Il deposito alle pendici di Comunità, posto nell’area meridionale di Veio, è uno dei più rilevanti complessi votivi portati alla luce; infatti, per quantità di materiali, supera ogni altro deposito della città e dell’agro romano nonostante il fatto che non sia mai stato scavato interamente e nonostante la dispersione di cui sono stati oggetto i circa 2.000 reperti ritrovati nel corso della prima indagine archeologica. L’area di Comunità è stata sottoposta nel corso del tempo ad interventi di recupero d’urgenza e più recentemente a indagini archeologiche pianificate nell’ambito del Progetto Veio ad opera dell’Università «La Sapienza». Questa pubblicazione inquadra il deposito nel contesto devozionale della società veiente tra V e II secolo a.C. cercando di definire le caratteristiche del culto e di individuare le divinità titolari, mettendo in evidenza uno iato che sembrerebbe indicare l’introduzione di nuove forme di religiosità a partire dal pieno IV secolo. Per le diverse fasi prospettate, nella consapevolezza della lacunosità del materiale e dell’assenza di documentazione stratigrafica, quindi basandosi sull’analisi tipologica dei reperti, vengono suggeriti confronti con altri contesti e integrate e problematizzate le ipotesi della letteratura precedente sull’argomento.
Veio: il deposito votivo di comunità, scavi 1889-2005 / Bartoloni, Gilda; M., Gilda Benedettini. - STAMPA. - (2011).
Veio: il deposito votivo di comunità, scavi 1889-2005
BARTOLONI, Gilda;
2011
Abstract
Il deposito alle pendici di Comunità, posto nell’area meridionale di Veio, è uno dei più rilevanti complessi votivi portati alla luce; infatti, per quantità di materiali, supera ogni altro deposito della città e dell’agro romano nonostante il fatto che non sia mai stato scavato interamente e nonostante la dispersione di cui sono stati oggetto i circa 2.000 reperti ritrovati nel corso della prima indagine archeologica. L’area di Comunità è stata sottoposta nel corso del tempo ad interventi di recupero d’urgenza e più recentemente a indagini archeologiche pianificate nell’ambito del Progetto Veio ad opera dell’Università «La Sapienza». Questa pubblicazione inquadra il deposito nel contesto devozionale della società veiente tra V e II secolo a.C. cercando di definire le caratteristiche del culto e di individuare le divinità titolari, mettendo in evidenza uno iato che sembrerebbe indicare l’introduzione di nuove forme di religiosità a partire dal pieno IV secolo. Per le diverse fasi prospettate, nella consapevolezza della lacunosità del materiale e dell’assenza di documentazione stratigrafica, quindi basandosi sull’analisi tipologica dei reperti, vengono suggeriti confronti con altri contesti e integrate e problematizzate le ipotesi della letteratura precedente sull’argomento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


