Alcuni studiosi, fra cui Ulrich Beck, hanno definito la società contemporanea come la “società del rischio”: terrorismo, epidemie, crisi economiche ed energetiche, sconvolgimenti climatici, ma anche una maggiore propensione ad assumere rischi quotidiani – da quelli del traffico al gioco in borsa – sembrano confermare questa interpretazione della modernità. L’Uomo rischia di più perché la globalizzazione coinvolge un vasto numero di persone nelle conseguenze di una decisione presa talvolta a notevole distanza, nello spazio e nel tempo. Tuttavia è corretto parlare di rischio' Il rischio è la conseguenza di una decisione, talvolta il costo necessario per poter cogliere alcune allettanti opportunità. Ma quando la minaccia proviene dall’esterno, da una fonte incontrollabile' Il questo caso, forse è più corretto parlare di pericolo, di una situazione che incombe sull’individuo senza che egli possa farci nulla. Un attentato terroristico, come ritorsione di un atto di guerra consumato altrove, è un rischio o un pericolo' E, comunque, questi minacce che provengono dal sistema globale, come vanno valutate, come vanno affrontate' Il volume costituisce un invito a riflettere più concretamente sul rischio, sulla globalizzazione del rischio, sulle fonti che ci informano della sua esistenza, sui modi con cui ne trattano esperti e mass media, trattando delle varie tipologie del rischio: quello nucleare, quello ambientale, quello sanitario, quello bellico e terroristico, quello che proviene direttamente dalle forze della natura, ma anche quello che può mettere in crisi i meccanismi economici, finanziari e organizzativi della società. A chiusura, un breve viaggio nella fiction cinematografica e nella fantascienza, che hanno saputo non solo prevedere, ma spesso anche interpretare con finezza di intuito le conseguenze sociali dei rischi globali.
La società del rischio globale / Mattioli, Francesco. - (2006), pp. 1-448.
La società del rischio globale
MATTIOLI, Francesco
2006
Abstract
Alcuni studiosi, fra cui Ulrich Beck, hanno definito la società contemporanea come la “società del rischio”: terrorismo, epidemie, crisi economiche ed energetiche, sconvolgimenti climatici, ma anche una maggiore propensione ad assumere rischi quotidiani – da quelli del traffico al gioco in borsa – sembrano confermare questa interpretazione della modernità. L’Uomo rischia di più perché la globalizzazione coinvolge un vasto numero di persone nelle conseguenze di una decisione presa talvolta a notevole distanza, nello spazio e nel tempo. Tuttavia è corretto parlare di rischio' Il rischio è la conseguenza di una decisione, talvolta il costo necessario per poter cogliere alcune allettanti opportunità. Ma quando la minaccia proviene dall’esterno, da una fonte incontrollabile' Il questo caso, forse è più corretto parlare di pericolo, di una situazione che incombe sull’individuo senza che egli possa farci nulla. Un attentato terroristico, come ritorsione di un atto di guerra consumato altrove, è un rischio o un pericolo' E, comunque, questi minacce che provengono dal sistema globale, come vanno valutate, come vanno affrontate' Il volume costituisce un invito a riflettere più concretamente sul rischio, sulla globalizzazione del rischio, sulle fonti che ci informano della sua esistenza, sui modi con cui ne trattano esperti e mass media, trattando delle varie tipologie del rischio: quello nucleare, quello ambientale, quello sanitario, quello bellico e terroristico, quello che proviene direttamente dalle forze della natura, ma anche quello che può mettere in crisi i meccanismi economici, finanziari e organizzativi della società. A chiusura, un breve viaggio nella fiction cinematografica e nella fantascienza, che hanno saputo non solo prevedere, ma spesso anche interpretare con finezza di intuito le conseguenze sociali dei rischi globali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.