La condizione attuale dell'umanità è qualificata da un processo di globalizzazione legato al convincimento, espresso o comunque vissuto, che l'uomo sia oggi una entità spiegabile scientificamente, come lo sono tutti gli oggetti trattati dalle diverse regioni del sapere scientifico. Questa descrizione viene qui discussa con riferimento a due direzioni principali: il diritto e la filosofia. Quanto al diritto, si constata un processo di crescente ingegnerizzazione che riguarda l'intera vita di questo fenomeno, dall'attività legislativa a quella giurisdizionale. Quanto alla filosofia, si prende atto del consolidarsi di una valutazione che la ritiene n sapere residuale, coltivabile fin quando la spiegazione scientifica dell'uomo non lo renderà superfluo, archiviandolo per sempre. Il convincimento vissuto, ma non sempre esternato, sostiene che non ci sono altre verità oltre la verità scientifica; quel che non entra nell'ordine della scienza è ritenuto solo un sapere ancora incompiuto, 'non vero'. Fenomeni che configurano l'esistenza quotidiana, come quelli osservabili nella transizione dal piano analogico a quello digitale, rendono sempre più manifesta l'incidenza del trattamento scientifico dell'uomo e del diritto e mostrano una progressiva rimozione del linguaggio delle parole, sostituito dal linguaggio dei numeri. L’opera del dire-evocare lascia il suo spazio alla prassi del numerare-calcolare, ed in questo spazio la Filosofia del diritto lascia il posto ad una compiuta Scienza giuridica.
Fondamentalismo funzionale e nichilismo giuridico / Romano, Bruno. - STAMPA. - (2004), pp. 1-509.
Fondamentalismo funzionale e nichilismo giuridico
ROMANO, Bruno
2004
Abstract
La condizione attuale dell'umanità è qualificata da un processo di globalizzazione legato al convincimento, espresso o comunque vissuto, che l'uomo sia oggi una entità spiegabile scientificamente, come lo sono tutti gli oggetti trattati dalle diverse regioni del sapere scientifico. Questa descrizione viene qui discussa con riferimento a due direzioni principali: il diritto e la filosofia. Quanto al diritto, si constata un processo di crescente ingegnerizzazione che riguarda l'intera vita di questo fenomeno, dall'attività legislativa a quella giurisdizionale. Quanto alla filosofia, si prende atto del consolidarsi di una valutazione che la ritiene n sapere residuale, coltivabile fin quando la spiegazione scientifica dell'uomo non lo renderà superfluo, archiviandolo per sempre. Il convincimento vissuto, ma non sempre esternato, sostiene che non ci sono altre verità oltre la verità scientifica; quel che non entra nell'ordine della scienza è ritenuto solo un sapere ancora incompiuto, 'non vero'. Fenomeni che configurano l'esistenza quotidiana, come quelli osservabili nella transizione dal piano analogico a quello digitale, rendono sempre più manifesta l'incidenza del trattamento scientifico dell'uomo e del diritto e mostrano una progressiva rimozione del linguaggio delle parole, sostituito dal linguaggio dei numeri. L’opera del dire-evocare lascia il suo spazio alla prassi del numerare-calcolare, ed in questo spazio la Filosofia del diritto lascia il posto ad una compiuta Scienza giuridica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.