La rappresentazione della storia, in "Atlante storico-geografico delle fondazioni benedettine delle Marche dopo la riforma cluniacense"

Nel quadro del programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale Cofin 2000 cofinanziata del MIUR, “Itinerari storico artistici per le fondazioni benedettine dopo la riforma cluniacense” (coordinatore scientifico nazionale prof. Alfonso Gambardella), che ha visto coinvolti diversi ricercatori delle Facolta’ di Architettura delle regioni Campania, Abruzzo, Marche e Lombardia, l'Unita’ di Ricerca di Ascoli Piceno ha condotto i propri studi su “Le fondazioni benedettine nelle Marche. Materiali per un atlante storico-geografico dei sistemi insediativi territoriali” (responsabile unita’ prof. Maria Luisa Neri). La pluralita’ disciplinare dei componenti il gruppo di studio (essenzialmente di storia e disegno) si e’ dimostrata stimolante occasione per la sperimentazione delle possibili interazioni tra forme diverse della conoscenza e della comunicazione, consentendo di verificare le possibilita’ offerte dall'uso dei sistemi informativi geografici nella classificazione, catalogazione, interpretazione e rappresentazione della storia. Le nuove possibilita’ offerte dall'informatica consentono infatti la gestione di grandi complessi di dati, favorendo e stimolando la ricerca di nuovi rapporti tra eventi storici e fenomeni artistici, e una piu’ chiara individuazione dei fattori di permanenza e/o di discontinuita’ di un orizzonte storico anche molto articolato. La sfida informatica e il profondo cambiamento di mentalita’ da essa indotto hanno avuto una ricaduta creativa anche nelle modalita’ di indagine storico/critica e nei processi di esplorazione e costruzione della storia del territorio e dell'architettura. Tale direzione nella ricerca e’ poi stata motivata anche dalle specifiche caratteristiche del caso studio, ovvero il sistema abbaziale benedettino con le sue ricadute all’interno dell’organizzazione territoriale della regione Marche, nonche’ la pressoche’ totale trasformazione dell'impianto originario delle singole abbazie. Tutto cio’ ha determinato uno studio non solo basato sulla conoscenza dell'oggetto singolare, quanto sull'organizzazione del territorio e del paesaggio. L’Unita’ di Ricerca ha dunque sviluppato il proprio lavoro con l’intento di mettere a punto, sperimentandolo, un metodo di indagine storiografica innovativo, definendo nel contempo un sistema informativo che permettesse l’accesso ai dati secondo percorsi flessibili, in relazione alle esigenze di diverse utenze, dagli enti preposti alla tutela, valorizzazione e gestione delle attivita’ culturali, agli studiosi del settore. A tale scopo e’ stato appositamente costruito un sistema informativo geoferenziato, ovvero geografico realizzato e costruito sulla base dell’esperienza dei Geographic Information System (GIS) sistemi nati per rappresentare entita’ spaziali sia come elementi di una mappa sia come tabelle di un database relazionale, in grado di produrre automaticamente mappe a partire da rapporti sulla ricerca dei dati e viceversa di realizzare tabelle sulla base di ricerche su una mappa, con la possibilita’ di concepire scenari dinamici, se rapportati a varianti possibili, senza cesura tra momenti di analisi e di sintesi. Riferimenti essenziali per la definizione del sistema informativo geografico sono poi state le direttive e le esperienze dell’ICCD, in particolare per cio’ che riguarda il principio di una schedatura contestualizzata nel territorio, cioe’ della georeferenziazione dei beni, pervenendo cosi’ ad una struttura dove sono stati connessi i seguenti tre sottosistemi: - il sistema cartografico che funge da connessione tra le diverse banche dati, - il sistema alfanumerico, costituito dalla banca-dati delle schede di catalogo/censimento, - il sistema iconografico, la banca dati degli allegati iconografici e fotografici attuali e storici.