Questo libro analizza il problema della menzogna e del potere nella storia della filosofia politica occidentale. Fin dal V secolo a.C. i filosofi greci hanno evidenziato l’esistenza di una relazione molto stretta tra la degenerazione del potere e l’alterazione delle pratiche veritative, o parresiastiche, ossia di quelle attività verbali in cui il parlante sceglie di dire cose chiare e franche. Per Platone coloro che dispongono del privilegio della menzogna sono i reggitori filosofi, i quali la utilizzano come farmaco, solo per il bene della città. L’uso politico della menzogna, finalizzato esclusivamente al mantenimento del potere, viene perorato anche da Machiavelli, secondo il quale chi governa deve esercitare la virtù di saper simulare e dissimulare, senza però apparire spergiuro e mentitore. In epoca contemporanea, Hannah Arendt ha evidenziato come la menzogna reiterata finisca in realtà per mostrare, prima o poi, il suo impatto distruttivo sulla politica, che si realizza massimamente nei regimi totalitari. Oggi, nelle democrazie occidentali, anche in quelle più mature, l’atto intenzionale del mentire è diventato una specifica forma di azione politica che ha perduto ogni carattere di eccezionalità, non soltanto mettendo a repentaglio l’uguaglianza e la libertà di tutti, ma anche minando alla radice il vincolo fiduciario su cui si fonda ogni forma di convivenza organizzata della società.

Menzogna e potere nella filosofia politica occidentale / Cedroni, Lorella. - STAMPA. - (2010).

Menzogna e potere nella filosofia politica occidentale

CEDRONI, Lorella
2010

Abstract

Questo libro analizza il problema della menzogna e del potere nella storia della filosofia politica occidentale. Fin dal V secolo a.C. i filosofi greci hanno evidenziato l’esistenza di una relazione molto stretta tra la degenerazione del potere e l’alterazione delle pratiche veritative, o parresiastiche, ossia di quelle attività verbali in cui il parlante sceglie di dire cose chiare e franche. Per Platone coloro che dispongono del privilegio della menzogna sono i reggitori filosofi, i quali la utilizzano come farmaco, solo per il bene della città. L’uso politico della menzogna, finalizzato esclusivamente al mantenimento del potere, viene perorato anche da Machiavelli, secondo il quale chi governa deve esercitare la virtù di saper simulare e dissimulare, senza però apparire spergiuro e mentitore. In epoca contemporanea, Hannah Arendt ha evidenziato come la menzogna reiterata finisca in realtà per mostrare, prima o poi, il suo impatto distruttivo sulla politica, che si realizza massimamente nei regimi totalitari. Oggi, nelle democrazie occidentali, anche in quelle più mature, l’atto intenzionale del mentire è diventato una specifica forma di azione politica che ha perduto ogni carattere di eccezionalità, non soltanto mettendo a repentaglio l’uguaglianza e la libertà di tutti, ma anche minando alla radice il vincolo fiduciario su cui si fonda ogni forma di convivenza organizzata della società.
2010
9788860873279
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Menzogna e potere nella filosofia politica occidentale / Cedroni, Lorella. - STAMPA. - (2010).
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