Si riprende in questo caso l’argomento già affrontato precedentemente con Guarini relativo allo sviluppo del Metodo della Doppia Proiezione Ortogonale: in questa occasione, tuttavia, lo studio riguarda un contemporaneo di Monge, Rondelet, il quale, saldamente ancorato alla tradizione costruttiva ed al suo bagaglio di conoscenze, dimostra di utilizzare le Proiezioni Ortogonali in maniera del tutto diversa dal loro presunto “creatore”, così che, nella risoluzione dei più complessi problemi di stereotomia, i procedimenti del Traité appaiono più vicini a quelli dei suoi predecessori seicenteschi e settecenteschi che a quelli di Monge
Metodo delle Proiezioni Ortogonali e Stereotomia nel Traité théorique et pratique de l'art de bâtir di Jean Rondelet / Bianchini, Carlo. - (1997), pp. 259-263.
Metodo delle Proiezioni Ortogonali e Stereotomia nel Traité théorique et pratique de l'art de bâtir di Jean Rondelet
BIANCHINI, Carlo
1997
Abstract
Si riprende in questo caso l’argomento già affrontato precedentemente con Guarini relativo allo sviluppo del Metodo della Doppia Proiezione Ortogonale: in questa occasione, tuttavia, lo studio riguarda un contemporaneo di Monge, Rondelet, il quale, saldamente ancorato alla tradizione costruttiva ed al suo bagaglio di conoscenze, dimostra di utilizzare le Proiezioni Ortogonali in maniera del tutto diversa dal loro presunto “creatore”, così che, nella risoluzione dei più complessi problemi di stereotomia, i procedimenti del Traité appaiono più vicini a quelli dei suoi predecessori seicenteschi e settecenteschi che a quelli di MongeI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.