Il contributo di Maria Cristina Pennacchio (La Sapienza Università di Roma) intende rivalutare la ricezione, nel Cm Mt, della cristologia della regalità, peculiare del vangelo di Matteo rispetto agli altri due sinottici, in quanto ad essa appare indissolubilmente legato il mistero del giudizio. Pennacchio si propone di individuare, nell’elaborazione origeniana, le modalità e gli ambiti in cui la regalità di Cristo si esplica e il suo rapporto con la signoria del Padre. Inoltre come l’Alessandrino concili, in modo congeniale al suo sistema teologico, il fondamento matteano della relazione tra regalità e giustizia in Cristo. L’intervento pone in rilievo, innanzitutto, l’accentuata spiritualizzazione dell’idea di “regno”, che indirizza verso un livello individualizzante le pericopi escatologiche. Il regno di Cristo, inoltre, appare finalizzato a preparare, attraverso l’esercizio della giustizia, la creazione razionale ad accogliere l’inifnita e perfetta bontà del Padre, alla fine dei tempi. La mediazione di Cristo, re e giudice, si realizza attraverso la ricomposizione dell’ordine primigenio, di cui è strumento la legge spirituale. Cristo, infatti, giudicando ristabilisce un ordine,e quindi salva; realizza nella sua persona la perfetta giustizia dell’assoluta obbedienza al Padre, regnando pe rmezzo della croce (cf. CIo I,278). Nell’elaborazione della cristologia regale, Origene appare inclinare verso una, seppur solo dialettica, distinzione delle due prerogative divine di bontà (pertinente in modo sostanziale solo al Padre) e giustizia, esercitata da Cristo nell’interludio dell’eone terreno, ma nella perfetta ricostituzione del regno, nell’apocatastasi, tutto si ricompone e si riconcilia nell’unica persona del Logos, “re giusto e salvatore”, mediatore tra Dio e il mondo e suprema rivelazione della bontà e giustizia del Padre, la cui infinita misericordia trascenderà totalmente l’economia della giustiza, alla fine dei tempi.
Aspetti della cristologia origeniana nel Commento a Matteo di Origene: Cristo re e giudice / Pennacchio, MARIA CRISTINA. - STAMPA. - (2011), pp. 288-306.
Aspetti della cristologia origeniana nel Commento a Matteo di Origene: Cristo re e giudice
PENNACCHIO, MARIA CRISTINA
2011
Abstract
Il contributo di Maria Cristina Pennacchio (La Sapienza Università di Roma) intende rivalutare la ricezione, nel Cm Mt, della cristologia della regalità, peculiare del vangelo di Matteo rispetto agli altri due sinottici, in quanto ad essa appare indissolubilmente legato il mistero del giudizio. Pennacchio si propone di individuare, nell’elaborazione origeniana, le modalità e gli ambiti in cui la regalità di Cristo si esplica e il suo rapporto con la signoria del Padre. Inoltre come l’Alessandrino concili, in modo congeniale al suo sistema teologico, il fondamento matteano della relazione tra regalità e giustizia in Cristo. L’intervento pone in rilievo, innanzitutto, l’accentuata spiritualizzazione dell’idea di “regno”, che indirizza verso un livello individualizzante le pericopi escatologiche. Il regno di Cristo, inoltre, appare finalizzato a preparare, attraverso l’esercizio della giustizia, la creazione razionale ad accogliere l’inifnita e perfetta bontà del Padre, alla fine dei tempi. La mediazione di Cristo, re e giudice, si realizza attraverso la ricomposizione dell’ordine primigenio, di cui è strumento la legge spirituale. Cristo, infatti, giudicando ristabilisce un ordine,e quindi salva; realizza nella sua persona la perfetta giustizia dell’assoluta obbedienza al Padre, regnando pe rmezzo della croce (cf. CIo I,278). Nell’elaborazione della cristologia regale, Origene appare inclinare verso una, seppur solo dialettica, distinzione delle due prerogative divine di bontà (pertinente in modo sostanziale solo al Padre) e giustizia, esercitata da Cristo nell’interludio dell’eone terreno, ma nella perfetta ricostituzione del regno, nell’apocatastasi, tutto si ricompone e si riconcilia nell’unica persona del Logos, “re giusto e salvatore”, mediatore tra Dio e il mondo e suprema rivelazione della bontà e giustizia del Padre, la cui infinita misericordia trascenderà totalmente l’economia della giustiza, alla fine dei tempi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.