Diversamente dalla linguistica generale, interessata alla lingua nei suoi aspetti formali, l’orientamento sociolinguistico aspira a una rappresentazione realistica del nesso lingua-parlanti nella sua concreta datità storica. Ma come denominare e rappresentare questo insieme? Nella letteratura sociolinguistica classica questo spazio d’analisi è delimitato dall’espressione “comunità linguistica”, ricavata dal dibattito sociologico. Nel suo originario contesto disciplinare l’idea di “comunità” rinvia ad un insieme di metafore riconducibili al campo familiare, domestico, a legami intimi, protettivi, basati su un sentire comune e reciproco, su rapporti di vicinato, di parentela e di sangue, sul radicamento al suolo, su identità territoriali coese e riconoscibili. Nel contesto linguistico questo campo metaforico si salda inoltre con le più classiche metafore biologiche organicistiche già utilizzate per descrivere la lingua dal punto di vista grammaticale. Obiettivo dell’intervento è ricostruire e analizzare criticamente le linee di sviluppo e le implicazioni teoriche di questa costellazione metaforica, per poi evidenziarne l’attuale ridimensionamento attraverso la metaforica della “rete”, che sembra fornire maggiori strumenti per la comprensione di una dinamica linguistica sempre più aperta e deterritorializzata.
Metafore della socialità linguistica. Dalla comunità alla rete / Tani, Ilaria. - STAMPA. - 1(2010), pp. 248-258.
Metafore della socialità linguistica. Dalla comunità alla rete
TANI, Ilaria
2010
Abstract
Diversamente dalla linguistica generale, interessata alla lingua nei suoi aspetti formali, l’orientamento sociolinguistico aspira a una rappresentazione realistica del nesso lingua-parlanti nella sua concreta datità storica. Ma come denominare e rappresentare questo insieme? Nella letteratura sociolinguistica classica questo spazio d’analisi è delimitato dall’espressione “comunità linguistica”, ricavata dal dibattito sociologico. Nel suo originario contesto disciplinare l’idea di “comunità” rinvia ad un insieme di metafore riconducibili al campo familiare, domestico, a legami intimi, protettivi, basati su un sentire comune e reciproco, su rapporti di vicinato, di parentela e di sangue, sul radicamento al suolo, su identità territoriali coese e riconoscibili. Nel contesto linguistico questo campo metaforico si salda inoltre con le più classiche metafore biologiche organicistiche già utilizzate per descrivere la lingua dal punto di vista grammaticale. Obiettivo dell’intervento è ricostruire e analizzare criticamente le linee di sviluppo e le implicazioni teoriche di questa costellazione metaforica, per poi evidenziarne l’attuale ridimensionamento attraverso la metaforica della “rete”, che sembra fornire maggiori strumenti per la comprensione di una dinamica linguistica sempre più aperta e deterritorializzata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.