La "città del duce": Stato, poteri locali ed élites a Forlî durante il fascismo

Local authorities have accounted for the fascist government, one of the most challenging terrain on which to measure the viability of a conception of the functional state executive to the creation of a compact national community. City showcase of the Fascist revolution, Forlì is a historical place in many ways ideal in order to observe the mechanisms of totalitarian politics rooted in the suburbs, as well as the mode of interaction between the structural components of the system and the personal power of the fascist Mussolini. What emerges is a picture of centralism difficult paradox of experience unitary state, so as to highlight the permeability of the system of social fascist government focused on the charisma of the leader. Suspended between fictional writing in a state of great metaphor monistic modern constitution and the real state, with its irrepressible polycentricity, the dictatorial system will soon be forced to change their strategies and government legitimacy in the area, taking contemperanti mode negotiation and management pluralism local conflicts endemic to the system of one-party mass of the thrusts and counter-interests and organized powers. Taking into consideration issues such as the relationship between the political and administrative hierarchies, the formation of policy networks and clentelari, relations between the local economic elites and the national government, the system of public works and that of local finance, this paper aims as contribution to the reflection on the problems of governability Italian political system.

I poteri locali hanno rappresentato, per il governo fascista, uno dei terreni più impegnativi sul quale misurare l'agibilità di una concezione esecutiva dello stato funzionale alla creazione di una compatta comunità nazionale. Città vetrina della rivoluzione fascista, Forlì costituisce un luogo storico per molti aspetti ideale al fine di osservare i meccanismi di radicamento della politica totalitaria in periferia, nonché le modalità di interazione tra le componenti strutturali del sistema fascista e il potere personale di Mussolini. Ne esce un quadro di centralismo difficile, vero paradosso dell'esperienza statuale unitaria, tale da evidenziare la permeabilità sociale del sistema di governo fascista incentrato sul carisma del duce. Sospeso tra uno stato immaginario iscritto nella grande metafora monista della costituzione moderna e lo stato reale, con il suo insopprimibile policentrismo, il sistema dittatoriale sarà presto costretto a mutare le proprie strategie di governo e di legittimazione sul territorio, assumendo modalità negoziali e contemperanti di gestione del pluralismo locale, dei conflitti endemici al regime del partito unico di massa, delle spinte e controspinte di interessi e poteri organizzati. Prendendo in esame temi quali il rapporto tra le gerarchie politiche e amministrative, la formazione delle reti politiche e clentelari, le relazioni tra le elites economiche locali e il governo nazionale, il sistema dei lavori pubblici e quello della finanza locale, questo lavoro si propone come contributo alla riflessione sulla problematica governabilità del sistema politico italiano.