Le lettere, da me rinvenute nell’Archivio di Stato di Napoli, sono la prima e unica testimonianza della corrispondenza del poeta Girolamo De Rada ( 1814-1903). Il carteggio composto da diciannove lettere, datate dal 1835 al 1839, e dai verbali di sequestro da parte delle autorità giudiziarie nell’anno 1839, contribuisce a definire , tra l’altro, quel segmento della vita del poeta che si conosceva solo attraverso la Autobiologia (1898-1899), pubblicata dallo stesso. Dall’analisi del carteggio si sono ricostruite “le piccole e quotidiane cose, tra le quali il cambio del cognome da Rada a De Rada, le attenzioni per le spese quotidiane, le vicissitudini della famiglia, ma sono state rettificate anche alcune datazioni di avvenimenti della Autobiologia. Dall’epistolario emerge ancora il pensiero politico del giovane studente, all’epoca a Napoli, le sue attenzioni alla situazione politica europea, in qualche caso espresse in pochi periodi direttamente in lingua albanese. Una documentazione originale che ci informa, aprendo così nuovi campi di studio sulla lingua del poeta, della conoscenza dello stesso del vocabolario “latino-epirotico” (1645)di F. Bardhi, e dai passi in albanese, filologicamente analizzati, il travaglio per un alfabeto in qualche grafema difforme dall’alfabeto della sua opera i Canti di Milosao (1836).La monografia è strutturata nei seguenti capitoli: Storia del fascicolo e criteri di pubblicazione, L’attività culturale, I passi in lingua albanese, Le vicende umane, I verbali giudiziari.
Studio e pubblicazione di lettere inedite di Girolamo De Rada / Miracco, Elio. - STAMPA. - (2004), pp. 3-100.
Studio e pubblicazione di lettere inedite di Girolamo De Rada
MIRACCO, ELIO
2004
Abstract
Le lettere, da me rinvenute nell’Archivio di Stato di Napoli, sono la prima e unica testimonianza della corrispondenza del poeta Girolamo De Rada ( 1814-1903). Il carteggio composto da diciannove lettere, datate dal 1835 al 1839, e dai verbali di sequestro da parte delle autorità giudiziarie nell’anno 1839, contribuisce a definire , tra l’altro, quel segmento della vita del poeta che si conosceva solo attraverso la Autobiologia (1898-1899), pubblicata dallo stesso. Dall’analisi del carteggio si sono ricostruite “le piccole e quotidiane cose, tra le quali il cambio del cognome da Rada a De Rada, le attenzioni per le spese quotidiane, le vicissitudini della famiglia, ma sono state rettificate anche alcune datazioni di avvenimenti della Autobiologia. Dall’epistolario emerge ancora il pensiero politico del giovane studente, all’epoca a Napoli, le sue attenzioni alla situazione politica europea, in qualche caso espresse in pochi periodi direttamente in lingua albanese. Una documentazione originale che ci informa, aprendo così nuovi campi di studio sulla lingua del poeta, della conoscenza dello stesso del vocabolario “latino-epirotico” (1645)di F. Bardhi, e dai passi in albanese, filologicamente analizzati, il travaglio per un alfabeto in qualche grafema difforme dall’alfabeto della sua opera i Canti di Milosao (1836).La monografia è strutturata nei seguenti capitoli: Storia del fascicolo e criteri di pubblicazione, L’attività culturale, I passi in lingua albanese, Le vicende umane, I verbali giudiziari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.