Al di là del vincolo della disponibilità materiale delle risorse anticoncezionali, la scelta del contraccettivo nella coppia che intende limitare la propria fertilità appare irriducibile al criterio di giudizio dell’efficacia strumentale di tali risorse, ovvero al criterio di minimizzazione del rischio di gravidanza. Si tratta, invece, di una scelta che ha a che vedere con il significato che l’impiego di un contraccettivo in luogo di un altro riveste alla luce dell’intimità che caratterizza la stessa relazione di coppia. Qui si presenta l’analisi di resoconti clinici pertinenti all’argomento, relativi a donne ospedalizzate in vista di una “interruzione volontaria della gravidanza”. La risultanza principale dell’indagine consiste nella distinzione tra il contesto (logico-temporale) dell’intenzione finalistica del controllo della fertilità, dal contesto strumentale (mezzi-per…), il quale può incidere nella forma di un condizionamento sub-intenzionale, ossia nella forma di una difficoltà soggettiva a gestire autoriflessivamente la sfera intima. In altri termini, la coppia coniugale può ammettere l’opportunità di limitare l’ampiezza della propria prole, ma è psicologicamente impossibilitata a farlo se non ricorrendo a risorse anticoncezionali fallimentari e, quindi, ad alto rischio abortivo. La ricerca, esemplarmente, è condotta su un campione di donne siciliane in via di ospedalizzazione per intervento abortivo.
Sessualità e fertilità (Esiti, ipotesi e prospettive di ricerca) / Bonolis, Maurizio; Scuderi, M.. - 1535.47:(1994), pp. 1-151.
Sessualità e fertilità (Esiti, ipotesi e prospettive di ricerca)
BONOLIS, Maurizio;
1994
Abstract
Al di là del vincolo della disponibilità materiale delle risorse anticoncezionali, la scelta del contraccettivo nella coppia che intende limitare la propria fertilità appare irriducibile al criterio di giudizio dell’efficacia strumentale di tali risorse, ovvero al criterio di minimizzazione del rischio di gravidanza. Si tratta, invece, di una scelta che ha a che vedere con il significato che l’impiego di un contraccettivo in luogo di un altro riveste alla luce dell’intimità che caratterizza la stessa relazione di coppia. Qui si presenta l’analisi di resoconti clinici pertinenti all’argomento, relativi a donne ospedalizzate in vista di una “interruzione volontaria della gravidanza”. La risultanza principale dell’indagine consiste nella distinzione tra il contesto (logico-temporale) dell’intenzione finalistica del controllo della fertilità, dal contesto strumentale (mezzi-per…), il quale può incidere nella forma di un condizionamento sub-intenzionale, ossia nella forma di una difficoltà soggettiva a gestire autoriflessivamente la sfera intima. In altri termini, la coppia coniugale può ammettere l’opportunità di limitare l’ampiezza della propria prole, ma è psicologicamente impossibilitata a farlo se non ricorrendo a risorse anticoncezionali fallimentari e, quindi, ad alto rischio abortivo. La ricerca, esemplarmente, è condotta su un campione di donne siciliane in via di ospedalizzazione per intervento abortivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.