The content of the following pages is based on a unity which supports the multiplicity of itinerarii proposed. Are thus presented the results of a research that aims to feed the phenomenological method, in the context of an ontology which can be traced right of the main lines of work. On the whole, therefore, aims to make explicit homage to an education rooted in the belief that only from the free formation of the identity of each (identity is not reducible to any of the roles, from time to time, in the contingency, we is to hold and carry) can boot an exact understanding of the jurist. The attempt is to a release from the compulsion to repeat, towards creativity is not unrealistic, but training and responsible, because every work of man who does not want to submit to a state conditional execution of programs, used to reach a goal, but strangers the purpose of existence, committing the entirety of the individual, his vision of the world. Vision, yet not crystallized in the roles and captured in the images, but liberating because it is located in the opening of his training. However, from teaching to start even aware that the free formation of the identity of the individual, can not be thought that the inescapable reality of his existential condition, therefore, in constant referral to other principalities, as it is the formation of the self occur provided it is respected first time of its own possibility: the reference to the communication with the other of the report.

Il contenuto delle seguenti pagine si ispira ad una unitarietà che sostiene la molteplicità degli itinerarii proposti. Vengono così presentati i risultati di una ricerca che intende alimentarsi al metodo fenomenologico, nella prospettiva di una ontologia del diritto cui possono ricondursi le linee principali del lavoro. Nel suo complesso, dunque, vuole rendersi esplicito omaggio ad un insegnamento radicato nel convincimento che soltanto a partire dalla formazione libera dell’identità di ognuno (un’identità non riducibile ad alcuno dei ruoli che, di volta in volta, nella contingenza, ci si trova a ricoprire e a svolgere) può avviarsi un’esatta comprensione della figura del giurista. Il tentativo è quello di una liberazione dalla coazione a ripetere, verso una creatività non velleitaria, bensì formativa e responsabile, perché ogni opera dell'uomo che non voglia assoggettarsi ad una condizione esecutiva di programmi condizionali, funzionali al raggiungimento di un fine, ma estranei allo scopo esistenziale, impegna l'interezza del singolo, la sua visione del mondo. Visione, ancora, non cristallizzata nei ruoli e catturata nelle immagini, ma liberante perché situata nell'apertura della sua formazione. Tuttavia, a partire da quell’insegnamento si avvia anche la consapevolezza che la libera formazione dell'identità del singolo, non può essere pensata che nella realtà non eludibile della sua condizione esistenziale, dunque, nel rinvio costante alla principalità dell'altro, in quanto è proprio della formazione del se stesso verificarsi a condizione che sia rispettato il momento primo della sua stessa possibilità: il riferimento alla comunicazione con l'altro della relazione.

Essere forma diritto. Ontologia, estetica, fenomenologia giuridica / Bartoli, Gianpaolo. - STAMPA. - (2008), pp. 1-217.

Essere forma diritto. Ontologia, estetica, fenomenologia giuridica

BARTOLI, GIANPAOLO
2008

Abstract

The content of the following pages is based on a unity which supports the multiplicity of itinerarii proposed. Are thus presented the results of a research that aims to feed the phenomenological method, in the context of an ontology which can be traced right of the main lines of work. On the whole, therefore, aims to make explicit homage to an education rooted in the belief that only from the free formation of the identity of each (identity is not reducible to any of the roles, from time to time, in the contingency, we is to hold and carry) can boot an exact understanding of the jurist. The attempt is to a release from the compulsion to repeat, towards creativity is not unrealistic, but training and responsible, because every work of man who does not want to submit to a state conditional execution of programs, used to reach a goal, but strangers the purpose of existence, committing the entirety of the individual, his vision of the world. Vision, yet not crystallized in the roles and captured in the images, but liberating because it is located in the opening of his training. However, from teaching to start even aware that the free formation of the identity of the individual, can not be thought that the inescapable reality of his existential condition, therefore, in constant referral to other principalities, as it is the formation of the self occur provided it is respected first time of its own possibility: the reference to the communication with the other of the report.
2008
9788861341951
Il contenuto delle seguenti pagine si ispira ad una unitarietà che sostiene la molteplicità degli itinerarii proposti. Vengono così presentati i risultati di una ricerca che intende alimentarsi al metodo fenomenologico, nella prospettiva di una ontologia del diritto cui possono ricondursi le linee principali del lavoro. Nel suo complesso, dunque, vuole rendersi esplicito omaggio ad un insegnamento radicato nel convincimento che soltanto a partire dalla formazione libera dell’identità di ognuno (un’identità non riducibile ad alcuno dei ruoli che, di volta in volta, nella contingenza, ci si trova a ricoprire e a svolgere) può avviarsi un’esatta comprensione della figura del giurista. Il tentativo è quello di una liberazione dalla coazione a ripetere, verso una creatività non velleitaria, bensì formativa e responsabile, perché ogni opera dell'uomo che non voglia assoggettarsi ad una condizione esecutiva di programmi condizionali, funzionali al raggiungimento di un fine, ma estranei allo scopo esistenziale, impegna l'interezza del singolo, la sua visione del mondo. Visione, ancora, non cristallizzata nei ruoli e catturata nelle immagini, ma liberante perché situata nell'apertura della sua formazione. Tuttavia, a partire da quell’insegnamento si avvia anche la consapevolezza che la libera formazione dell'identità del singolo, non può essere pensata che nella realtà non eludibile della sua condizione esistenziale, dunque, nel rinvio costante alla principalità dell'altro, in quanto è proprio della formazione del se stesso verificarsi a condizione che sia rispettato il momento primo della sua stessa possibilità: il riferimento alla comunicazione con l'altro della relazione.
diritto; estetica; ontologia: formazione libera; giurista
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Essere forma diritto. Ontologia, estetica, fenomenologia giuridica / Bartoli, Gianpaolo. - STAMPA. - (2008), pp. 1-217.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/350480
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