Particolari contenitori in legno facevano parte degli arredi delle antiche spezierie dei secoli XVI-XVIII e questi manufatti, di solito a forma di scatola, venivano utilizzati per la conservazione delle sostanze “semplici”. La collezione di scatole da farmacia, conservate nel Museo di Storia della Medicina dell’Università La Sapienza di Roma, ha un’importanza particolare perché, oltre al valore storico intrinseco, documenta una parte della donazione Evan Gorga relativa alla Storia dell’Arte Sanitaria. In mancanza di notizie certe relative all’appartenenza ad una determinata spezieria, queste 163 scatole sono state studiate e suddivise in cinque gruppi in base alle loro caratteristiche esteriori: colore della pittura esterna, dimensioni, lavorazioni dei cartigli. Sono stati identificati i nomi delle sostanze riportate sui cartigli, valutate le eventuali abbreviazioni e contrazioni, sono stati analizzati i vari utilizzi del “semplice” indicato sul cartiglio prendendo come riferimento i testi fondamentali del periodo nel quale questi contenitori vennero usati al fine di attribuire ad ogni sostanza citata la relativa virtù terapeutica. Sono stati inoltre consultati gli scritti sui quali si formavano gli speziali nei secoli in esame, quelli che rappresentavano i loro manuali di uso quotidiano e che, di solito, erano presenti nelle loro botteghe.
I Semplici. Le scatole da spezieria / Serarcangeli, Carla. - STAMPA. - (2009), pp. 3-241.
I Semplici. Le scatole da spezieria
SERARCANGELI, Carla
2009
Abstract
Particolari contenitori in legno facevano parte degli arredi delle antiche spezierie dei secoli XVI-XVIII e questi manufatti, di solito a forma di scatola, venivano utilizzati per la conservazione delle sostanze “semplici”. La collezione di scatole da farmacia, conservate nel Museo di Storia della Medicina dell’Università La Sapienza di Roma, ha un’importanza particolare perché, oltre al valore storico intrinseco, documenta una parte della donazione Evan Gorga relativa alla Storia dell’Arte Sanitaria. In mancanza di notizie certe relative all’appartenenza ad una determinata spezieria, queste 163 scatole sono state studiate e suddivise in cinque gruppi in base alle loro caratteristiche esteriori: colore della pittura esterna, dimensioni, lavorazioni dei cartigli. Sono stati identificati i nomi delle sostanze riportate sui cartigli, valutate le eventuali abbreviazioni e contrazioni, sono stati analizzati i vari utilizzi del “semplice” indicato sul cartiglio prendendo come riferimento i testi fondamentali del periodo nel quale questi contenitori vennero usati al fine di attribuire ad ogni sostanza citata la relativa virtù terapeutica. Sono stati inoltre consultati gli scritti sui quali si formavano gli speziali nei secoli in esame, quelli che rappresentavano i loro manuali di uso quotidiano e che, di solito, erano presenti nelle loro botteghe.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.