Il trapianto d’organo è oggi un’efficace terapia in grado di migliorare la qualità di vita di pazienti cronicamente malati, anche se è ancora alto lo squilibrio tra il numero di persone in lista di attesa e gli organi disponibili, il che fa sì che la stessa permanenza in lista sia spesso lunga e fonte di continua tensione. Quanto più l’organo è simbolicamente importante, tanto più è investito di significati psicologicamente rilevanti. Inoltre, la garanzia di continuità nell’aiuto psicologico, dal momento dell’inserimento in lista fino ai follow-up successivi, contribuisce a una buona riuscita dell’intervento stesso, migliorandone la compliance e favorendo un maggiore adattamento e, generalmente, un miglioramento della qualità di vita del paziente.
Predittori psicologici del rigetto d’organo / Rosaria, Calia; Paola, Aceto; Massimiliano, Luciani; Lai, Silvia; Lai, Carlo. - STAMPA. - 28(2011), pp. 207-219. [10.1007/978-88-470-1932-4_28].
Predittori psicologici del rigetto d’organo
LAI, SILVIA;LAI, CARLO
2011
Abstract
Il trapianto d’organo è oggi un’efficace terapia in grado di migliorare la qualità di vita di pazienti cronicamente malati, anche se è ancora alto lo squilibrio tra il numero di persone in lista di attesa e gli organi disponibili, il che fa sì che la stessa permanenza in lista sia spesso lunga e fonte di continua tensione. Quanto più l’organo è simbolicamente importante, tanto più è investito di significati psicologicamente rilevanti. Inoltre, la garanzia di continuità nell’aiuto psicologico, dal momento dell’inserimento in lista fino ai follow-up successivi, contribuisce a una buona riuscita dell’intervento stesso, migliorandone la compliance e favorendo un maggiore adattamento e, generalmente, un miglioramento della qualità di vita del paziente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.