La Nuova regola regola di pratticare facilmente gli cinque ordini d’architettura di Floriano Ambrosini architetto è un manoscritto inedito conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna. Si tratta di uno dei tanti “libri sugli ordini”, sul modello della Regola del Vignola (1562), che ebbero larga diffusione e successo in tutta Europa a partire dalla fine del Cinquecento. La novità e l’importanza del codice consistono nel fatto che esso, elegantemente illustrato, è databile al secondo decennio del XVII secolo, quando in Italia, dopo la pubblicazione del trattato enciclopedico dello Scamozzi (1615), le riflessioni teoriche sull’architettura, e soprattutto i “libri sugli ordini”, si fanno meno frequenti. Il suo autore, inoltre, è uno dei più importanti architetti attivi, a Bologna ed in altri luoghi dell’Emilia e della Romagna (Modena, Imola, Brisighella), tra la fine del Cinquecento e l’inizio del secolo successivo. Ambrosini lavorò per importanti fabbriche bolognesi come San Petronio e San Pietro, nonché per numerose altre chiese appartenenti ad ordini religiosi o confraternite laiche. Di particolare rilievo la sua trasformazione della Cappella dell’Arca in San Domenico (1597) e dell’oratorio di Santa Maria della Vita (1616). Si occupò anche di palazzi privati ed uno dei suoi capolavori è palazzo Zani in via S. Stefano (1594), oggi sede del Consorzio della Bonifica Renana. Il volume costituisce un’edizione critica del codice, del quale vengono riprodotte tutte le illustrazioni a penna ed acquarello, ed è corredato da due ampi saggi: il primo dedicato ad una inedita ricostruzione di tutta l’opera architettonica dell’Ambrosini nel contesto della Bologna post-tridentina; il secondo ad una lettura critica del trattato, che ne evidenzia rotture e continuità con la tradizione precedente.
Teoria e pratica dell'architettura a Bologna tra Cinquecento e Seicento. La Nuova Regola di Floriano Ambrosini / Ricci, Maurizio; Zampa, Paola. - STAMPA. - (2009), pp. 1-128.
Teoria e pratica dell'architettura a Bologna tra Cinquecento e Seicento. La Nuova Regola di Floriano Ambrosini
RICCI, MAURIZIO;ZAMPA, Paola
2009
Abstract
La Nuova regola regola di pratticare facilmente gli cinque ordini d’architettura di Floriano Ambrosini architetto è un manoscritto inedito conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna. Si tratta di uno dei tanti “libri sugli ordini”, sul modello della Regola del Vignola (1562), che ebbero larga diffusione e successo in tutta Europa a partire dalla fine del Cinquecento. La novità e l’importanza del codice consistono nel fatto che esso, elegantemente illustrato, è databile al secondo decennio del XVII secolo, quando in Italia, dopo la pubblicazione del trattato enciclopedico dello Scamozzi (1615), le riflessioni teoriche sull’architettura, e soprattutto i “libri sugli ordini”, si fanno meno frequenti. Il suo autore, inoltre, è uno dei più importanti architetti attivi, a Bologna ed in altri luoghi dell’Emilia e della Romagna (Modena, Imola, Brisighella), tra la fine del Cinquecento e l’inizio del secolo successivo. Ambrosini lavorò per importanti fabbriche bolognesi come San Petronio e San Pietro, nonché per numerose altre chiese appartenenti ad ordini religiosi o confraternite laiche. Di particolare rilievo la sua trasformazione della Cappella dell’Arca in San Domenico (1597) e dell’oratorio di Santa Maria della Vita (1616). Si occupò anche di palazzi privati ed uno dei suoi capolavori è palazzo Zani in via S. Stefano (1594), oggi sede del Consorzio della Bonifica Renana. Il volume costituisce un’edizione critica del codice, del quale vengono riprodotte tutte le illustrazioni a penna ed acquarello, ed è corredato da due ampi saggi: il primo dedicato ad una inedita ricostruzione di tutta l’opera architettonica dell’Ambrosini nel contesto della Bologna post-tridentina; il secondo ad una lettura critica del trattato, che ne evidenzia rotture e continuità con la tradizione precedente.File | Dimensione | Formato | |
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