Il contributo ricostruisce le vicende della Commissione ministeriale per lo studio delle chiese medievali di Roma, istituita in seno al ministero della Pubblica Istruzione nel 1925 e rimasta in vita sino agli inizi degli anni Trenta. Animata, nelle ragioni e nell’azione, da Gustavo Giovannoni, essa ebbe un ruolo fondamentalmente operativo, in ordine al rivelamento e alla valorizzazione di testimonianze che illustrassero la civiltà artistica del Medioevo romano. Ne fu comunque promotore il ministro e noto storico medievista Pietro Fedele, che ne appoggiò le proposte d’intervento. Riguardo a queste, se ne desume in modo particolare la stretta aderenza ai principi del restauro filologico, ma nelle ambiguità che ne contraddistinguono le applicazioni: in specie laddove l’operazione sia finalizzata al “ridare funzione di vita e di arte” ai resti di architetture manomesse o a frammenti erratici.
Gustavo Giovannoni e la Commissione per lo studio delle chiese medievali di Roma / Caperna, Maurizio. - STAMPA. - (2005), pp. 159-172.
Gustavo Giovannoni e la Commissione per lo studio delle chiese medievali di Roma
CAPERNA, Maurizio
2005
Abstract
Il contributo ricostruisce le vicende della Commissione ministeriale per lo studio delle chiese medievali di Roma, istituita in seno al ministero della Pubblica Istruzione nel 1925 e rimasta in vita sino agli inizi degli anni Trenta. Animata, nelle ragioni e nell’azione, da Gustavo Giovannoni, essa ebbe un ruolo fondamentalmente operativo, in ordine al rivelamento e alla valorizzazione di testimonianze che illustrassero la civiltà artistica del Medioevo romano. Ne fu comunque promotore il ministro e noto storico medievista Pietro Fedele, che ne appoggiò le proposte d’intervento. Riguardo a queste, se ne desume in modo particolare la stretta aderenza ai principi del restauro filologico, ma nelle ambiguità che ne contraddistinguono le applicazioni: in specie laddove l’operazione sia finalizzata al “ridare funzione di vita e di arte” ai resti di architetture manomesse o a frammenti erratici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.