As in other cities, in Todi at the beginning of the thirteenth century there was a transition from a commune governed by the consuls to a one ruled by a higher authority, the stranger podesta. If at first the podesta came from the countryside of Umbria and from Rome after they started to come from Bologna and other cities of northern Italy. This change was the effect of a transformation in the social balance with a new success of guildsmen and artisan not included in the aristocratic patronage. In this phase, occasionally the return of the factions was accompanied by the reappearance of podesta from Roman baronial families. On the basis of published and unpublished documents, the analysis gives a different reading of the so-called "paradigma tudertino" (namely the practice of division of the municipal offices between the two factions). Traditionally seen as a system introduced by the “popolo” in order to maintain the peace, in this context it appears rather as system sponsored by a more powerful political center (in this case, Rome) in order to hold firmly a smaller city.

Anche a Todi al principio del Duecento si ebbe il passaggio dal comune governato dai consoli a quello presieduto da un’autorità superiore, il podestà forestiero. Verso la metà del secolo i podestà provenienti dalle campagne umbre e poi da Roma cedettero il passo in alcuni momenti a quelli provenienti da Bologna e da altre città comunali del nord. Questo cambiamento si dovette a una trasformazione negli equilibri sociali che videro avanzare le posizioni del popolo meno inserito nelle clientele aristocratiche. In altri momenti il ritorno delle logiche di fazione fu accompagnato dalla riapparizione di podestà provenienti dalle casate baronali romane. Grazie a queste considerazione, suffragate da documentazione edita e inedita, si dà una lettura diversa del cosiddetto “paradigma tudertino” ovvero la pratica di divisione delle cariche comunali tra le due fazioni esistenti. Tradizionalmente visto come un sistema di ispirazione popolare volto al mantenimento degli equilibri pacifici, in questa sede se ne sottolinea la valenza di sistema di governo patrocinato da un centro politico più potente (in questo caso Roma) per tenere bloccata una realtà più piccola e malleabile.

Podestà popolo e parti a Todi tra Due e Trecento: per una revisione del “paradigma tudertino” / Milani, Giuliano. - STAMPA. - 23(2010), pp. 351-376.

Podestà popolo e parti a Todi tra Due e Trecento: per una revisione del “paradigma tudertino”

MILANI, GIULIANO
2010

Abstract

As in other cities, in Todi at the beginning of the thirteenth century there was a transition from a commune governed by the consuls to a one ruled by a higher authority, the stranger podesta. If at first the podesta came from the countryside of Umbria and from Rome after they started to come from Bologna and other cities of northern Italy. This change was the effect of a transformation in the social balance with a new success of guildsmen and artisan not included in the aristocratic patronage. In this phase, occasionally the return of the factions was accompanied by the reappearance of podesta from Roman baronial families. On the basis of published and unpublished documents, the analysis gives a different reading of the so-called "paradigma tudertino" (namely the practice of division of the municipal offices between the two factions). Traditionally seen as a system introduced by the “popolo” in order to maintain the peace, in this context it appears rather as system sponsored by a more powerful political center (in this case, Rome) in order to hold firmly a smaller city.
2010
Todi nel Medioevo (secoli VI-XIV)
9788879884730
Anche a Todi al principio del Duecento si ebbe il passaggio dal comune governato dai consoli a quello presieduto da un’autorità superiore, il podestà forestiero. Verso la metà del secolo i podestà provenienti dalle campagne umbre e poi da Roma cedettero il passo in alcuni momenti a quelli provenienti da Bologna e da altre città comunali del nord. Questo cambiamento si dovette a una trasformazione negli equilibri sociali che videro avanzare le posizioni del popolo meno inserito nelle clientele aristocratiche. In altri momenti il ritorno delle logiche di fazione fu accompagnato dalla riapparizione di podestà provenienti dalle casate baronali romane. Grazie a queste considerazione, suffragate da documentazione edita e inedita, si dà una lettura diversa del cosiddetto “paradigma tudertino” ovvero la pratica di divisione delle cariche comunali tra le due fazioni esistenti. Tradizionalmente visto come un sistema di ispirazione popolare volto al mantenimento degli equilibri pacifici, in questa sede se ne sottolinea la valenza di sistema di governo patrocinato da un centro politico più potente (in questo caso Roma) per tenere bloccata una realtà più piccola e malleabile.
Podestà; Parti; Popolo; Todi; XIII secolo
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Podestà popolo e parti a Todi tra Due e Trecento: per una revisione del “paradigma tudertino” / Milani, Giuliano. - STAMPA. - 23(2010), pp. 351-376.
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