La memoria dei militari italiani internati in Germania dopo l’8 settembre 1943 si arricchisce di un nuovo prezioso contributo: la biografia e il diario di Federico Ferrari, giovane intellettuale cattolico cremonese, alpino della Tridentina decorato nella ritirata di Russia, internato in Germania nei lager di Stablack, Deblin Irena, Mühlberg e Weinböhla, ucciso il 24 aprile 1945 da un nazista in una delle tante vendette degli ultimi giorni di guerra. Il diario documenta il percorso e le ragioni che portarono la grande maggioranza dei militari internati alla non facile scelta di una resistenza a oltranza – come Federico la definisce. In nome della dignità di soldati e di italiani, gli internati preferirono la prigionia e il lavoro coatto nei lager di Germania all’arruolamento nell’esercito di Salò, che avrebbe garantito il ritorno a casa. La biografia di Federico, che introduce il diario, ci restituisce la storia di un giovane di famiglia antifascista, militante nell’Azione cattolica, alle prese con la scuola e il conformismo fascista, col conflitto tra modernismo e tradizione, tra patriottismo e rifiuto del paganesimo nazista. Una vita per molti versi emblematica di un’intera generazione nata e vissuta sotto il fascismo.
Resistenza a oltranza. Storia e diario di Federico Ferrari internato militare italiano in Germania / Zani, Luciano. - (2009), pp. 1-208.
Resistenza a oltranza. Storia e diario di Federico Ferrari internato militare italiano in Germania
ZANI, Luciano
2009
Abstract
La memoria dei militari italiani internati in Germania dopo l’8 settembre 1943 si arricchisce di un nuovo prezioso contributo: la biografia e il diario di Federico Ferrari, giovane intellettuale cattolico cremonese, alpino della Tridentina decorato nella ritirata di Russia, internato in Germania nei lager di Stablack, Deblin Irena, Mühlberg e Weinböhla, ucciso il 24 aprile 1945 da un nazista in una delle tante vendette degli ultimi giorni di guerra. Il diario documenta il percorso e le ragioni che portarono la grande maggioranza dei militari internati alla non facile scelta di una resistenza a oltranza – come Federico la definisce. In nome della dignità di soldati e di italiani, gli internati preferirono la prigionia e il lavoro coatto nei lager di Germania all’arruolamento nell’esercito di Salò, che avrebbe garantito il ritorno a casa. La biografia di Federico, che introduce il diario, ci restituisce la storia di un giovane di famiglia antifascista, militante nell’Azione cattolica, alle prese con la scuola e il conformismo fascista, col conflitto tra modernismo e tradizione, tra patriottismo e rifiuto del paganesimo nazista. Una vita per molti versi emblematica di un’intera generazione nata e vissuta sotto il fascismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.