espressione reale del proprio tempo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.