La necessità di garantire una preparazione di base congiunta,mente a una preparazione specialistica già al primo livello di formazione universitaria – imposta dalla riforma per contrastare i mali storici della nostra università – ha fatto sì che la messa a punto dei nuovi Ordinamenti triennali portasse a un effetto paradossale di “dilatazione-compressione” della didattica, favorito da un sistema di valutazione basato sui crediti. Tale effetto si è determinato recuperando i contenuti formativi dei vecchi e collaudati corsi di laurea quadriennali, “costringendoli2 in maggiore o minore misura entro cicli di studio di tre anni. I dati qui presentati sembrano attestare come tale strategia abbia finito per rendere i percorsi formatici più macchinosi, senza che si ottenesse l’auspicato, deciso potenziamento dell’efficienza dell’intero sistema. In questo contesto, l’orientamento si pone quale risorsa irrinunciabile. Nondimeno, molte delle strategie attuate dall’università – rivelatesi, come i dati mostrano, perlopiù inadeguate – sono state essenzialmente colte al recupero dei “saperi minimi”, a garanzia delle condizioni di accesso di nuovi percorsi formativi. Diversamente, il modello qui proposto risponde a una concezione dell'orientamento quale servizio di consulenza diretto alla gestione dei processi di transizione e di “mantenimento” lungo tutto il percorso formativo, con specifico riferimento al passaggio dalla scuola media superiore all'università. In particolare si tratta di reinterpretare la cultura dell'accoglienza nel newcomer, lavorando allo sviluppo e al consolidamento delle competenze socio-psicologiche necessarie per fronteggiare le domande e le attese connesse al nuovo ruolo di studente universitario.
Orientamento e carriera universitaria. Ingressi ed abbandoni in cinque Facoltà dell’Università di Roma "La Sapienza" nel nuovo assetto didattico / Fasanella, Antonio; G., Tanucci. - STAMPA. - (2006), pp. 1-181.
Orientamento e carriera universitaria. Ingressi ed abbandoni in cinque Facoltà dell’Università di Roma "La Sapienza" nel nuovo assetto didattico
FASANELLA, Antonio;
2006
Abstract
La necessità di garantire una preparazione di base congiunta,mente a una preparazione specialistica già al primo livello di formazione universitaria – imposta dalla riforma per contrastare i mali storici della nostra università – ha fatto sì che la messa a punto dei nuovi Ordinamenti triennali portasse a un effetto paradossale di “dilatazione-compressione” della didattica, favorito da un sistema di valutazione basato sui crediti. Tale effetto si è determinato recuperando i contenuti formativi dei vecchi e collaudati corsi di laurea quadriennali, “costringendoli2 in maggiore o minore misura entro cicli di studio di tre anni. I dati qui presentati sembrano attestare come tale strategia abbia finito per rendere i percorsi formatici più macchinosi, senza che si ottenesse l’auspicato, deciso potenziamento dell’efficienza dell’intero sistema. In questo contesto, l’orientamento si pone quale risorsa irrinunciabile. Nondimeno, molte delle strategie attuate dall’università – rivelatesi, come i dati mostrano, perlopiù inadeguate – sono state essenzialmente colte al recupero dei “saperi minimi”, a garanzia delle condizioni di accesso di nuovi percorsi formativi. Diversamente, il modello qui proposto risponde a una concezione dell'orientamento quale servizio di consulenza diretto alla gestione dei processi di transizione e di “mantenimento” lungo tutto il percorso formativo, con specifico riferimento al passaggio dalla scuola media superiore all'università. In particolare si tratta di reinterpretare la cultura dell'accoglienza nel newcomer, lavorando allo sviluppo e al consolidamento delle competenze socio-psicologiche necessarie per fronteggiare le domande e le attese connesse al nuovo ruolo di studente universitario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.