Destinazione di beni ad uno scopo e rapporti gestori

The work is divided into two parts, the first devoted to structure and form of act of destination and to the impact of destination of assets on the financial liability of the debtor, the second devoted to the management of assets, with respect to all possible events in the phase of implementation of destination, especially the sale of assets. Particularly, the book compares trusts and act of destination, highlighting the profound structural differences and the remedies between the two figures. The debate developed around the new figure, the act of destination of assets has renewed the discussion, that is never ended, on the admissibility and operability of the «internaltrust»: the Italian legal system, in fact, has ratified the international Convention of The Hague, but no has an internal law of the trust, although it is widely used in practice. In the perspective of a broader comparison of models of articulation of assets, the analysis is extended to the contrat de fiducie.

Il complesso tema della destinazione di beni allo scopo, materia di studi tradizionali e riflessioni più recenti nella letteratura giuridica, soprattutto a seguito dell’introduzione nel cod. civ. dell’art. 2645 ter, offre lo spunto per la tutt’altro che facile ricostruzione del fenomeno e conseguentemente non agevole individuazione della relativa disciplina, stanti l’eterogeneità delle posizioni della dottrina che si è soffermata sul punto e il ridotto ausilio a tal fine offerto dal dato normativo del medesimo (non certo esauriente) art. 2645 ter. Il saggio cerca di comporre il complesso mosaico rappresentato dalle variegate ricostruzioni del tema, con l’obiettivo di delineare, cercando di ancorare il più possibile la riflessione ai dati emergenti dal quadro legislativo complessivamente inteso, una disciplina compiuta dell’atto di destinazione. Ed è proprio in una simile prospettiva che il lavoro vuole fornire soluzioni ai vari profili problematici che rivestano anche concreta utilità applicativa. Il lavoro si articola, essenzialmente, in due parti. La prima, nella quale, dopo aver collocato l’art. 2645 ter nel contesto preesistente alla relativa introduzione nel corpo del cod. civ., si esaminano il profilo della costituzione del vincolo di destinazione, nonché i riflessi dell’atto di destinazione sul sistema della responsabilità patrimoniale del debitore ex art. 2740 cod. civ. La seconda, nella quale si ricostruisce il profilo della gestione dei beni destinati, con riguardo agli strumenti attuativi del vincolo di destinazione, alle possibili vicende nella stessa fase di attuazione della destinazione e, infine, alla sostituzione e alienazione dei beni destinati. L’esame della problematica della sostituzione dei beni destinati conduce ad affrontare anche il delicato tema dell’opponibilità del vincolo di destinazione ai terzi acquirenti e degli eventuali conflitti circolatori.