Il volume raccoglie due testi di epoca rivoluzionaria, accompagnati da un’ampia introduzione del curatore. Si tratta del progetto di Déclaration des droits presentato nel luglio del 1789, all’assemblea costituente, da uno dei padri intellettuali della Rivoluzione francese, Emmanuel-Joseph Sieyès, e del commento che appena qualche anno dopo farà di questo testo il filosofo inglese Jeremy Bentham. Il volume costituisce uno strumento importante, in quanto analizza e confronta differenti versioni dei testi, proponendone una lettura sinottica. E’ corredato da due ampie note, che ricostruiscono il percorso che ha caratterizzato la loro composizione. Il volume mostra il contesto in cui il dibattito rivoluzionario sui diritti fondamentali - che, insieme, precede e accompagna quello più generale sul testo costituzionale – sfocia in una violenta contrapposizione tra i costituenti intorno a principi che i più erano inizialmente convinti fossero del tutto “chiari ed evidenti” e, dunque, agevolmente individuabili. In questo contesto discorsivo, Sieyès tenta di ritagliarsi uno spazio importante, affinché ad essere infine approvato sia proprio il suo progetto. Questo riflette compiutamente le sue tesi generali sulla Francia che dovrà sorgere dalla Rivoluzione: libera e ugualitaria nelle condizioni e nei diritti civili, fondata sul lavoro e sulla ricchezza che esso produce, governata attraverso un sistema di rappresentanza, che consenta l’accesso al governo solo di una classe politica ristretta. Dal canto suo Bentham criticherà proprio la natura delle Déclaration des droits, analizzandone il linguaggio, a suo avviso, “fallace” perché, con il loro riferimento a ciò che “è” (“I diritti sono…”) o “deve” essere (cioè che “non può non essere così”) e non a ciò che dovrebbe o potrebbe essere affermerebbe a suo avviso o qualcosa di assolutamente ovvio, o qualcosa di assolutamente falso. Attraverso questa analisi e sulla base di questa posizione, Bentham demolisce così il fondamento giusnaturalistico stesso di quel lavoro costituente, evidenziando in tal modo elementi fondamentali di formazione del pensiero analitico inglese.

L'evidenza dei diritti. La déclaration des droits di Sieyès e la critica di Bentham / Ruocco, Giovanni. - STAMPA. - (2009), pp. 1-199.

L'evidenza dei diritti. La déclaration des droits di Sieyès e la critica di Bentham

RUOCCO, GIOVANNI
2009

Abstract

Il volume raccoglie due testi di epoca rivoluzionaria, accompagnati da un’ampia introduzione del curatore. Si tratta del progetto di Déclaration des droits presentato nel luglio del 1789, all’assemblea costituente, da uno dei padri intellettuali della Rivoluzione francese, Emmanuel-Joseph Sieyès, e del commento che appena qualche anno dopo farà di questo testo il filosofo inglese Jeremy Bentham. Il volume costituisce uno strumento importante, in quanto analizza e confronta differenti versioni dei testi, proponendone una lettura sinottica. E’ corredato da due ampie note, che ricostruiscono il percorso che ha caratterizzato la loro composizione. Il volume mostra il contesto in cui il dibattito rivoluzionario sui diritti fondamentali - che, insieme, precede e accompagna quello più generale sul testo costituzionale – sfocia in una violenta contrapposizione tra i costituenti intorno a principi che i più erano inizialmente convinti fossero del tutto “chiari ed evidenti” e, dunque, agevolmente individuabili. In questo contesto discorsivo, Sieyès tenta di ritagliarsi uno spazio importante, affinché ad essere infine approvato sia proprio il suo progetto. Questo riflette compiutamente le sue tesi generali sulla Francia che dovrà sorgere dalla Rivoluzione: libera e ugualitaria nelle condizioni e nei diritti civili, fondata sul lavoro e sulla ricchezza che esso produce, governata attraverso un sistema di rappresentanza, che consenta l’accesso al governo solo di una classe politica ristretta. Dal canto suo Bentham criticherà proprio la natura delle Déclaration des droits, analizzandone il linguaggio, a suo avviso, “fallace” perché, con il loro riferimento a ciò che “è” (“I diritti sono…”) o “deve” essere (cioè che “non può non essere così”) e non a ciò che dovrebbe o potrebbe essere affermerebbe a suo avviso o qualcosa di assolutamente ovvio, o qualcosa di assolutamente falso. Attraverso questa analisi e sulla base di questa posizione, Bentham demolisce così il fondamento giusnaturalistico stesso di quel lavoro costituente, evidenziando in tal modo elementi fondamentali di formazione del pensiero analitico inglese.
2009
9788860561701
Nell’estate del 1789, una straordinaria battaglia per le parole coinvolge i costituenti riuniti nell’Assemblea Nazionale. La convinzione di poter individuare agevolmente quei principi “chiari ed evidenti” - noti, secondo molti, alla ragione e al cuore - sui quali costruire e articolare la Déclaration des droits de l’homme et du citoyen, infatti, si dimostrerà presto un’illusione. Una drammatica e faticosa discussione consegnerà un testo frutto, nella forma e nel contenuto, della mediazione di posizioni intellettuale e politiche radicalmente contrapposte. Un testo che incontrerà la delusione tanto di un deciso sostenitore del valore assoluto di questa parte “filosofica” preliminare del lavoro costituente, come Sieyès, quanto di uno strenuo oppositore delle déclarations des droitss - astratte e pericolose, secondo i principi della sua filosofia utilitarista – come l’inglese Bentham. In questo volume, il progetto di déclaration des droits di Sieyès e i rilievi critici di Bentham si specchiano e si confrontano, nel clivage politico-costituzionale dell’’89. Due modi radicalmente differenti di riconoscere il valore epocale del passaggio rivoluzionario e di interpretare il significato e i fondamenti del lavoro costituente: il primo convinto della necessità di premettere ad esso l’enunciazione di alcuni principi filosofici generali; il secondo strenuo oppositore di ogni forma di astrazione filosofica; entrambi convinti teorici – da posizioni radicalmente differenti - dell’urgenza di fondare una nuova filosofia sociale, a base non più tradizionale, ma razionale. E, alla fine, il testo della Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen, licenziato dall’Assemblea nell’agosto dell’89, frutto di una mediazione politica complessa e convulsa nei tempi, incontrerà la delusione di entrambi.
Dichiarazione dei diritti, rivoluzione francese, assemblea costituente, Sieyès, Bentham
03 Monografia::03b Edizione Critica
L'evidenza dei diritti. La déclaration des droits di Sieyès e la critica di Bentham / Ruocco, Giovanni. - STAMPA. - (2009), pp. 1-199.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/223658
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