La formula "Talia sunt subiecta qualia praedicata permittunt" incarna per eccellenza il principio dell'approccio contestuale, tipico della logica medievale terminista (de Rijk). Secondo Sten Ebbesen il principio è "uno degli assiomi allabase della teoria della suppositio", e P.V. Spade la definisce semplicemente "La regola della suppositione". Nell'articolo si riscostruiscono alcuni momenti della nascita di questo principio, che fa la sua comparsa nella IIa metà del XII secolo e che sembra essere il risulttao dell'evoluzione di due altri principi: 1) "Talia sunt praedicata qualia subiecta permiserint", che si trova nel ‘De trinitate’ di Boezio, e 2) "Talia sunt praedicata, qualia subiecta permittunt". Il secondo è proposto da vari maestri di teologia del XII secolo. In un primo tempo è espresso in riferimento alla trasformazione delle categorie aristoteliche nella predicazione teologica (Gilberto di Poitiers, Teodorico di Chartres), in seguito più in generale in riferimento alla trasformazione del discorso teologico e al trasferimento ‘in divinis’ (‘translatio’) dei termini del discorso naturale (Commentarius Victorinus De trinitate). Infine, è presso alcuni maestri di teologia seguaci di Gilberto di Poitiers (Simone di Tournai, Alano di Lilla, l’autore della Summa Zwettlensis) che il principio inverso "Talia sunt subiecta qualia praedicata permittunt” viene formulato esplicitamente, nell'ambito di un’analisi formale del significato delle proposizioni trinitarie.
“Talia sund subiecta qualia praedicata permittunt”. Le principe de l'approche contextuelle et sa genèse dans la théologie du XIIe siècle / Valente, Luisa. - STAMPA. - (2003), pp. 289-311.
“Talia sund subiecta qualia praedicata permittunt”. Le principe de l'approche contextuelle et sa genèse dans la théologie du XIIe siècle.
VALENTE, Luisa
2003
Abstract
La formula "Talia sunt subiecta qualia praedicata permittunt" incarna per eccellenza il principio dell'approccio contestuale, tipico della logica medievale terminista (de Rijk). Secondo Sten Ebbesen il principio è "uno degli assiomi allabase della teoria della suppositio", e P.V. Spade la definisce semplicemente "La regola della suppositione". Nell'articolo si riscostruiscono alcuni momenti della nascita di questo principio, che fa la sua comparsa nella IIa metà del XII secolo e che sembra essere il risulttao dell'evoluzione di due altri principi: 1) "Talia sunt praedicata qualia subiecta permiserint", che si trova nel ‘De trinitate’ di Boezio, e 2) "Talia sunt praedicata, qualia subiecta permittunt". Il secondo è proposto da vari maestri di teologia del XII secolo. In un primo tempo è espresso in riferimento alla trasformazione delle categorie aristoteliche nella predicazione teologica (Gilberto di Poitiers, Teodorico di Chartres), in seguito più in generale in riferimento alla trasformazione del discorso teologico e al trasferimento ‘in divinis’ (‘translatio’) dei termini del discorso naturale (Commentarius Victorinus De trinitate). Infine, è presso alcuni maestri di teologia seguaci di Gilberto di Poitiers (Simone di Tournai, Alano di Lilla, l’autore della Summa Zwettlensis) che il principio inverso "Talia sunt subiecta qualia praedicata permittunt” viene formulato esplicitamente, nell'ambito di un’analisi formale del significato delle proposizioni trinitarie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.