Questo libro racconta la storia del gesuita padre Antonio Vieira (1608-1697) e più in particolare della sua Clavis Prophetarum, o Chiave dei Profeti, la grande opera incompiuta, in gran parte tuttora inedita, cui egli dedicò lunghi anni della sua vita. Inutile però cercarne traccia nei manuali scolastici o universitari: essi ci riferiscono, in genere, di un’altra opera profetica, la História do Futuro, o Storia del Futuro, che invece non esiste, come questo lavoro documenta ampiamente, se non come parte della prima e stratagemma per eludere la censura inquisitoriale. In questo senso le vicende del padre Vieira e della sua Clavis Prophetarum vanno collocate in quella lunga storia della distruzione dei testi, della loro estromissione o cancellazione dalle riserve della memoria collettiva in funzione dei rapporti di forza dominanti, che forse è ancora da scrivere o da riscrivere. I manoscritti dimenticati giunti fino a noi, che in qualche caso recano ancora visibili le tracce materiali della violenza censoria, testimoniano della lunga lotta condotta da Vieira perché essa vedesse la luce e raccontano di un grande messaggio contenuto nelle profezie bibliche a partire dai testi di Daniele: un regno di Cristo non solo nei cieli, ma anche sulla terra, prima della fine dei tempi; un impero universale sotto il segno della pace e della tolleranza fra le grandi religioni e fra popoli e genti di tutta la terra finalmente riuniti in un’unica promessa di salvezza.
Antonio Vieira e l'impero universale. La "Clavis Prophetarum" e i documenti inquisitoriali / Peloso, Silvano. - STAMPA. - (2005), pp. 1-265.
Antonio Vieira e l'impero universale. La "Clavis Prophetarum" e i documenti inquisitoriali
PELOSO, Silvano
2005
Abstract
Questo libro racconta la storia del gesuita padre Antonio Vieira (1608-1697) e più in particolare della sua Clavis Prophetarum, o Chiave dei Profeti, la grande opera incompiuta, in gran parte tuttora inedita, cui egli dedicò lunghi anni della sua vita. Inutile però cercarne traccia nei manuali scolastici o universitari: essi ci riferiscono, in genere, di un’altra opera profetica, la História do Futuro, o Storia del Futuro, che invece non esiste, come questo lavoro documenta ampiamente, se non come parte della prima e stratagemma per eludere la censura inquisitoriale. In questo senso le vicende del padre Vieira e della sua Clavis Prophetarum vanno collocate in quella lunga storia della distruzione dei testi, della loro estromissione o cancellazione dalle riserve della memoria collettiva in funzione dei rapporti di forza dominanti, che forse è ancora da scrivere o da riscrivere. I manoscritti dimenticati giunti fino a noi, che in qualche caso recano ancora visibili le tracce materiali della violenza censoria, testimoniano della lunga lotta condotta da Vieira perché essa vedesse la luce e raccontano di un grande messaggio contenuto nelle profezie bibliche a partire dai testi di Daniele: un regno di Cristo non solo nei cieli, ma anche sulla terra, prima della fine dei tempi; un impero universale sotto il segno della pace e della tolleranza fra le grandi religioni e fra popoli e genti di tutta la terra finalmente riuniti in un’unica promessa di salvezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.