Prefazione del volume: Andrea Branzi La plastica non è un materiale, ma una famiglia di materiali - quella dei polimeri - variegata, mutevole ed eterogenea, con caratteristiche e prestazioni differenti e in molti casi antitetiche: il materiale più economico con il quale produrre gli oggetti di largo consumo, ma anche quello perfetto per realizzare le valvole cardiache, i moduli spaziali, le sedute più sofisticate. Se per un verso il termine plastica è generico, dall’altro costituisce la più calzante delle definizioni: un materiale plastico in grado di trasformarsi, di assumere le forme più diverse e di fornire le prestazioni più disparate. Questa versatilità così estrema ha decretato un “eccesso di successo” fortuna e dannazione dei polimeri, i materiali che connotano - nel bene e nel male - la nostra era. “La gerarchia delle sostanze è abolita: una sola le sostituisce tutte, il mondo intero può essere plastificato, e perfino la vita, poiché, sembra, si cominciano a fabbricare aorte di plastica”. Il celebre ammonimento di Roland Barthes si è realizzato. La prima parte del volume (Pensare sintetico) è dedicata al rapporto materia-innovazione, in particolare alle possibilità offerte dalle plastiche in diversi settori: dai tessuti ad alte prestazioni, alla microlaminazione, alla microreplicazione, agli incollaggi fino all’ottimizzazione del binomio resistente-leggero attraverso l’uso dei compositi a matrice polimerica. L’apparato iconografico presenta sia alcuni tra i più innovativi materiali plastici prodotti, che oggetti di design con essi realizzati. Il capitolo conclusivo affronta una questione nodale: le plastiche e la sostenibilità ambientale, evidenziando i pericoli ma anche la grande risorsa che questi materiali possono costituire per l’ambiente. La seconda parte del volume (Plastiche e progetto nelle parole dei protagonisti) contiene una serie di interviste realizzate dall’autrice ad alcuni tra i più importanti architetti e designers – Gaetano Pesce, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Paolo Lomazzi, Massimiliano Fuksas, Marc Sadler - che hanno impiegato nei loro lavori i polimeri in modo innovativo. Un percorso tra oggetti e architetture legati dal filo rosso del materiale, una sorta di riflessione a più voci sull’uso delle plastiche e, più in generale, sul rapporto innovazione-materiali-progetto.
Plastiche: i materiali del possibile / Cecchini, Cecilia. - STAMPA. - (2004), pp. 1-164.
Plastiche: i materiali del possibile
CECCHINI, Cecilia
2004
Abstract
Prefazione del volume: Andrea Branzi La plastica non è un materiale, ma una famiglia di materiali - quella dei polimeri - variegata, mutevole ed eterogenea, con caratteristiche e prestazioni differenti e in molti casi antitetiche: il materiale più economico con il quale produrre gli oggetti di largo consumo, ma anche quello perfetto per realizzare le valvole cardiache, i moduli spaziali, le sedute più sofisticate. Se per un verso il termine plastica è generico, dall’altro costituisce la più calzante delle definizioni: un materiale plastico in grado di trasformarsi, di assumere le forme più diverse e di fornire le prestazioni più disparate. Questa versatilità così estrema ha decretato un “eccesso di successo” fortuna e dannazione dei polimeri, i materiali che connotano - nel bene e nel male - la nostra era. “La gerarchia delle sostanze è abolita: una sola le sostituisce tutte, il mondo intero può essere plastificato, e perfino la vita, poiché, sembra, si cominciano a fabbricare aorte di plastica”. Il celebre ammonimento di Roland Barthes si è realizzato. La prima parte del volume (Pensare sintetico) è dedicata al rapporto materia-innovazione, in particolare alle possibilità offerte dalle plastiche in diversi settori: dai tessuti ad alte prestazioni, alla microlaminazione, alla microreplicazione, agli incollaggi fino all’ottimizzazione del binomio resistente-leggero attraverso l’uso dei compositi a matrice polimerica. L’apparato iconografico presenta sia alcuni tra i più innovativi materiali plastici prodotti, che oggetti di design con essi realizzati. Il capitolo conclusivo affronta una questione nodale: le plastiche e la sostenibilità ambientale, evidenziando i pericoli ma anche la grande risorsa che questi materiali possono costituire per l’ambiente. La seconda parte del volume (Plastiche e progetto nelle parole dei protagonisti) contiene una serie di interviste realizzate dall’autrice ad alcuni tra i più importanti architetti e designers – Gaetano Pesce, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Paolo Lomazzi, Massimiliano Fuksas, Marc Sadler - che hanno impiegato nei loro lavori i polimeri in modo innovativo. Un percorso tra oggetti e architetture legati dal filo rosso del materiale, una sorta di riflessione a più voci sull’uso delle plastiche e, più in generale, sul rapporto innovazione-materiali-progetto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.