The purpose of the book is to examine the digital divide from a sociological and media studies perspective, referring, for a better understanding of the subject, to the wider literature on the relationship between technology and society. Not only the common sense, but also many political and academic definitions of the “digital divide” seem to mainly consider the technological aspects of the question, without paying any attention to the complex human and social phenomena related to technology adoption and diffusion. The book collects several contributions, aiming at building a multidisciplinary framework for a better understanding of digital divides.

Il digital divide è tuttora un concetto sfumato, un “termine-ombrello” cui vengono ricondotte realtà estremamente distanti tra loro. Il dibattito, poi, risulta generalmente viziato da un approccio eccessivamente tecno-centrico, o dalla contrapposizione di maniera tra “la mucca” e “il pc” (se sia, cioè, più importante portare risorse alimentari o tecnologie ai paesi in via di sviluppo). Dal punto di vista tecnologico, inoltre, si tende ad enfatizzare la mera dimensione dell’accesso, ignorando il fatto che, nelle società industrializzate come in quelle in via di sviluppo, non è sufficiente introdurre una tecnologia per avere una reale diffusione della stessa e, dunque, effettive ricadute a livello economico o sociale; inoltre, il dibattito sul digital divide è ancora fortemente vittima di un abbaglio pc/Internet-centrico, per cui l’unica tecnologia di cui valga la pena sostenere la diffusione sarebbe il computer. Una tale convinzione, oltre ad essere scientificamente poco fondata (i nuovi media non si esauriscono nel solo pc connesso a Internet tramite modem), non rende ragione della pluralità di tecnologie utilmente impiegate, nei differenti contesti, per applicazioni socialmente o economicamente rilevanti. Assai di rado la riflessione prende in seria considerazione il contesto (geopolitico, sociale, culturale, ecc.) nel quale le tecnologie andranno ad operare. Un simile atteggiamento, oltre ad essere debole sul piano teorico, può dare origine a interventi spot, che si limitano a produrre costosissime cattedrali tecnologiche nel deserto, prive di alcuna utilità per le popolazioni cui sarebbero rivolte (e che spesso, dunque, rimangono totalmente inutilizzate). Il presente testo si propone di superare i limiti dell’attuale dibattito, presentando un quadro completo e multidisciplinare, in grado di analizzare in modo puntuale la dimensione tecnologica e le questioni relative alle relazioni internazionali, presentando il punto di vista delle organizzazioni internazionali così come delle Ong. Il tratto che accomuna i diversi contributi è rappresentato da una costante e puntuale attenzione al contesto, trasversale rispetto ai diversi punti di vista e ai differenti ambiti disciplinari di cui sono espressione gli autori.

Mondi digitali. Riflessioni e analisi sul digital divide / Anzera, Giuseppe; Comunello, Francesca. - STAMPA. - (2005), pp. 1-223.

Mondi digitali. Riflessioni e analisi sul digital divide

ANZERA, GIUSEPPE;COMUNELLO, FRANCESCA
2005

Abstract

The purpose of the book is to examine the digital divide from a sociological and media studies perspective, referring, for a better understanding of the subject, to the wider literature on the relationship between technology and society. Not only the common sense, but also many political and academic definitions of the “digital divide” seem to mainly consider the technological aspects of the question, without paying any attention to the complex human and social phenomena related to technology adoption and diffusion. The book collects several contributions, aiming at building a multidisciplinary framework for a better understanding of digital divides.
2005
Il digital divide è tuttora un concetto sfumato, un “termine-ombrello” cui vengono ricondotte realtà estremamente distanti tra loro. Il dibattito, poi, risulta generalmente viziato da un approccio eccessivamente tecno-centrico, o dalla contrapposizione di maniera tra “la mucca” e “il pc” (se sia, cioè, più importante portare risorse alimentari o tecnologie ai paesi in via di sviluppo). Dal punto di vista tecnologico, inoltre, si tende ad enfatizzare la mera dimensione dell’accesso, ignorando il fatto che, nelle società industrializzate come in quelle in via di sviluppo, non è sufficiente introdurre una tecnologia per avere una reale diffusione della stessa e, dunque, effettive ricadute a livello economico o sociale; inoltre, il dibattito sul digital divide è ancora fortemente vittima di un abbaglio pc/Internet-centrico, per cui l’unica tecnologia di cui valga la pena sostenere la diffusione sarebbe il computer. Una tale convinzione, oltre ad essere scientificamente poco fondata (i nuovi media non si esauriscono nel solo pc connesso a Internet tramite modem), non rende ragione della pluralità di tecnologie utilmente impiegate, nei differenti contesti, per applicazioni socialmente o economicamente rilevanti. Assai di rado la riflessione prende in seria considerazione il contesto (geopolitico, sociale, culturale, ecc.) nel quale le tecnologie andranno ad operare. Un simile atteggiamento, oltre ad essere debole sul piano teorico, può dare origine a interventi spot, che si limitano a produrre costosissime cattedrali tecnologiche nel deserto, prive di alcuna utilità per le popolazioni cui sarebbero rivolte (e che spesso, dunque, rimangono totalmente inutilizzate). Il presente testo si propone di superare i limiti dell’attuale dibattito, presentando un quadro completo e multidisciplinare, in grado di analizzare in modo puntuale la dimensione tecnologica e le questioni relative alle relazioni internazionali, presentando il punto di vista delle organizzazioni internazionali così come delle Ong. Il tratto che accomuna i diversi contributi è rappresentato da una costante e puntuale attenzione al contesto, trasversale rispetto ai diversi punti di vista e ai differenti ambiti disciplinari di cui sono espressione gli autori.
SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE; DIGITAL DIVIDE; NUOVI MEDIA DIGITALI
Anzera, Giuseppe; Comunello, Francesca
06 Curatela::06a Curatela
Mondi digitali. Riflessioni e analisi sul digital divide / Anzera, Giuseppe; Comunello, Francesca. - STAMPA. - (2005), pp. 1-223.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/223620
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact