Si può ancora parlare di una teoria del genere letterario che abbia validità normativa, che costituisca un termine di confronto a cui adeguarsi o a cui opposri - più o meno apertamente e polemicamente - nel corso del Novecento? E se sì, che rapporto hanno intrattenuto con essa gli scrittori e le scrittrici? Proponendo di unire nella prassi analitica relativa ai generi letterari gli esiti più significativi del dibattito interno al pensiero e alle culture delle donne, il saggio attraversa la produzione narrativa dagli anni Trenta ad oggi, leggendo e interpretando in particolare la scrittura di Massimo Bontempelli, Fausta Cialente, Anna Banti, Alba de Céspedes, Raffaele La Capria, Silvia Ballestra, Rossana Campo, Isabella Santacroce. E lo fa cercando di delineare "cartografie" mosse, piuttosto che rigidi contesti; di individuare genealogie singolari piuttosto che tradizioni universali, prestando attenzione agli immaginari simbolici piuttosto che alle costruzioni retoriche; insomma, cercando di riconoscere i sistemi di relazione interni ai testi, piuttosto che l'obbedienza ai canoni.
L'esperienza problematica. Generi e scrittura nella narrativa italiana del Novecento / Storini, Monica Cristina. - STAMPA. - (2005).
L'esperienza problematica. Generi e scrittura nella narrativa italiana del Novecento
STORINI, Monica Cristina
2005
Abstract
Si può ancora parlare di una teoria del genere letterario che abbia validità normativa, che costituisca un termine di confronto a cui adeguarsi o a cui opposri - più o meno apertamente e polemicamente - nel corso del Novecento? E se sì, che rapporto hanno intrattenuto con essa gli scrittori e le scrittrici? Proponendo di unire nella prassi analitica relativa ai generi letterari gli esiti più significativi del dibattito interno al pensiero e alle culture delle donne, il saggio attraversa la produzione narrativa dagli anni Trenta ad oggi, leggendo e interpretando in particolare la scrittura di Massimo Bontempelli, Fausta Cialente, Anna Banti, Alba de Céspedes, Raffaele La Capria, Silvia Ballestra, Rossana Campo, Isabella Santacroce. E lo fa cercando di delineare "cartografie" mosse, piuttosto che rigidi contesti; di individuare genealogie singolari piuttosto che tradizioni universali, prestando attenzione agli immaginari simbolici piuttosto che alle costruzioni retoriche; insomma, cercando di riconoscere i sistemi di relazione interni ai testi, piuttosto che l'obbedienza ai canoni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.