Il volume è costituito da una Introduzione e 4 capitoli: 1- Dai concetti alle quantità…dalle quantità ai concetti 2- L’esclusione sociale in Europa: tra definizioni concettuali e risultati di misurazione 3- Le molteplici forme e le tante misure della flessibilità del lavoro 4- La e-inclusion e le competenze digitali: il contesto Europeo e il caso dell’Italia Propone diversi percorsi di misurazione riguardanti tre concetti complessi: l’esclusione sociale, la flessibilità del lavoro, l’inclusione digitale. L’obiettivo principale è quello di evidenziare, con tre diversi casi di studio, la complessità delle procedure di traduzione e riduzione dei concetti a elementi empiricamente osservabili, rilevabili e misurabili e dunque a ‘quantità’. I tre percorsi proposti, pur focalizzati su tematiche differenti, hanno alcuni elementi in comune:1-si riferiscono a concetti complessi che richiedono l’uso di numerosi indicatori elementari ;2-utilizzano dati di fonti statistiche ufficiali e - ove possibile - di indicatori concordati;3-applicano tecniche di sintesi e dunque pervengono alla costruzione di indicatori compositi e di tipologie di casi. Muovendo da queste premesse, il secondo capitolo, si incentra sul processo di misurazione del concetto di esclusione sociale e ripercorre le proposte teoriche ed operative adottate nell’ ambito delle politiche sociali dell’Unione Europea. ed in particolare agli ‘indicatori di Laeken” stabiliti dal Consiglio Europeo nel 2001. Il senso di tali indicatori viene ricostruito a monte rispetto alle dimensioni semantiche del concetto originario e a valle mediante un’analisi empirica di ciascuno di essi nel contesto italiano. Nell’ultima parte del capitolo, mediante tecniche di analisi multidimensionale, vengono individuate le diverse dimensioni empiriche di esclusione sociale nei 27 paesi europei. L’analisi del terzo capitolo si focalizza invece sul problema del flessibilità del mercato del lavoro. Anche in questo caso vengono individuati differenti significati del termine . La complessità sul piano concettuale si riflette anche sul piano empirico: la rassegna di alcune delle più importanti indagini nazionali - basate sia su rilevazioni conoscitive che amministrative – effettuate da enti del Sistema Statistico Nazionale (Istat, Isfol e Inps), evidenzia analogie e differenze sia sul piano semantico, sia su quello empirico . Il capitolo si conclude con un’analisi di tipo multidimensionale basata sui microdati desunti dall’archivio del fondo della “Gestione separata” INPS. Il terzo percorso di analisi si incentra sul concetto di ‘competenze digitali’, considerate una dimensione fondamentale per comprendere il fenomeno delle nuove forme di disuguaglianza digitale. Muovendo dalle definizioni utilizzate in letteratura e dai maggiori organismi di ricerca (Eurostat in primis) si passano in rassegna le principali fonti statistiche di riferimento, evidenziando in modo critico le differenti modalità attraverso cui queste fonti “traducono” le competenze digitali in indicatori rilevabili empiricamente. Sul piano empirico, l’analisi si incentra dapprima sulla situazione Europea, e poi sul caso italiano. Anche in questo caso la base empirica è costituita da dati di fonti statistiche ufficiali ed in particolare dai microdati dell’indagine Istat “Aspetti della vita quotidiana” del 2007, che vengono analizzati seguendo un approccio multidimensionale. I risultati consentono di individuare i livelli di competenza degli italiani, e di differenziarli anche in base alle loro caratteristiche strutturali e socio-culturali, delineando diversi tipi di soggetti e di stili di fruizione della rete e quindi, di diversi livelli di “cittadinanza digitale”.

Concetti e quantità. Percorsi di statistica sociale / Mingo, Isabella. - STAMPA. - 1:(2009), pp. 1-265.

Concetti e quantità. Percorsi di statistica sociale

MINGO, Isabella
2009

Abstract

Il volume è costituito da una Introduzione e 4 capitoli: 1- Dai concetti alle quantità…dalle quantità ai concetti 2- L’esclusione sociale in Europa: tra definizioni concettuali e risultati di misurazione 3- Le molteplici forme e le tante misure della flessibilità del lavoro 4- La e-inclusion e le competenze digitali: il contesto Europeo e il caso dell’Italia Propone diversi percorsi di misurazione riguardanti tre concetti complessi: l’esclusione sociale, la flessibilità del lavoro, l’inclusione digitale. L’obiettivo principale è quello di evidenziare, con tre diversi casi di studio, la complessità delle procedure di traduzione e riduzione dei concetti a elementi empiricamente osservabili, rilevabili e misurabili e dunque a ‘quantità’. I tre percorsi proposti, pur focalizzati su tematiche differenti, hanno alcuni elementi in comune:1-si riferiscono a concetti complessi che richiedono l’uso di numerosi indicatori elementari ;2-utilizzano dati di fonti statistiche ufficiali e - ove possibile - di indicatori concordati;3-applicano tecniche di sintesi e dunque pervengono alla costruzione di indicatori compositi e di tipologie di casi. Muovendo da queste premesse, il secondo capitolo, si incentra sul processo di misurazione del concetto di esclusione sociale e ripercorre le proposte teoriche ed operative adottate nell’ ambito delle politiche sociali dell’Unione Europea. ed in particolare agli ‘indicatori di Laeken” stabiliti dal Consiglio Europeo nel 2001. Il senso di tali indicatori viene ricostruito a monte rispetto alle dimensioni semantiche del concetto originario e a valle mediante un’analisi empirica di ciascuno di essi nel contesto italiano. Nell’ultima parte del capitolo, mediante tecniche di analisi multidimensionale, vengono individuate le diverse dimensioni empiriche di esclusione sociale nei 27 paesi europei. L’analisi del terzo capitolo si focalizza invece sul problema del flessibilità del mercato del lavoro. Anche in questo caso vengono individuati differenti significati del termine . La complessità sul piano concettuale si riflette anche sul piano empirico: la rassegna di alcune delle più importanti indagini nazionali - basate sia su rilevazioni conoscitive che amministrative – effettuate da enti del Sistema Statistico Nazionale (Istat, Isfol e Inps), evidenzia analogie e differenze sia sul piano semantico, sia su quello empirico . Il capitolo si conclude con un’analisi di tipo multidimensionale basata sui microdati desunti dall’archivio del fondo della “Gestione separata” INPS. Il terzo percorso di analisi si incentra sul concetto di ‘competenze digitali’, considerate una dimensione fondamentale per comprendere il fenomeno delle nuove forme di disuguaglianza digitale. Muovendo dalle definizioni utilizzate in letteratura e dai maggiori organismi di ricerca (Eurostat in primis) si passano in rassegna le principali fonti statistiche di riferimento, evidenziando in modo critico le differenti modalità attraverso cui queste fonti “traducono” le competenze digitali in indicatori rilevabili empiricamente. Sul piano empirico, l’analisi si incentra dapprima sulla situazione Europea, e poi sul caso italiano. Anche in questo caso la base empirica è costituita da dati di fonti statistiche ufficiali ed in particolare dai microdati dell’indagine Istat “Aspetti della vita quotidiana” del 2007, che vengono analizzati seguendo un approccio multidimensionale. I risultati consentono di individuare i livelli di competenza degli italiani, e di differenziarli anche in base alle loro caratteristiche strutturali e socio-culturali, delineando diversi tipi di soggetti e di stili di fruizione della rete e quindi, di diversi livelli di “cittadinanza digitale”.
2009
9788877965646
Social exclusion; E-inclusion; Composite indicators
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Concetti e quantità. Percorsi di statistica sociale / Mingo, Isabella. - STAMPA. - 1:(2009), pp. 1-265.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/184048
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