L'urbanistica Moderna è uscita silenziosamente, quasi di soppiatto, dalla scena urbana, dove era entrata in modo spettacolare e con grande clamore negli anni Trenta legandosi indissolubilmente alle idee di razionalità e di progresso. E lo stesso è accaduto, senza quasi che ce ne accorgessimo, alle varie urbanistiche Postmoderne, che si sono avvicendate nei trent'anni successivi in nome dell'ironia, del capriccio, della logica del frammento. Al loro posto si è fatta strada, e si è ormai affermata, una nuova idea di città: l'idea di una città compatta, funzionalmente mista, imperniata sugli spazi pubblici, in equilibrio con l'ambiente. Qui si tratta di quest'idea che è emersa nel pensiero e nella pratica della pianificazione e del disegno urbano e sulle strategie spaziali per realizzarla. Un'idea di città che si è trasformata radicalmente rispetto a quelle di mezzo secolo e di un quarto di secolo or sono, e sta evolvendo in una direzione dai contorni sempre più definiti, che sta cambiando la struttura di concetti, di principi e di azioni per pianificare e progettare la città e il territorio. Nessuno può dubitare seriamente del fatto che tra gli anni Novanta e gli anni Duemila sia finita un'epoca dell'urbanistica e che ne sia iniziata una nuova. Questo libro forse può aiutarci a capire quali siano i nuovi problemi urbani che abbiamo di fronte e la base comune di pensiero - i principi in altri termini - che presiede alle strategie di composizione spaziale che vengono predisposte nelle grandi città europee per fronteggiarli.
La città compatta. Dopo la postmodernità. I nuovi codici del disegno urbano (I vol.) / Cassetti, Roberto. - STAMPA. - (2012), pp. 1-272.
La città compatta. Dopo la postmodernità. I nuovi codici del disegno urbano (I vol.)
CASSETTI, Roberto
2012
Abstract
L'urbanistica Moderna è uscita silenziosamente, quasi di soppiatto, dalla scena urbana, dove era entrata in modo spettacolare e con grande clamore negli anni Trenta legandosi indissolubilmente alle idee di razionalità e di progresso. E lo stesso è accaduto, senza quasi che ce ne accorgessimo, alle varie urbanistiche Postmoderne, che si sono avvicendate nei trent'anni successivi in nome dell'ironia, del capriccio, della logica del frammento. Al loro posto si è fatta strada, e si è ormai affermata, una nuova idea di città: l'idea di una città compatta, funzionalmente mista, imperniata sugli spazi pubblici, in equilibrio con l'ambiente. Qui si tratta di quest'idea che è emersa nel pensiero e nella pratica della pianificazione e del disegno urbano e sulle strategie spaziali per realizzarla. Un'idea di città che si è trasformata radicalmente rispetto a quelle di mezzo secolo e di un quarto di secolo or sono, e sta evolvendo in una direzione dai contorni sempre più definiti, che sta cambiando la struttura di concetti, di principi e di azioni per pianificare e progettare la città e il territorio. Nessuno può dubitare seriamente del fatto che tra gli anni Novanta e gli anni Duemila sia finita un'epoca dell'urbanistica e che ne sia iniziata una nuova. Questo libro forse può aiutarci a capire quali siano i nuovi problemi urbani che abbiamo di fronte e la base comune di pensiero - i principi in altri termini - che presiede alle strategie di composizione spaziale che vengono predisposte nelle grandi città europee per fronteggiarli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.